Decisamente molto interessante la produzione televisiva della prima tappa della Coppa del mondo di canottaggio che si è disputata a Varese nel week end del 14 e 15 giugno 2025, che ho seguito con particolare attenzione in quanto l’evento mi è stato segnalato da Tobias Kreutz di Kreutz Tv, storico amico di Ultra Slow Mo, che ha partecipato alle riprese delle varie gare dietro la camera posizionata in corrispondenza del punto di partenza.

Un particolare ringraziamento a lui non solo per le immagini, ma anche per avermi dato la possibilità di entrare in contatto con Quattro Media Gmbh (in modo particolare con Steffen Rapp, Executive Producer), ossia la società tedesca che si occupava della produzione televisiva dell’evento, che, in maniera davvero cortese, mi aveva invitato per vedere da vicino il dietro le quinte, invito, che, purtroppo, sono stato costretto a declinare a causa di impegni familiari.
Rilevante lo schieramento di telecamere per coprire ogni angolo dei 2000 metri lungo i quali si disputavano le varie regate tramite l’utilizzo sia di telecamere che siamo abituati a vedere ultimamente nella ripresa delle varie gare di canottaggio, sia dei droni, che, come vedremo, hanno rappresentato la perla della collana a disposizione della produzione.
Partiamo dalle prime, ossia le due telecamere che solitamente vediamo in onda durante competizioni come questa con cui vengono mostrate immagini in movimento, laterali provenienti poco oltre la prua della imbarcazione momentaneamente al comando, nonché frontali dei canottieri durante la regata.

Come si può apprezzare dalle immagini che mi ha inviato Tobias, le prime erano garantite da una camera giroscopica installata su di un piccolo braccio posizionato sulla prua di un natante, telecamera movimentata a distanza da un operatore di ripresa seduto all’interno di un piccolo box appositamente allestito per riparare il relativo schermo dalla luce del sole.

Quelle frontali, invece, ci arrivavano da una camera broadcast (facente le funzioni di close up) posizionata su di treppiede installata sulla prua di un altro piccolo battello che seguiva le imbarcazioni, telecamera capace di sfornare immagini ravvicinate degli equipaggi ripresi frontalmente.

Le riprese tuttavia che mi hanno stupito sono state quelle provenienti dai due droni presenti nel bacino in cui si tenevano le regate che si sono alternati lungo tutto il campo di regata: il primo utilizzato principalmente per le riprese aeree, con una libertà pressoché totale di movimenti, a partire da inquadrature zenitali fino a più classiche laterali.

Ma è stato il secondo drone, quello più a contatto con le imbarcazioni, a tenermi letteralmente incollato al televisore, in quanto è stato utilizzato per farci percepire la distanza tra due imbarcazioni percorrendo il tratto che le stava separando durante la regata, per fare movimenti ellittici intorno ai canottieri, nonché, e soprattutto, per precedere di qualche metro la poppa degli equipaggi volando a poche decine di centimetri dall’acqua mentre gli stessi sfrecciavano a oltre 20 km/h, in maniera da apprezzare ogni singolo dettaglio della sincronia di ogni singola regata.

Una modalità di ripresa veramente immersiva, possibile grazie alla particolare destrezza e manualità del pilota del drone (che, oltre a farlo volare, si deve anche occupare della relativa ripresa), chiamato a destreggiarsi in riprese all’indietro di soggetti in continuo movimento sopra un bacino di acqua…
Tutt’altro che semplice.
Un’occhiata, infine, alle grafiche, molte delle quali sono già riportate negli screenshot presenti nella parte precedente del presente articolo.
Utile, a mio avviso, la grafica iniziale che serviva per far comprendere al telepcsportdipendente “occasionale” la tipologia di gara che stava per iniziare, con la raffigurazione dell’imbarcazione e la disposizione dei relativi remi.

Prima della partenza e subito dopo il traguardo spazio alla realtà aumentata, grazie alla quale veniva impressa in corrispondenza della “corsia” assegnata all’imbarcazione la sigla della nazione di appartenenza associata alla relativa abbreviazione.

Dopo di che, durante la regata, nella parte bassa sinistra del teleschermo abbiamo visto in sovraimpressione un riquadro nel quale erano sempre presenti alcuni dati comuni a tutte le varie grafiche (distanza percorsa in tempo reale dal primo equipaggio e distanza rilevata sempre in tempo reale con le altre imbarcazioni), mentre altri dati propri di ciascuna singola grafica, come il numero di remate al minuto, ovvero la velocità dell’imbarcazione, ovvero i metri percorsi con una singola remata.

Si tratta, a mio modo di vedere, di informazioni che consentono al telepcsportdipendente di avere la possibilità di percepire meglio distanze e velocità in un ambiente che, come l’acqua, è di fatto privo di riferimenti di sorta per l’occhio umano, un concetto di cui si era già parlato nella puntata numero 151 di questa rubrica.
Appuntamento alla prossima tappa di coppa del mondo a Lucerna il prossimo fine settimana anche se la mia attenzione è già rivolta ai mondiali che si terranno a fine settembre a Shanghai.
Stay tuned!

Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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