Durante l’edizione 2024 del torneo di Wimbledon, l’amico Wenner Gatta mi ha inviato un messaggio vocale con una riflessione curiosa: tra i curatissimi campi d’erba del sud di Londra sembrava mancare qualcosa… gli sponsor.
Aveva visto bene. Ma quella che può sembrare una stranezza è in realtà una strategia molto precisa e fa parte di una più generale visione degli organizzatori, che vogliono intenzionalmente mantenere il controllo del torneo, sotto ogni aspetto, senza essere “ricattati” dagli sponsor stessi.
Ma perché Wimbledon, ogni anno, rinuncia a circa 100 milioni di dollari in potenziali profitti?
Per capirlo, dobbiamo esplorare il modello economico dell’All England Club, molto più simile al conservatore Masters di Augusta (nel golf) che agli altri tornei del circuito.
WIMBLEDON IN CIFRE
Wimbledon non lascia nulla al caso.
I campi in erba vengono falciati, verniciati e lavati ogni mattina, lasciando dietro di sé un mix di loietto incontaminato e perenne al 100%, tagliato sempre a 8 mm esatti. Ogni giocatore indossa il bianco dalla testa ai piedi e la sicurezza è così stretta che, nel 2022, è stato erroneamente negato l’ingresso persino a Roger Federer.
Anche dal punto di vista economico, la precisione inglese è inappuntabile, tanto che l’All England Lawn Tennis and Croquet Club (AELTC) pubblica ogni anno un rapporto dettagliato, una rarità nel mondo degli eventi sportivi, dove si preferisce mantenere il più stretto riserbo sulle cifre in ballo.
Dati economici Wimbledon 2022:
- Entrate totali: $440,5 milioni
- Profitto netto: $58,7 milioni (margine 13%)
Secondo Forbes, le entrate si distribuiscono così:
Fonte di ricavo | Valore ($ milioni) | % delle entrate |
---|---|---|
Diritti TV | 246 | 56% |
Biglietti | 70 | 16% |
Sponsorizzazioni | 70 | 16% |
Merchandising & Food | 53 | 12% |
Sembrano – e sono – un sacco di soldi: la parte più interessante, tuttavia, è che Wimbledon sta potenzialmente lasciando 100 milioni di dollari sul tavolo, proteggendo l’eredità dell’evento, rilasciando biglietti economici e selezionando solo pochi sponsor “blue-chip”.
Forse a qualche appassionato lettore di questa rubrica potrà essere venuto in mente quanto abbiamo detto scrivendo del Masters di Golf di Augusta, dove si applicano strategie finanziarie ed economiche del tutto identiche…
DIRITTI TELEVISIVI: LA FONTE PRINCIPALE
Wimbledon incassa oltre metà delle sue entrate dai diritti televisivi (240 milioni di dollari su 440 di ricavo!).
La tabella seguente riassume le stime delle entrate da diritti TV:
Fonte | Valore/anno |
---|---|
BBC (UK) | $ 56 M |
ESPN/ABC (USA) | $ 52,5 M |
Altri mercati (Europa, Asia, etc.) | stimati $ 130 M ca. |
Totale stimato | $240 milioni/anno |
Sorprendentemente, Wimbledon non è il torneo che riesce a spuntare in assoluto l’accordo giù remunerativo:
- ESPN infatti paga ben 75 milioni di $ all’anno per gli US Open (che dal 2026 passerà a 170 milioni di dollari!!!)
- Per Wimbledon, “solo” 52,5 milioni di $ (accordo fino al 2035)
Questo perché l’All England Club non negozia al rialzo a tutti i costi. Preferisce accordi sostenibili e coerenti con la propria immagine premium.
BIGLIETTI: UNA SCELTA POPOLARE CHE COSTA CARA
Con 515.164 spettatori nel 2022, Wimbledon ha incassato circa 70 milioni di dollari dai biglietti.
Per confronto, ecco i dati degli spettatori nei principali tornei dello slam (più il nostro torneo di casa a Roma):
Torneo | Spettatori annui | Capienza campo principale |
---|---|---|
Wimbledon | 515.000 | 15.000 (Centre Court) |
Roland Garros | 630.000 | 15.000 (Chatrier) |
Australian Open | 840.000 | 14.820 (Rod Laver) |
US Open | 888.000 | 23.771 (Arthur Ashe) |
Internazionali d’Italia (Roma) | 390.000 | 12.500 (con futuro ampliamento) |
Wimbledon negli anni si è rifiutato di ampliare l’impianto, rinunciando così a centinaia di migliaia di biglietti vendibili ogni anno, ma da questo punto di vista le cose stanno cambiando.
Come riporta infatti The Athletic in un recente articolo, nel 2018 l’All England Club ha acquistato il vicino Wimbledon Golf Club, con l’intento di ampliare il proprio impianto e creare ulteriori 39 campi in erba. Si vuole rendere il torneo meno caotico ed adeguare il club agli standard ed agli spazi degli altri major.

Prezzi dei biglietti (2025)
Categoria | Prezzo (₤ GBP) | Prezzo (€ EUR) | Note |
---|---|---|---|
Centre Court – Giorni 1–2 | 100–105 | 118–124 € | Biglietti per l’apertura |
Centre Court – Giorni intermedi | 115–270 | 136–319 € | Prezzi progressivi: 115, 155, 200, 230, 270 ₤ |
Centre Court – Finali (Giorni 13–14) | 240, 295, 315 | 283, 348, 371 € | Tre fasce di prezzo (retro/medio/fronte) |
No. 1 Court | 70–210 | 80–240 € | In base alla giornata |
Ground Pass – Prima settimana | 30 | 35 € | Accesso ai campi esterni (Giorni 1–8) |
Ground Pass – Seconda settimana | 20 | 23 € | Giorni 9–14 |
Nonostante la domanda altissima, i prezzi restano volutamente contenuti, come accade al Masters. Una scelta che costa decine di milioni, ma rafforza l’identità del torneo.

DEBENTURES: IL BIGLIETTO CHE DIVENTA UN’OBBLIGAZIONE
Una peculiarità unica di Wimbledon è la vendita delle “debentures”: si tratta di pass quinquennali per il Centre Court, venduti a prezzo fisso, che:
- Garantiscono l’accesso ogni anno
- Sono rivendibili (come strumenti finanziari)
- Offrono accesso a aree riservate
Queste “debentures” funzionano come delle obbligazioni e possono essere rivendute: come detto, alla fine si tratta di veri e propri strumenti finanziari.
Chi li acquista può godere di un posto garantito per cinque anni, oppure provare a metterli sul mercato e ottenere un profitto.

Per l’AELTC, sono un modo per ottenere liquidità anticipata da reinvestire in infrastrutture e terreni.
Ovviamente, non è facile ottenere questi pass, né è automatico trarne profitto. Esistono infatti dei requisiti per tentare di prenderne uno e la priorità va prima di tutto a chi ne ha già acquistato uno.
Tra l’altro, alcune importanti famiglie nobiliari inglesi lo possiedono da quando ha avuto inizio il torneo (!), tanto da considerarlo un’eredità dinastica.
Questi pass sono anche un buon viatico per svolgere “pubbliche relazioni” in quanto danno accesso ad aree riservate all’interno del club, dove molto avventori vanno per discutere di affari. Se notiamo infatti, non è così infrequente osservare seggiolini vuoti nel campo centrale, anche durante partite di rilievo. Ebbene, spesso i possessori sono i titolari di questi pass, che preferiscono curare i propri affare che seguire il match, cosa che penalizza un po’ lo spettacolo.
Ecco una tabella dettagliata con i prezzi delle debentures quinquennali di Wimbledon per i cicli 2026–2030 (Centro Court e No. 1 Court), incluse le principali informazioni di fondo:
Court | Prezzo nominale | Prezzo in euro | Accesso | Numero di debentures |
---|---|---|---|---|
Centre Court | £116.000 | € 135.000 | 14 giorni x 5 anni + hospitality esclusiva | 2.500–2.520 |
No. 1 Court | £73.000 | € 85.000 | 14 giorni x 5 anni + hospitality | 1.250 |

SPONSORSHIP: MENO MARCHI, PIÙ VALORE
Come si diceva all’inizio di questo articolo, pochi riescono a ricordare gli sponsor presenti sul campo di gioco, guardando Wimbledon in TV. Ed è proprio così che vuole l’AELTC.
- Solo 10-15 sponsor selezionati
- Loghi quasi invisibili: l’approccio è intenzionalmente di basso profilo, per non intaccare estetica e “clean court”, con loghi piccoli, minimamente invasivi: neri o bianchi, posizionati in zone discrete (sedia arbitro, spalliera campo, retro pareti)
- Partner storici: Rolex, Slazenger, IBM, Ralph Lauren, Evian
Si dice Barclays versi circa 25 milioni di $ all’anno per esporre un marchio sulla sedia arbitro, nei campi principali e nelle aree hospitality. Rolex paga altri $ 12 milioni/anno, mentre gli altri sponsor come Evian, Vodafone, American Express, Oppo hanno accordi tra $6 e $7,5 milioni all’anno ciascuno.
Bilancio complessivo:
- Sponsorship totali 2023: $95 milioni
- Sponsorship totali 2024: $124,7 milioni, con Barclays in testa
“La nostra filosofia di avere un campo pulito è al centro del nostro marchio”, ha dichiarato Mick Desmond, direttore media AELTC.
È un modello a lungo termine: meno denaro nell’immediato, più controllo, coerenza e valore nel tempo.

MERCHANDISING & FOOD: UNA MACCHINA PERFETTA
Anche se rappresenta solo il 12% delle entrate, il merchandising genera più di 50 milioni di dollari.
La maggior parte di queste sono rappresentate dalla rivendita del merchandising. Ad esempio, l’AELTC vende il suo merch online, a differenza del Masters che vende in loco, e non è certo economico: pantaloncini, t-shirt, felpe e giacche vanno da $ 50 a più di $ 250 per articolo.
Wimbledon genera più 155.000 transazioni di merchandising durante le due settimane di torneo, con più di 450.000 prodotti venduti.
Alcuni numeri:
- 58.271 cappellini e Panama
- 27.419 asciugamani ufficiali
- 190.000 porzioni di fragole con panna vendute
- 16.213 t-shirt con il famoso logo delle racchette incrociate
- 14.760 fascette tergisudore
Anche le palline usate vengono vendute quotidianamente e tutti i proventi vanno alla Wimbledon Foundation.
Ma non possiamo poi dimenticarci delle licenze e dei profitti derivanti dalla rivendita di cibo. L’All England Club vende circa 190,000 porzioni all’anno delle sue famosissime fragole con la panna, dal costo di 2,50 sterline (poco meno di € 3 a porzione).
CONCLUSIONE: IL VERO LUSSO È IL CONTROLLO
In un mondo sportivo dominato dalla monetizzazione aggressiva, Wimbledon è un caso raro.
Rinuncia consapevolmente a 100 milioni di dollari l’anno tra:
- Biglietti sotto-prezzati
- Sponsor ridotti
- Capacità limitata
Tutto per difendere il proprio marchio: ordine, eleganza, esclusività.
In un’epoca in cui ogni centimetro è venduto al miglior offerente, Wimbledon sceglie di restare fedele a sé stesso. E forse proprio per questo è diventato uno degli eventi sportivi più amati e rispettati al mondo.
Matteo Zaccaria | Coltiva la passione per tutti gli sport (tranne il cricket, che rimane un mistero), ma non ne pratica neanche uno (!). Avvocato vicentino, ma non “magna gati”. Appassionato del racconto sportivo in tutte le sue forme. Ritiene che se ti svegli nel cuore della notte per guardare una finale NBA, o hai una passione, o un problema, oppure entrambe le cose!
“Mi piace guardare lo sport in Tv. Contrariamente ai film non sai mai come va a finire” (Michael Douglas).