Tante analogie, ma anche qualche differenza, tra le grafiche che abbiamo visto in occasione della (anomala) edizione numero 20 dei mondiali di atletica leggera che si sono disputati lo scorso fine settimana a Nanjiing in Cina (che ha rappresentato il recupero dell’edizione in programma nel marzo 2020, posticipata a causa della pandemia) e quelle della tornata precedente, ossia quella svoltasi nel 2024 a Glasgow (LEGGI QUI IL RELATIVO ARTICOLO).
Di fatto invariati font e colori impiegati per le grafiche utilizzate nel racconto delle gare (il lilla per quelle di corsa, l’azzurro per i concorsi, mentre il giallo per le prove multiple), al pari dell’evidenziazione dei nominativi dei primi tre classificati con il colore della medaglia vinta, in maniera da far immediatamente percepire al telepcsportdipentente la composizione del podio.

Ma, nel contempo, anche qualche piccola differenza, come, ad esempio, l’indicazione (seppur con un carattere molto piccolo e tra parentesi in corrispondenza del singolo cognome) nella grafica sovraimpressa prima dell’inizio della gara della posizione nel world ranking occupata dal singolo atleta, unitamente ad alcuni dati riepilogativi delle sue migliori prestazioni nel corso dell’anno e della carriera.

Durante le gare di corsa in pista (dai 400 metri in su, per intenderci) presente la classifica in tempo reale con l’indicazione (sempre live) della velocità dei singoli atleti, mentre sulla parte destra dello schermo, sopra il cronometro l’indicazione dei metri percorsi al di sopra di una barra bianca che si anneriva progressivamente (da sinistra a destra) in maniera proporzionale al tratto di pista percorso, riempiendosi totalmente in corrispondenza degli ultimi metri.

All’arrivo della singola gara di corsa, poi, sulla parte sinistra del teleschermo veniva proiettata la classifica finale con l’immediata proposizione dei tempi fatti registrare da ogni singolo atleta.

E in caso di ricorso al fotofinish, al posto della posizione progressiva veniva inserita l’immagine di una piccola fotocamera in corrispondenza del cognome di ciascun atleta.

Un paio di concorsi, invece, meritano, a mio avviso una particolare menzione.
Il salto con l’asta, in primo luogo, per una novità e per il “consolidamento” di qualcosa che avevamo già visto un anno fa in Scozia: la novità è stata rappresentata dalla grafica contenente le velocità di rincorsa e di ascesa.

La conferma, invece, è stata rappresentata dalla grafica che ci indicava i cm in più saltati dall’alteta per superare la barra, allorquando, però, 12 mesi prima veniva ricostruito anche l’intero arco percorso dal saltatore con l’indicazione (pure) del punto di transito più vicino all’asta.

Il salto triplo, in secondo luogo, invece, per una serie di interessanti novità: innanzi tutto per la presenza di una grafica indicante la velocità massima raggiunta durante la rincorsa (se la memoria non mi inganna, a Glasgow la velocità era indicata solo nella grafica riassuntiva del salto).

Dopo di che per l’utilizzo di una grafica virtuale ben assortita ritraente non solo i punti di caduta corrispondenti a quelli necessari per andare a podio (con la triplice colorazione corrispondente alla relativa medaglia), ma anche la massima distanza fatta registrare dall’atleta che stava saltando (evidenziata con una barra azzurra, corrispondente al colore utilizzato per i concorsi).

Oltre a questo, nella grafica riassuntiva, proiettata dopo ogni salto, a fianco della miglior misura era riportato il numero di salti fatti insieme al numero massimo a disposizione di ogni atleta.

Si sono perse (metaforicamente) per strada, invece, le grafiche che ricostruivano l’andamento della corsa del singolo atleta nelle gare veloci e, rimanendo al triplo, quella che analizzava velocità e lunghezza di hop, step e jump.
Da ultimo, un brevissimo cenno a una telecamera che non vediamo molto spesso impiegata in questo modo durante i meeting di atletica leggera.
Mi riferisco alla camera posizionata in corrispondenza dell’asta che deve essere superata dai saltatori in alto e (per l’appunto con l’asta).

Probabilmente si trattava di una hypermotion della Antelope nucleo Pico, già impiegata in altre occasioni nell’atletica leggera.
Qual è, quindi, la particolarità che abbiamo visto in Cina: la zoomata, che, generalmente, non vediamo in occasione dell’impiego di queste telecamere.
Appuntamento ai grandi meeting dell’atletica leggera, ma, soprattutto, ai campionati mondiali (outdoor) che si disputeranno in settembre a Tokyo.
Chissà cosa ci riserveranno in termini di grafiche e di riprese!
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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