Ve lo avevo promesso che quando ve ne sarebbe stata l’occasione Ultra Slow Mo avrebbe varcato i confini nazionali per raccontare le esperienze di coloro che lavorano dietro le quinte delle produzioni televisive degli eventi sportivi.
Ebbene, dopo la prima puntata in cui Tobias Kreutz ci ha parlato della sua emittente e la seconda, in cui Andrè Theis ha rivelato ai lettori di questa sua rubrica il lavoro della sua società agli mondiali di sci alpino, questa settimana Ultra Slow Mo è (purtroppo solo metaforicamente) volata oltre oceano fino a raggiungere North Salem, un comune di poco più di 5.000 abitanti degli Stati Uniti d’America nella contea di Westchester.
E lo ha fatto per parlare con chi lavora (principalmente ma non solo) con un tipo particolare di strumento per la ripresa degli eventi sportivi, che non ha ancora attecchito nel vecchio continente.
Ciò, nonostante nel nostro paese, ad esempio, la Lega Calcio abbia previsto il suo eventuale impiego fin dal Regolamento per le produzioni audiovisive del 6 agosto 2021 e il suo impiego sia stato quotato anche nell’invito a presentare offerte per i diritti per la vendita dei diritti televisivi del Campionato di serie A, della Coppa Italia, della Supercoppa Italiana e del Campionato Primavera per le stagioni ricomprese dalla 2024/2025 alla 2028/29.

Viceversa viene utilizzato con continuità nel Nord America.
Stiamo parlando della TowerCam, con cui ho avuto il privilegio, come sempre, prima ancora della possibilità, di chiacchierare con gli amici statunitensi di JitaCam.

“La nostra azienda si chiama JITACAM e si trova nel nord del New Jersey, più precisamente a North Salem. Usiamo la Towercam ormai da circa 10 anni. Le nostre towercam sono spesso viste in prima fila per la boxe, dove sono state utilizzate per HBO [un’emittente televisiva statunitense a pagamento via cavo e satellitare di proprietà di Home Box Office, sussidiaria di Warner Bros, che riprende incontri di boxe: n.d.r.] e Showtime [altro network televisivo a pagamento statunitense di proprietà di Paramount Global: n.d.r.]. La Towercam viene spesso utilizzata a bordo del ring per riprendere i combattimenti, in particolar modo dove c’è un ingombro ridotto. L’unico ingombro, difatti, è la larghezza di pochi piedi della base della torre, con la telecamera che sale lungo la torre per riprendere dall’alto l’incontro, o può rimanere bassa a seconda di quelle che sono le esigenze della produzione”.
“Our company, Jitacam, is located in Northern New Jersey! We’ve been using the Towercam now for about 10 years. Our towercams are often seen ringside for boxing, where we’ve been used for HBO, and Showtime. The Towercam is often used ringside for fights for example. The Towercam allows the camera to tuck away below the stage and rise up when directed. There is even a capability to put the tower on track, so there can be both vertical. Movement with the tower and horizontal movement on the track“.
Ma cos’è, di fatto, una TowerCam?
“La Towercam è fondamentalmente quello che sembra. È una torre motorizzata che consente alla telecamera di salire e scendere tramite pedali controllati dall’operatore. La Towercam è utile per la produzione perché occupa un ingombro molto limitato, permettendo nel contempo al regista di ottenere diversi punti di vista grazie alla varietà di altezza fornita dalla torre. Puoi anche muoverti su e giù durante la panoramica, ruotare l’inclinazione, utilizzare lo zoom e regolare la messa a fuoco per fornire una ripresa dinamica dall’alto verso il basso/dal basso verso l’alto”.
“The Towercam is basically what it sounds like. It is a motorized tower that allows the camera to go up and down using foot pedals controlled by the operator. The Towercam is useful for production because it takes up a very small footprint, but allows the director to get different points of view because of the variety of height the tower provides. You can also make moves up and down while panning/tilting/zoom/focus to provide a dynamic shot from high to low/low to high”.
E quale telecamera viene montata su di una TowerCam?
“Montiamo una testa robotica in cima alla Towercam, che viene impiegata non solo per riprendere lo sport, ma anche per filmare eventi sul palco: in passato abbiamo partecipato anche alla notte degli Oscar e ai Tony Award. La Towercam consente inoltre alla telecamera di nascondersi sotto il palco e di sollevarsi quando viene messa in onda. Un movimento molto scenografico”.
“We mount a robotic head to the top of the Towercam. We also use our Towercam for on stage events including past appearances at the Oscars and Tony awards. The Towercam allows the camera to tuck away below the stage and rise up when directed“.

E a quali eventi sportivi di recente è stata da Voi utilizzata la TowerCam?
“Due in particolare, tra i tanti: per la maratona di Boston in metà aprile, abbiamo montato una Towercam da 33 piedi, la nostra più grande, che permetteva agli spettatori di ottenere un’angolazione dall’alto sopra la linea del traguardo e persino tra gli alberi che stavano appena iniziato a fiorire. Un paio di settimane fa, invece, l’abbiamo utilizzata a Los Angeles allo Us Open Championship di Golf su di un T di partenza, con una telecamera su cui era applicato anche il ball tracking [vale a dire il sistema digitale di grafica di tracciamento della palla: n.d.r.]”.
“For the Boston marathon, we had a 33’ Towercam, our largest, which allowed the viewers to get an angle from high above the finish line, and even into the trees which were just starting to blossom. We had a robotic head on top of the towercam so that we could give 360’ range as far as where the camera itself was pointing. We have also used the Towercam for golf, providing a very tall shot above the crowd, giving a fantastic perspective of the golf course)“.

In attesa (e nella speranza) di vedere utilizzata in un futuro più o meno prossimo anche alle nostre latitudini la TowerCam nella ripresa degli eventi sportivi, non mi resta che ringraziare gli amici di JitaCam per la disponibilità e le informazioni che mi hanno fornito.
Thank you guys!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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