Quando penso a quale potrebbe essere il più chiaro (e utile per i motivi appresso descritti) esempio di grafica virtuale che vediamo all’opera durante una competizione sportiva mi viene in mente quella che viene proiettata durante le gare di competizioni velistiche internazionali nelle quali gareggiano, oggigiorno, catamarani che sfrecciano sull’acqua ad altissima velocità, come, ad esempio, quelli che si sono scontrati nelle regate dell’ultima edizione della Louis Vuitton Cup, vinta, purtroppo per noi tifosi di Luna Rossa, meritatamente da Team Britannia (sconfitta che è stata vendicata dal team femminile sabato 12 ottobre, capace di aggiudicarsi la prima edizione della America’s Cup femminile).
Per quale motivo?
Innanzitutto perché hanno consentito (e consentono tuttora) anche ai telepcsportdipendenti che occasionalmente seguono queste competizioni (un’altra dove vengono proiettate simili grafiche sono le regate di Sail GP) di comprendere fin da subito quale siano i limiti entro cui i catamarani devono rimanere e, soprattutto, quale sia il percorso che gli stessi devono seguire durante le fasi di una regata.

Inoltre, le grafiche sovraimpresse ci permettono di venire a conoscenza di dati che su di un bacino di mare aperto non potrebbero essere intesi dall’occhio umano non foss’altro perché, in pieno mare, non sono presenti di riferimenti di sorta.
Mi riferisco, ad esempio alla distanza (in tempo reale e in metri lineari) che separa le imbarcazioni durante la regata (distanza sempre presente sul teleschermo), ovvero ancora alla loro velocità di crociera in nodi, oppure la VelocityMade Good, ovvero la VMG, cioè la velocità reale migliore di avvicinamento ad un determinato punto quando non si può seguire una rotta diretta.

Particolare attenzione, per ovvi motivi, è stata riservata alla velocità e alla direzione del vento, soprattutto nelle fasi precedenti la singola regata.

Sempre il vento, poi, mi consente di analizzare un’altra grafica con la realtà aumentata, utilizzata per far percepire al telepcsportdipendente l’intensità del vento in tempo reale in ogni punto del campo di regata (colorato in modo differente a seconda della velocità del vento), in maniera tale che ciascuno di noi (anche grazie alle simulazioni generate dalla intelligenza artificiale) avesse la possibilità di intuire il possibile tragitto che avrebbe di lì a poco percorso ogni imbarcazione.

Queste grafiche non sono rimaste le medesime nel corso della lunga competizione, essendosi difatti evolute, tant’è vero che a partire dalle semifinali della Louis Vuitton Cup abbiamo intravisto nei pochi istanti che precedevano la partenza una piccola barra colorata – virtualmente “agganciata” a ogni catamarano – che ci indicava in tempo reale l’anticipo o il ritardo di ogni barca rispetto alla linea di partenza, tenendo conto del tempo che mancava alla fine del count down.

La presenza, infine, di una serie di sensori indossati dagli atleti, ha permesso la creazione di grafiche che ci indicavano il numero dei battiti cardiaci di alcuni di loro, ovvero la potenza sviluppata dai cyclors che, pedalando, sviluppavano energia per azionare i meccanismi presenti all’interno dell’imbarcazione.

Di grafiche, dell’America’s Cup, me ne ero occupato più di tre anni fa nella puntata numero 2 di questa rubrica, nella quale avevo paragonato le grafiche del 1992 (le prime che ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi) con quelle dell’edizione del 2021 (ossia le ultime dell’epoca), molto simili, pur se diverse rispetto a quelle viste in queste settimane.
Di comune, rispetto a 32 anni fa, è rimasto, in pratica, solo il nome della competizione, essendo cambiato tutto: dalle imbarcazioni al modo in cui viene prodotta televisivamente ogni gara, anche se, se si esamina il tutto con un po’ di attenzione, si può percepire come quello che vediamo oggi rappresenti lo sviluppo di quello che era il (molto meno capillare) progetto iniziale, caratterizzato da una grafica indicante la linea di partenza, da un cronometro riportante il distacco (non in tempo reale ma solo al termine di ogni lato di bolina) tra le due imbarcazioni, dalle telecamere a bordo.
Oggigiorno, grazie ai tanti dati in tempo reali raccolti nel campo di regata, e tradotti in grafiche, abbiamo la possibilità di conoscere in ogni momento l’esatto andamento della gara, venendo, di conseguenza, meno quella lunga suspance che accompagnava il telespettatore nella visione delle regate della Louis Vuitton Cup (e dell’America’s Cup) negli anni ’90.
Una suspance che non proviamo più, e non proveremo più, nemmeno in futuro, che, chissà cosa ci riserverà…
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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