Notevole era l’attesa sulle probabili novità nelle grafiche e nelle riprese della stagione in corso de La Liga (era stata preannunciata l’arrivo di una nuova era), i cui rumors mi avevano consentito di scrivere in estate un articolo in proposito.
E dopo avere visto qualche incontro del massimo campionato di calcio iberico abbiamo non solo la possibilità di vedere se alle promesse hanno fatto seguito i fatti, ma anche di descrivere questa nuova modalità di trasmettere il calcio.
Più o meno tutte le partite de la Liga (a prescindere, quindi, dell’importanza del match) vengono prodotte con le stesse modalità.
A livello televisivo, le prime immagini ci giungono dal drone che vola all’esterno dello stadio, ovvero, se non impiegato, dalla “camera aerea”, vale a dire spider cam o roby cam, che dir si voglia, la quale ha il compito anche di filmare l’ingresso in campo delle due compagini (preceduto dalla messa in onda delle immagini che arrivano dalle telecamere all’interno degli spogliatoi ove vengono filmati i momenti in cui le rispettive squadre si caricano in vista dell’ingresso in campo: devo ammettere che queste immagini trasmettono molto di più rispetto a quelle algide di giocatori a petto nudo e in mutande che vediamo alle nostre latitudini, che devono comunque rispettare le rigide prescrizioni del Regolamento per le produzioni audiovisive).
Non sempre, poiché quando è presente la steadycam (utilizzata nelle gare di cartello ovvero in quelle in cui sono impegnate le big) se ne occupa lei di accompagnare in campo i giocatori (generalmente seguendo il loro percorso di ingresso sul terreno di gioco in modo da farci percepire quel che vede un giocatore mentre scende in campo), facendosi poi supportare da un’altra camera per la ripresa del saluto al pubblico oltre alle operazioni di sorteggio.
Solitamente, sulla steadycam sono installate apposite ottiche, capaci di offrire quell’immagine cinematografica con il classico effetto sfocato-bokeh: queste telecamere incorporano un sistema chiamato Cinefade, che consente ai direttori della fotografia di passare gradualmente da una profondità di campo “profonda” a una profondità di campo “ridotta” (in altre parole, il fuoco non viene regolato dall’operatore di ripresa, ma da un’operatore a bordo del van).
All’operatore della main camera, invece, è riservato il compito di inquadrare la metà del campo in cui si schiererà ciascheduna delle due formazioni, i nominativi dei cui titolari vengono sovraimpressi grazie alle grafiche tridimensionali (in ogni card viene riportato non solo il numero e la foto di ogni giocatore, ma anche la sua nazione di appartenenza, anche se, a dire il vero, la bandiera sovraimpressa è decisamente troppo piccola).
Tra i line-up delle due compagini trova spazio anche quello di quella arbitrale, la cui grafica, tuttavia, non è così precisa come quella che vediamo alle nostre latitudini, ove il nominativo dell’ufficiale di gara è ubicato in corrispondenza di dove lo stesso è schierato nell’immagine, cosa che non si percepisce in Spagna in ragione del formato verticale della grafica.
Il calcio d’inizio è il momento a partire dal quale riusciamo a individuare quelle che sono le vere novità della stagione in termini di grafica.
Una prima, rilevante, è lo scoreboard, che, a quanto mi consta, non viene utilizzato in altre leghe: la particolarità, difatti, risiede nel mostrare in maniera alternata i loghi delle due compagini con le abbreviazioni dei loro nomi, il tutto senza soluzione di discontinuità per la intiera durata della partita.
Le conferme si sono avute, invece, dai colori delle grafiche (predominante l’arancione e il rosso vivace, su di uno sfondo bianco), nonché dall’indicazione del marcatore nella grafica a tendina che prende il posto dello scoreboard in cui viene sovraimpresso, oltre al cognome dell’atleta che ha realizzato la rete, il suo numero di maglia con la sottostante indicazione del numero di goal segnati in stagione (il colore di sfondo di questa grafica corrisponde a quello che contraddistingue il team).
A una grafica successiva, invece, è rimandato il compito di indicare in che modo nel corso della stagione il giocatore ha segnato.
Non possono da ultimo passare inosservate le grafiche tridimensionali che appaiono mentre il gioco è in svolgimento o in procinto di ripartire che offrono al telepcsportdipendente una serie di dati aggiornati in tempo reale relativi alle statistiche delle singole squadre, un vero e proprio valore aggiunto.
n conclusione, è evidente il processo di “gamizzazione” nelle produzioni delle partite di calcio della massima serie iberica, quel processo che tende ad avvicinare sempre di più i videogiochi alle produzioni televisive, destinato, a quanto pare, a trovare sempre più spazio ai nostri tempi.
Piace, non piace?
Come spesso accade quando si trattano temi come questo la risposta non può che essere soggettiva.
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.