È la telecamera che consente a noi telepcspordipendenti di vedere circa il 70-80% di un qualsiasi evento sportivo, posizionata in tribuna centrale in corrispondenza della linea di metà campo: la famosa camera 1 (Main camera).
Ed oggi, di lei, ce ne parla “un giovane 42 enne operatore di ripresa”, con cui condivido non solo la passione per queste tematiche, ma anche le origini.
È con Thomas Deluca Gambini (per tutti Tommy) che questa settimana ho avuto il piacere, prima ancora che il privilegio, di chiacchierare.
Cesenate di nascita, Thomas ha iniziato con il fare tutt’altro nella vita, lavorando difatti nell’hotel di famiglia a Misano Adriatico nonché nei tanti parchi tematici della Riviera Adriatica, ove, ancora oggi, dopo ben 22 stagioni, è anche bagnino di salvataggio e DJ nelle situazioni per la movida notturna.
Fin da sempre affascinato del dietro le quinte del mondo televisivo (“dopo la maturità, in diversi weekend, Wenner, mi svegliavo alle 5 di mattina per prendere uno di quei bus che venivano organizzati per portare il pubblico negli studi televisivi di Roma o di Milano, per cercare di vedere da vicino come funzionava un po’ il tutto”), si è dapprima laureato in Scienze della Comunicazione nel settore Tv Spettacolo e Nuovi Media, dopo di che ha iniziato a collaborare con reti locali:
“Dopo l’Università, ebbi la fortuna di fare uno stage presso gli studi di La8 & La9 nella sede Rimini: la Tv locale è stata un’ importante palestra sulla quale iniziare i primi passi sui vari ambiti. Si faceva un po’ di tutto, produzioni e trasmissioni in studio, servizi esterni per il TG, documentari su speciali aziendali, ma soprattutto si faceva lo sport, in particolare il calcio”.
Già, il calcio, la seconda passione di Thomas, che, difatti ha militato come centrocampista/attaccante in diverse squadre riccionesi fino ai 20 anni di età:
“Devo riconoscere che anche in termini di ripresa, l’aver giocato mi ha consentito di avere una dimensione tattica conoscitiva ancora più ampia. Ricordo ancora la mia prima trasferta per riprendere la mia prima partita di calcio, allo stadio Comunale del Real Misano in Eccellenza, armato di telecamera Sony, cavalletto e microfono per il giornalista che si sarebbe occupato delle interviste post gara”.
Di strada, poi, Thomas ne ha fatta, e tanta fino ad arrivare ai nostri giorni a occuparsi delle riprese della serie A:
“Dagli esordi di La8 e La9 a Rimini, prima, di Tele1 e Icaro Tv, poi, però le ambizioni erano sempre più forti e volevo provare a spingermi oltre la realtà di zona. Così, nel frattempo, ho inviato qualche curriculum e piano piano qualcosa ha iniziato a muoversi, in quanto mi è stata data la possibilità di riprendere delle partite di calcio di Lega Pro, per poi passare alla Serie B (principalmente a Cesena), e poi approdare con tanta sorpresa e felicità anche alla serie A”.
E in questo percorso, che lo ha visto girare per tanti stadi (ma anche palazzetti, come vedremo) d’Italia, Thomas è rimasto spesso fedele a una telecamera, la telecamera 1.
“Sono uno degli ultimi arrivati in questo magico mondo del broadcast, in quanto per me è appena iniziato il 5° anno di serie A. Durante queste stagioni, spesso mi è stata affidata la 1 (in gergo, la main camera), che è la telecamera centrale, che si occupa principalmente di raccontare lo sviluppo del gioco. Chiunque di noi si trovi a lavorare sulla main, deve essere il più preciso possibile, in termini di pulizia di formato di immagine, senza essere troppo largo o troppo stretto, ma deve dare una giusta dimensione di gioco ben visibile, pulita e compatta, in maniera tale da far capire al meglio al pubblico a casa, tutto quello che avviene da un punto di vista ‘tattico’. Tuttavia, in base alle esigenze aziendali dei Service di produzione, a volte sono assegnato anche alle 16 mt, cioè quelle telecamere posizionate ai lati della tribuna centrale (destra o sinistra, numerate rispettivamente la 9 e la 10) in corrispondenza delle aree di rigore, anch’esse molto interessanti, in quanto raccontano da una veduta più laterale lo sviluppo tattico del gioco, ma soprattutto vengono impiegate per il fuorigioco”.
Ma quali tipi di telecamera vengono impiegate per la main camera e per le 16 metri?
“Riguardo alle tipologie di telecamere che ci ritroviamo sia sulle Main che sulle 16 mt, solitamente abbiamo delle Sony oppure Grass Valley, con ottiche grandangolari (Canon o Fujinon) che oscillano dal 12X al 25X”.
La curiosità mi spinge a chiedere a Tommy come si prepara per una partita:
“Personalmente, voglio arrivarci fresco e riposato, anche perchè sono molto esigente e pretenzioso, e voglio cercare di rendere al meglio ed avvicinarmi più possibile alla perfezione. Lo esigo da me stesso. Altra cosa importante, per quel che mi riguarda, non è solo fare il compitino del giorno, portare a termine la partita di pallone ed al fischio finale, “arrivederci e grazie”. Partendo dal presupposto che non si finisce mai di imparare, una volta terminato il match, io reputo molto importante confrontarmi con i registi, per sapere se si è andati bene, se si poteva fare meglio, se si poteva fare di più, insomma una sorta di vero e proprio briefing post-gara. E ti dirò di più, caro Wenner; a casa mi registro sul decoder, tutte le produzioni di cui faccio parte, perchè poi me le riguardo attentamente senza tralasciare alcun dettaglio. Qualcuno mi potrà dare del pazzo, qualcuno mi potrà dire che non sono normale, ma poco importa. Per me il calcio è amore, passione e tanto altro”.
Una passione, quella per il suo lavoro, che si percepisce immediatamente interfacciandosi con Tommy, che mi fa capire che il suo delicato ruolo è tutt’altro che noioso, come apparentemente potrebbe sembrare:
“Quando si racconta una partita di calcio dalla Cam 1 si può dire che si è in onda su un 70-80% dell’evento, quindi in generale ci deve essere una massima concentrazione dall’inizio alla fine senza alcuna distrazione. A me personalmente piace molto come tipologia di camera, tanto è vero che quando alzo la testa siamo già al 90esimo ed è già finita la partita”.
Ma come è fatta una telecamera 1?
“Devi sapere, Wenner, che è composta da un corpo macchina al quale viene aggiunta un’ottica standard: lo zoom di solito è posizionato a destra, mentre il focus è posizionato a sinistra, però ognuno se li può collocare come meglio crede. Le telecamere 1 tra calcio e altri sport, poi, sono simili, non ho trovato differenze“.
E quali esperienze annovera Thomas nel suo curriculum?
“Tanto calcio, ma non solo. Serie A, Serie B, qualche presenza in Champions League, alcune partite dell’Italia per la Nation League e per gli European Qualifiers (solo un paio, perchè alcune erano state riprese dagli interni RAI) e la finale di Coppa Italia del 2021 (in quell’occasione ero stato assegnato ad una cam.16 mt). Emozioni uniche ed indimenticabili, senza dimenticare anche le partite all’estero del San Marino, sempre nell’ambito della Uefa Nation League, gli eventi di Boxe sui canali DAZN. Nel mezzo, l’Eurocup e quest’anno l’EuroLeague di Basket (Virtus Segafredo Bologna), meeting di nuoto e tanto altro”.
Il ragazzo si sta facendo, e, anche se si sta rendendo conto di vivere in un sogno, qualche sogno, in realtà, in un cassetto lo ha riposto:
“Mi piacerebbe continuare ad alti ritmi nei vari sport, non solo entro i confini nazionali. Sarebbe fantastico fare qualche presenza anche nei Campionati esteri di calcio (mi affascinano molto la Premier League in Inghilterra, la Ligue 1,e la Liga in Spagna) per vedere un po’ in maniera globale come funziona anche negli altri stati”.
D’ora in poi, quando vedrete un evento sportivo ripreso dalla tribuna, dietro quella immagine “dalla tribuna”, ci potrebbe essere Thomas.
Grazie Thomas, ad maiora.
“Sono io che Ti ringrazio Wenner, anzi, concedimi di ringraziare tutti i responsabili dei service di produzione e dei registi che stanno avendo fiducia in me e che mi stanno dando la possibilità di affacciarmi a questo magico mondo del broadcast sportivo ad alti livelli, per me impensabile fino a qualche anno fa. E un grazie particolare va a Teleromagna, con cui collaboro per alcune trasmissioni sportive negli studi di Cesena”.
Anche il suo nome me lo sono annotato sul mio personalissimo cartellino.
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.