Nella seconda parte entriamo nel vivo della programmazione e delle scelte editoriali di Tele+2, il primo canale Pay-Tv sportivo italiano. I conti, dopo i primi mesi, non tornano, così la proprietà decide di cambiare strategia: si punta a una platea più vasta, acquisendo diritti TV “più pesanti”. Scozia-Italia, partita di qualificazione a USA ’94 segna il primo confronto-scontro tra TV in chiaro e TV a pagamento. L’estate del 1993 porta a 2 grandi novità in casa Tele+2: il direttore della redazione Rino Tommasi viene sostituito – tra le polemiche e lo sciopero della redazione – da Aldo Biscardi. Soprattutto, però, Tele+ firma l’accordo con la Lega Calcio: inizia l’era degli anticipi di B e dei posticipi di Serie A. Un momento storico per il calcio italiano.
SCOZIA-ITALIA PER USA ’94 – IL PRIMO CONFRONTO “TV IN CHIARO vs PAY-TV”
Nonostante lo sforzo economico, pubblicitario e di produzione, gli eventi sportivi trasmessi da Tele+2 non sono in grado di conquistare la massa dei tifosi italiani. Nell’estate 1992 gli abbonati a Tele+ sono meno di 200.000 e i conti non tornano. L’obiettivo iniziale, infatti, è fissato a quota 400.000 abbonati. In quel periodo le perdite di Telepiù Spa toccano già i 150 miliardi di lire.
Si decide, quindi, di cambiare strategia e di puntare all’acquisizione di diritti TV di maggior richiamo. Rodolfo Hecht, vicedirettore di Tele+, riesce con un blitz ad aggiudicarsi per 850.000 dollari i diritti TV esclusivi per la diretta di Scozia-Italia, incontro valido per le qualificazioni mondiali di calcio di USA 1994, in programma il 18 novembre 1992 a Glasgow. È un autentico smacco per la RAI e la questione finisce – ça va sans dire – in Parlamento. Il capo dei programmi sportivi della Rai, Gilberto Evangelisti, ottiene inizialmente di trasmettere il match di Glasgow in differita di mezz’ora. Solo all’ultimo momento, quando è già stato programmato un film con Sidney Poitier, si arriva alla mediazione che permette la diretta sia sulla Rai che su Tele+ (che per l’occasione decide di trasmettere l’incontro in chiaro).
È il primo confronto-scontro in Italia tra Tv in chiaro e Pay-TV: “Una pagina storica per la televisione italiana” la definisce Rino Tommasi, direttore della redazione sportiva di Tele+. L’arrivo di un concorrente, con il rischio concreto di non trasmettere la partita, stimola la Rai, che copre al massimo livello possibile l’evento.
Alla fine, la partita su Rai1 registra 12.500.000 spettatori, mentre su Tele+ sono stimati circa 450.00-500.000 telespettatori. Antonio Dipollina, storico critico televisivo di Repubblica, propone un parallelo delle due telecronache (Bruno Pizzul su Rai 1, Massimo Marianella su Tele+2):
TELE+ CAMBIA LINEA EDITORIALE – ALDO BISCARDI SOSTITUISCE RINO TOMMASI
I numeri in rosso e le difficoltà nel far quadrare i conti, spingono i proprietari di Tele+ a cambiare completamente linea editoriale. Nell’estate del 1993 inizia una vera e propria rivoluzione che porta la proprietà di Tele+ (vale a dire Berlusconi, per la maggior parte degli osservatori) a sollevare dall’incarico di direttore della redazione un maestro di giornalismo sportivo come Rino Tommasi, per sostituirlo con il re indiscusso del giornalismo nazional-popolare (qualunque cosa significhi), vale a dire Aldo Biscardi, strappato a suon di milioni a Rai 3. Di fatto, si passa da una linea editoriale qualitativa, che mirava a un target medio-alto, a una decisamente più popolare, con polemiche e “dibattiti di fuoco” (cit.). Una scelta di campo netta, assai discutibile a livello giornalistico, ma evidentemente necessaria per allargare la base dei telespettatori e cercare di salvare i conti dell’azienda. Una decisione che solleva non poche polemiche, in primis all’interno della redazione sportiva di Tele+2 che proclama immediatamente uno sciopero.
La redazione di Tele+2 usa toni molto duri per esprimere il dissenso per questa improvvisa scelta. Anche l’arrivo di alcuni nuovi colleghi, voluti da Biscardi, suscita clamore:
L’ACCORDO CON LA LEGA CALCIO: INIZIA L’ERA DI ANTICIPI E POSTICIPI
Il cambio di rotta a livello editoriale fa da preambolo all’acquisizione di diritti TV più “pesanti”. I tempi sono ormai maturi per alzare il tiro e puntare al massimo. Così, nell’estate del 1993, Tele+ trova l’accordo con la Lega Calcio per per i diritti TV di una partita della Serie A, da trasmettere in diretta la domenica alle 20.30, e per una partita della Serie B al sabato, sempre alle 20.30. Tele+ versa nelle casse della Lega Calcio 44.8 miliardi di lire per aggiudicarsi questi incontri. Inizia in questo modo l’era dei posticipi e degli anticipi. Un momento storico, in cui termina il calcio con tutte-le-partite-la-domenica-pomeriggio. È l’antipasto in vista del futuro spezzatino.
I criteri per la scelta delle partite da mandare in TV sono molto complessi, anche perché ogni passaggio televisivo su Tele+2 porta in dote 600 milioni di lire a ciascuna delle squadre impegnate. Anche in occasione della prima presentazione del calendario dei posticipi, non mancano le polemiche (soprattutto in casa Tele+ per dei diritti non voluti):
Sabato 28 agosto 1993 va in onda il primo anticipo di Serie B trasmesso in Pay-TV: Monza-Padova (0-1, gol di Cuicchi). Il giorno seguente è la volta di Lazio-Foggia (0-0), primo posticipo di Serie A della storia. Telecronaca di Massimo Marianella, audio B con la Gialappa’s Band.