Avrei potuto riprendere la (quarta) stagione di Ultra Slow Mo occupandomi delle grafiche dei giochi olimpici di Parigi, oppure del nuovo Regolamento Produzioni Audiovisive pubblicato il 28 giugno 2024 sul sito di Lega Calcio, oppure, ancora, delle nuove grafiche che abbiamo visto nel primo turno di Coppa Italia o nelle prime tre giornate di Serie A (ci sarà tempo per farlo!).
E invece no, perché martedì scorso l’amico Lucio Celletti ha pubblicato sul suo profilo Facebook la foto di un articolo che gli ha inviato Marcello Moccia (un altro amico e grandissimo appassionato di sport in Tv, che ho avuto il piacere di conoscere di persona durante le vacanze estive) per ricordare un anniversario che tutti i telepcsportdipendenti italiani non possono aver dimenticato, ossia quello della prima partita del campionato di calcio trasmessa in diretta su una pay tv.
Una ricorrenza, la cui cifra tonda, è stata celebrata diffusamente 12 mesi fa anche (ma non solo) su queste colonne (LEGGI QUI): in realtà avevo (rectius: ho ancora) in animo di dedicare un articolo a quella innovativa produzione televisiva ideata dal compianto regista Danilo Zanon, articolo che, tuttavia, ad oggi, è ancora in cantiere.
DECODER | IL LIBRO SULLA STORIA DELLA PAY-TV SPORTIVA
Rileggendo, però, in questi giorni il pezzo estratto da La Gazzetta della Televisione (a proposito, all’epoca, il più rinomato e letto quotidiano sportivo nazionale dedicava, non ricordo con quale cadenza, una pagina, la prima che leggevo, in cui venivano approfondite tematiche connesse alle produzioni televisive, uno spazio che, purtroppo, è stato fagocitato da altri contenuti), l’attenzione mi è caduta su taluni dettagli che mi hanno spinto a scrivere il presente articolo, che mi permette di comparare quanto accadeva oltre tre decenni fa con la situazione attuale.
- “la telecronaca demenziale di Lazio-Foggia ci sarà“: inizia così Enrica Speroni il proprio articolo per confermare la notizia della possibilità per gli abbonati della pay tv di scegliere quale telecronaca ascoltare, se quella classica di Massimo Marianella, ovvero quella ironica affidata alla Gialappa’s. Trentuno anni dopo, nonostante il progresso della tecnologia (e la possibilità di gestire più flussi audio in contemporanea), sono sempre meno gli eventi sportivi per i quali un abbonato può decidere non più quale telecronaca scegliere (tra due o più: rammento, ad esempio, che a inizio anni 2000 veniva data l’opportunità di selezionare pure un canale audio con il commento di un tifoso della squadra), ma se seguire un incontro con la telecronaca ovvero con l’audio ambientale;
- “così, l’unico intoppo per la prima diretta di Serie A resta il veto opposto dalla Lazio alle interviste a bordo campo nel sottopassaggio e nel parcheggio dei pullman all’Olimpico“: un qualcosa che, all’epoca, veniva gestito direttamente dalle singole società, mentre ora (in realtà da un po’ di anni a questa parte) disciplinato in maniera uniforme da un apposito Regolamento di Lega Calcio (il “Regolamento interviste e accesso agli impianti sportivi”: questo il LINK);
- “a bordo campo ci sarà una delle dodici telecamere“: il massimo sforzo produttivo dell’epoca messo in campo dalla pay tv (che sarebbe stato poi riservato a ogni posticipo trasmesso) era proprio questo, vale a dire aver posizionato 12 telecamere per la copertura del match, tra cui una su di un braccio mobile (oggi lo chiamiamo crane) dietro la porta collocata sotto la curva sud, mentre un’altra, sotto la curva nord, su di un altro braccio, se la memoria non mi inganna, che aveva la possibilità, addirittura, di scorrere su di un lungo binario.
Un numero decisamente rilevante di telecamere per l’epoca, sol che si consideri che fino alla scorsa stagione sportiva il medesimo numero di mezzi di ripresa veniva impiegato per riprendere le partite di calcio di Serie A prodotte con uno Standard C.
E qui i paragoni, ai fini che mi interessano, si fermano, anche se, proseguendo la lettura dell’articolo, mi è tornato alla mente un ricordo che posso dire di avere visto con i miei occhi: riferendosi a Monza-Padova, il primo anticipo di Serie B, si legge che “dalle 20,30 largo a Silvio Sarta, telecronista di Monza-Padova. Abbonati e non abbonati potranno ascoltarlo nei primi tre minuti di gara (per regolamento visibili a tutti): da quel momento fino al fischio finale il pallone sarà criptato“.
Posso confermarlo: avevo 14 anni, quella sera ero in montagna a Frassené e guardai tutto il prepartita e i primi tre minuti del match, non essendo (ancora) abbonato alla pay tv, incuriosito, già all’epoca, dalle grafiche EPSON che avrebbero accompagnato il racconto degli anticipi di Serie B e i posticipi di Serie A…
Una fissa, la mia, anzi, una passione!
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.