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VERSIONE ITALIANA
Questa è una disciplina sportiva che dalla privilegiata postazione del mio divano di casa guardo per il solo gusto di osservare come sono dislocate le camere e di vedere se ci sono delle evoluzioni sulle grafiche.
Obiettivamente, capisco poco delle gesta degli atleti e/o della correttezza o meno dei loro salti.
E, in occasione dell’ultima tappa della stagione 2023/2024 della coppa del Mondo, che si è disputata a Planica, ho notato qualcosa di diverso nelle grafiche.
Grazie alla disponibilità di Horst Nilgen (Media coordinator Ski Jumping men della FIS), ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con Radio Televizija Slovenija (vale a dire con l’ente pubblico radiotelevisivo della Repubblica di Slovenia, che ha curato la produzione televisiva della tappa relativa alle finali che si sono disputate a Planica): in particolar modo, con Mateja Mir che mi ha permesso di visionare il camera plan dell’evento e la guida predisposta a una nuova grafica predisposta per i commentatori, cogliendo così una serie di importanti dettagli, che mi hanno permesso di scrivere questo articolo.
A Mateja e a Horst va, pertanto, un grazie di cuore!
Non essendo consentita la pubblicazione del camera plan e della guida, non mi resta che descrivere ciò che ho letto con l’ausilio delle immagini che tutti abbiamo avuto la possibilità di vedere.
Ben 26 erano le telecamere messe a disposizione di Jaka Krivec, ossia il regista host broadcaster, con un assortimento degno dei più importanti eventi sportivi internazionali.
La posizione di partenza era presidiata, ad esempio, da ben 5 telecamere: una polecam, capace di muoversi per vedere sfilare sotto di essa i saltatori, una camera posizionata su di un cavalletto per i primi piani (detti anche ritratti) degli atleti, la (ormai immancabile) camera su di un trabatello posto sopra la cima del trampolino, utilizzata, principalmente, per i replay, nonché due altre telecamere (una mini camera e una a spalla) dedicate alla ripresa della camera di chiamata e della zona di riscaldamento per cogliere le espressioni dei saltatori in vista di un salto o le reazioni a quelle dei rivali.
Intorno al punto del salto erano presenti altre 5 telecamere, due delle quali che permettevano al regista di riprendere la fase immediatamente precedente al salto e quella subito successiva sia dal lato sul quale erano collocate la gran parte delle telecamere (vale a dire, guardando il trampolino, quello a sinistra), che dal lato opposto.
Nella medesima zona, inoltre, sono state posizionate una Super e una Ultra Slow Motion sulle quali è stato possibile proiettare la grafica che ha rappresentato la novità accennata in precedenza e di cui parlerò appresso.
Quattro, invece, le telecamere dedicate a seguire gli atleti in volo, la più famosa delle quali, quella che viene staccata per riprendere dal retro la fase finale del salto.
Rilevante, anche il numero di telecamere presenti nel punto di uscita, al fine di immortalare, in modo particolare, le reazioni degli atleti, al pari della loro espressione una volta a conoscenza del punteggio attribuito dalla giuria: la classica telecamera frontale (impiegata principalmente per i replay del salto) unitamente a quella sul crane per fornire immagini in movimento, senza dimenticare quella mobile per i primi piani sull’atleta e quella dedicata al leader seduto nell’apposita postazione.
Last, but not least, l’ormai immancabile drone, utilizzato dalla regia slovena per riprendere dall’alto il trampolino nonché l’area circostante le tribune, fornendo a noi telepcsportdipendenti spettacolari immagini del paesaggio.
E passiamo alle grafiche.
Innanzi tutto, ho notato nella tappa di Planica alcune grafiche finalizzate a riportare alcuni dati interessanti, come, ad esempio, la massima altezza (da terra) del salto nonché l’altezza dell’atleta al momento dell’atterraggio, grafiche che permettono, da un lato, ai commentatori di avere qualche strumento in più per una lettura tecnica del salto che si è appena visto; dall’altro lato, a chi segue la gara in tv di avere alcuni dettagli tecnici precisi che gli permettano di avere la possibilità di svincolarsi dal commento tecnico.
Ma la grafica che, a mio avviso, ha rappresentato la vera e propria innovazione, capace di andare a fornire una precisa chiave di lettura in relazione uno dei momenti più importanti del salto, vale a dire il momento dello stacco, è quella andata in onda a Planica.
In buona sostanza, questa nuova grafica trasforma in immagini l’analisi della fase di stacco dal dente, permettendoci di comprendere se lo stacco sia stato anticipato, esatto, oppure in ritardo, analisi comprensibile ictu oculi grazie alla ricostruzione grafica, che ci consente anche di capire immediatamente in termini di metri lineari la distanza fra il punto effettivo di stacco (identificato nell’immagine dal cerchio rosso e bianco) e quello corretto (rappresentato dalla piccola linea gialla).
Un qualcosa che è stato valorizzato dalle immagini provenienti dalla SuperSlowMotion e/o dalla UltraSlowMotion su cui è stata sovraimpressa la grafica.
Sarà un qualcosa che vedremo anche nella prossima stagione che partirà questo fine settimana?
Stay tuned!
TUTTE LE PUNTATE DI ULTRA SLOW-MO di WENNER GATTA
ENGLISH VERSION
This is a sporting discipline that I watch from the privileged position of my sofa at home for the sole pleasure of observing how the cameras are positioned and to see if there are any developments in the graphics.
Objectively, I understand little about the athletes’ exploits and/or the correctness or otherwise of their jumps.
And, on the occasion of the last stage of the World Cup of the last season which was held in Planica I noticed something different in the graphics.
Thanks to the availability of Horst Nilgen (Media coordinator Ski Jumping men of the FIS), I had the opportunity to come into contact with Radio Televizija Slovenija (i.e. with the public radio and television body of the Republic of Slovenia, which took care of the television production of the stage relating to the finals that were held in Planica): in particular, with Mateja Mir who allowed me to view the camera plan of the event and the guide prepared with new graphics prepared for the commentators, thus capturing a series of important details, which allowed me to write this article.
A heartfelt thank you therefore goes to Mateja and Horst!
Since the publication of the camera plan and the guide is not permitted, all I have to do is describe what I read with the help of the images that we all had the opportunity to see.
As many as 26 cameras were made available to Jaka Krivec, the host broadcaster director, with an assortment worthy of the most important international sporting events.
The starting position was manned, for example, by 5 cameras: a polecam, capable of moving to see the jumpers parade beneath it, a camera positioned on a tripod for close-ups (also called portraits) of the athletes, the (now inevitable) camera on a scaffold placed above the top of the trampoline, used mainly for replays, as well as two other cameras (a mini camera and a shoulder one) dedicated to filming the call room and the warm-up area for catch the jumpers’ expressions in preparation for a jump or their reactions to those of their rivals.
Around the point of the jump there were another 5 cameras, two of which allowed the director to film the phase immediately preceding the jump and the one immediately following it both from the side on which most of the cameras were placed (i.e. looking at the trampoline , the one on the left), than on the opposite side.
Furthermore, in the same area, a Super and an Ultra Slow Motion were positioned on which it was possible to project the graphics that represented the innovation mentioned previously and which I will talk about below.
However, there are four cameras dedicated to following the athletes in flight, the most famous of which is the one that is detached to film the final phase of the jump from the back.
Also relevant is the number of cameras present at the exit point, in order to immortalise, in particular, the reactions of the athletes, as well as their expression once they are aware of the score awarded by the jury: the classic front camera (used mainly for replays of the jump) together with the one on the crane to provide moving images, without forgetting the mobile one for close-ups on the athlete and the one dedicated to the leader sitting in the appropriate position.
Last, but not least, the now inevitable drone, used by the Slovenian director to film the springboard as well as the area surrounding the stands from above, providing us viewers with spectacular images of the landscape.
And let’s move on to the graphics.
First of all, I noticed in the Planica stage some graphics aimed at reporting some interesting data, such as, for example, the maximum height (from the ground) of the jump as well as the height of the athlete at the moment of landing, graphics that allow, from on the one hand, for the commentators to have some more tools for a technical reading of the jump that has just been seen; on the other hand, for those who follow the race on TV to have some precise technical details that allow them to have the possibility of freeing themselves from the technical commentary.
But the graphics which, in my opinion, represented the real innovation, capable of providing a precise interpretation in relation to one of the most important moments of the jump, i.e. the moment of the take-off, is the one broadcast in Planica.
In essence, this new graphics transforms the analysis of the detachment phase from the tooth into images, allowing us to understand whether the detachment was anticipated, exact, or late, an understandable analysis of the eye stroke thanks to the graphic reconstruction, which also allows us to immediately understand in terms of linear meters the distance between the actual detachment point (identified in the image by the red and white circle) and the correct one (represented by the small yellow line).
Something that was enhanced by the images coming from SuperSlowMotion and/or UltraSlowMotion on which the graphics were superimposed.
Will it be something we will see in the next season too starting this weekend?
Stay Tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.