Nelle precedenti puntate di FOCUS abbiamo visto quali furono le condizioni che permisero la nascita della Pay-TV in Italia (1^ parte) e raccontato gli inizi di Tele+2 (2^ parte). In questa terza puntata scopriamo diverse curiosità legate a palinsesti, giornalisti e strategie aziendali di Tele+2 tra il 1993 e il 1994.
TERZA PARTE – TELE+2 TRA CENSURA, SCOMMESSE, PLAYBOY E… PIRATERIA
GIALAPPA’S BAND: DALLA CENSURA AL VIA LIBERA
Abbiamo visto che il 29 agosto 1993 va in onda il primo posticipo televisivo di Serie A tra Lazio e Foggia. Tele+2 trasmette quell’incontro con la telecronaca di Massimo Marianella e con la possibilità di scegliere un secondo flusso audio in cui ascoltare la partita, col commento della Gialappa’s Band, già molto nota per Mai dire Banzai, Mai dire TV e Mai dire Gol, tutti trasmessi da Italia 1. La scelta di Tele+2 di affidare la telecronaca opzionale ai Gialappi, tuttavia, provoca numerose polemiche e discussioni, all’insegna del classico conservatorismo italico. Così, alla vigilia della stagione 1993/94, alcuni presidenti di Serie A scrivono a Nizzola, presidente della Lega Calcio, per chiedere che questa “bizzarra” idea venga subito accontonata.
Ecco qual è la principale preoccupazione dei sempre lungimiranti presidenti della Serie A italiana: “La telecronaca della Gialappa’s può essere estremamente pericolosa: si potrebbe mettere in ridicolo un arbitro, o un dirigente, o un allenatore, rischiando una violenza inaudita“. Dopo una settimana di frenetiche trattative, si arriva alla classica “soluzione condivisa”, con tanto di riunione in Lega Serie A, alla presenza di Carlo, Marco e Giorgio e foto finale col presidente Nizzola. Il comunicato stampa risulta quasi surreale.
1993/1994 – TELE+2 CAMBIA PALINSESTO
All’inizio della stagione televisiva 1993/1994 Tele+2 annunciA degli importanti cambiamenti a livello di palinsesto. Niente più repliche di eventi sportivi, ma documentari su animali e natura, tutti rigorosamente in chiaro. Motivo? Tele+3 – il canale dedicato alla cultura – sta per cessare le trasmissioni, ma possiede un ottimo archivio di filmati e documentari. Perché non sfruttarlo per attirare nuovo pubblico su Tele+2 (invece di mandare in onda la replica del torneo di tennis o della Bundesliga)? Il 20 settembre 1993, poi, inizia il confronto a distanza ravvicinata tra la TV di Biscardi e quella di Rino Tommasi.
SCOMMESSE IN TV – LE TELEQUOTE DI RINO TOMMASI
Tele+2 è una TV che punta all’innovazione e guarda al futuro. Così, nel novembre del 1993 Rino Tommasi, spodestato dal ruolo di direttore dall’arrivo di Aldo Biscardi, s’inventa una trasmissione dedicata alle scommesse sportive, rigorosamente proibite in Italia (il via libera arriva solo il 27 giugno 1998, in occasione di Italia-Norvegia ai Mondiali in Francia). Per far capire al pubblico italiano il meccanismo delle scommesse, bypassando il divieto di puntare sui singoli eventi – in Italia esistevano Totocalcio e Totip – Tommasi studia un sistema molto ingegnoso.
L’articolo di Antonio Dipollina su “La Repubblica” ci fa immergere appieno negli Anni ’90. Una potentissima botta nostalgica:
Da stasera, ogni venerdì alle 20,30, Tele+2 offrirà ai telespettatori (a tutti, non solo agli abbonati) un programma che si chiama “Telequote”. Si parla, appunto, di scommesse sugli eventi sportivi, ma più che parlare, si gioca. E si gioca all’inglese, o all’americana: uno, ics e due sono banditi, si gioca la vittoria e la sconfitta di una squadra di calcio, o di basket, la vittoria di un golfista o il risultato esatto di Italia-Cuba di pallavolo. Si gioca con le quote, con Rino Tommasi nelle vesti di bookmaker e una Fiat 500 come premio per il più bravo. In effetti, di quote si è già parlato in TV. Era successo alla trasmissione della Rai dedicata quest’anno al Giro d’Italia. Lì, una società inglese che si chiama Ssp, forniva giorno dopo giorno le quote dei vari Chiappucci e Indurain. Peccato che, solo due settimane fa, la Ssp stessa sia finita in un’ indagine della Procura di Roma rubricata alla voce “Totonero”. Come possa essere “nero” un Toto pubblicizzato sui giornali e alla TV è questione che riguarda i giudici. Ma Tele+2 non è spaventata da questo precedente? “No – spiega Tommasi – qui non c’è denaro in ballo, ci sono premi, il pubblico scommette una dotazione di punti che noi affidiamo all’inizio senza alcuna contropartita, la gente non punta soldi. È un gioco, insomma”. In effetti è così, con la dovuta precisazione che le telefonate tramite le quali il pubblico potrà giocare, sono fatte a un numero preceduto dalle tre fatidiche cifre 1-4-4, ossia i servizi a pagamento Sip (in questo caso, giocare costa 952 lire al minuto più Iva). Una volta presa la linea (è indispensabile il telefono a tastiera) una voce meccanica che sembra quella dei flipper guiderà lo spettatore nella scommessa. Com’è articolato il nuovo esperimento? Per un’ora di trasmissione, Tommasi si prodigherà a spiegare agli italiani il meccanismo delle scommesse a quote. Stasera, spiegherà che Alberto Tomba vincente nello slalom di Park City vale 5 volte la somma puntata. Si parla di punti, ovviamente, e non di soldi. Oppure che la vittoria della Juventus domenica a San Siro vale 1,8 volte la puntata e così via per altri tre avvenimenti del week-end sportivo, Scavolini-Clear del campionato di basket, Italia-Cuba della Grand Champions Cup di volley e un grande torneo di golf che si svolge domenica in California
Antonio dipollina – la repubblica
LA NOTTE DI TELE+2 – NIENTE SCHICCHI, OK A PLAYBOY
A inizio 1994 filtrano alcune indiscrezioni secondo cui Tele+, sul modello di Canal+ in Francia, pare intenzionata a puntare su un palinsesto notturno a luci rosse. Il classico binomio calcio+donne, tanto amato dagli italiani (20 anni dopo Sportitalia ci ha costruito la sigla del suo programma di maggior successo). Tutto ciò per favorire l’aumento degli abbonati (all’epoca il porno muoveva un imponente giro d’affari), ma anche – si sussura – in chiave politica. Sì perchè Berlusconi – considerato da tutti il vero dominus di Tele+ – sarebbe sceso in campo da lì a poco con Forza Italia e sta costruendo le sue alleanze politiche. In quei primi giorni di gennaio, “La Stampa” pubblica un’intervista a Riccardo Schicchi, “il re del porno”, il quale annuncia di aver ricevuto l’offerta da Berlusconi di dirigere il palinsesto notturno di Tele+. In questo modo, tra l’altro, si sarebbe siglato anche un accordo politico, con Schicchi che avrebbe portato in dote a Forza Italia i voti del suo movimento politico, il Partito dell’Amore.
Tempo 24 ore e Tele+ e lo stesso Berlusconi smentiscono seccamente i contatti con Schicchi e l’arrivo dei porno su Tele+2. Del resto il Cav deve ancora annunciare ufficialmente la sua “discesa in campo” (lo farà ufficialmente il 26 gennaio 1994) e ogni errore a livello politico-comunicativo potrebbe risultare fatale.
Passate le elezioni di marzo, con la vittoria di Forza Italia e del Polo delle Libertà e del Buon Governo, Tele+ apre davvero la strada del palinsesto notturno vietato ai minori. In modo più prudente – rispettando i paletti della legge e cercando di non urtare eccessivamente l’ala cattolica del Paese – si opta per dei filmati erotici acquistati da Playboy. Per evitare problemi con figli e minorenni alle prese col decoder, si adottano dei primitivi sistemi di parental control.
Se pure i prodotti erotici sono una caratteristica delle pay-tv di tutto il mondo, per la messa in onda dei video di Playboy Telepiù ha cercato il massimo della cautele, tant’è che l’accesso non è semplice, anche per gli abbonati. “Ai vecchi abbonati è richiesta una lettera nella quale si chiede espressamente di volere la visione integrale dei programmi, altrimenti non avranno accesso alla decodificazione. Per chi si abbonerà d’ora in poi ci sono particolari clausole nel contratto”, dice la Cordini, direttore per la comunicazione. E, comunque, gli adulti desiderosi di erotismo hanno un’ulteriore protezione. In caso di assenza da casa, potranno proteggere i minori troppo curiosi e nottambuli, lasciando un codice chiuso. La preoccupazione di Telepiù è tale che, per aiutare i telespettatori a capire le modalità d’uso, è stato messo in funzione un numero verde 24 ore su 24: 144220944
MARIA PIA FUSCO – La Repubblica 22 aprile 1994
L’ETERNA RINCORSA DEGLI “SPORT MINORI”
Curiosando tra gli archivi di giornali, ci siamo imbattuti in un convegno organizzato nel 1994 dalla Lega Volley dal titolo ‘Dirette e diritti’. Un meeting in cui si parla del rapporto tra “sport minori” e palcoscenico televisivo. Anche 25 anni fa il problema del poco spazio televisivo per gli sport diversi da calcio F1, era ben presente. La frase dell’Avvocato Mc Cormack (uno dei più grandi procuratori sportivi della storia) andrebbe scolpita nella pietra.
L’istituto Nomisma ha presentato uno studio su audience e frequenze tivù dei vari sport. Secondo Marco Brunelli di Nomisma, vale tutt’oggi una vecchia battuta dell’Avv. Mc Cormack: ‘In Italia il primo sport è il calcio, il secondo è il calcio, il terzo il calcio, il quarto la Formula 1, il quinto quegli sport dove vincono gli italiani’. Calcio e Formula 1 si pappano oltre un terzo delle ore di sport in TV e soprattutto si allarga a dismisura la forbice tra sport spettacolari e non. Il fatto che tra i primi, ogni tanto, s’inseriscano la vela o il biliardo non modifica il discorso. Rimedi. Ne sono stati proposti parecchi, molti con connotati pericolosamente utopici. Alla fine, un richiamo pessimista: vinceranno solo gli sport che sapranno inventare la propria spettacolarizzazione, che creeranno eventi e così via (…).
Mario Rasini, di Tele +2, ha detto: ‘Siamo disponibili ad accordi con i dirigenti degli sport minori, abbiamo spazi e la disponibilità anche per le discipline che non vanno mai in televisione’.
Consolo, vicepresidente Coni, ha annunciato che in futuro partirà una programmazione pomeridiana sulla Rai (un’ora, quattro giorni alla settimana) per gli sport minori. Un obiettivo al quale dovrà dare il proprio apporto l’intero movimento. Come? Concentrando gli sforzi per arrivare a maggiori introiti del totocalcio.
La Repubblica – 3 febbraio 1994
LA PIRATERIA… 25 ANNI FA
Negli ultimi mesi si è parlato moltissimo di pezzotto, pirateria, lotta alla criminalità organizzata per smascherare server e centrali di trasmissione fraudolenta. La Lega A e i suoi rappresentanti, appena possono, rilasciano interviste sul danno economico provocato dalla pirateria. Per la serie “la storia è ciclica”, già nel novembre 1993, a Napoli si parlava di trasmissioni criptate trasmesse illegalmente.
– FINE 3^ PUNTATA –
Bibliografia
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/21/il-calcio-bigotto-vieta-la-gialappa.html?ref=search
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/08/28/scherza-pure-gialappa.html?ref=search
- https://glieroidelcalcio.com/2018/08/21/21-agosto-1993-finale-supercoppa-milan-torino-washington-dollaro/
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/26/le-scommesse-arrivano-in-tv.html?ref=search
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/02/03/gli-sport-senza-audience-ma-il.html?ref=search
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/19/biscardi-fini-telemarmotta.html?ref=search
- https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/11/13/tele-si-vede-meglio-gratis.html?ref=search