Nel corso del primo fine settimana di marzo si sono disputati i mondiali di atletica leggera indoor (per ripercorrere l’edizione dei mondiali di atletica in sala, come le chiama l’amico Lucio Celletti, di Parigi 1997, rimando all’articolo di viale delle Rimembranze di qualche settimana fa) a Glasgow, che si sono tenuti pochi mesi dopo quelli outdoor di Budapest.
Alla luce del ristretto arco temporale, l’impianto delle grafiche utilizzato dalla IAAF è rimasto pressoché identico, fatte tuttavia salve alcune piccolissime differenze, che, probabilmente, sono state colte dai più attenti telepcsportdipendenti.
Partiamo, però, da qualche conferma, come, ad esempio, la grafica sovraimpressa in occasione dell’ultima gara di corsa che ha concluso le prove di pentathlon (800 metri piani) e di eptathlon (1000 metri piani).
Oltre, difatti, al cronometro presente sulla parte bassa destra del teleschermo, un riquadro sulla sinistra riportava il punteggio in tempo reale della classifica finale con la proiezione delle prime quattro posizioni aggiornate istante dopo istante.
Confermata, a pieni voti, almeno a mio avviso, la grafica riproposta al termine delle gare di velocità (la prima apparizione risale, in realtà, ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020), che ci ha consentito di apprezzare l’andamento in termini di velocità dei singoli atleti, con l’indicazione della velocità massima raggiunta durante la gara.
Una conferma, che, tuttavia, ha contribuito all’introduzione di una novità, invece, è stata la grafica proposta dopo il salto di talun* astist* capace di riprodurre graficamente non solo l’arco del salto (in caso, ovviamente, di suo esito positivo), ma anche di sintetizzare il punto in cui l’astista è passato più vicino (closest) all’asticella e, inoltre, il punto massimo, in altezza, raggiunto dall’atleta (top).
Un qualcosa con cui avevamo già familiarizzato in Ungheria nello scorso mese di agosto.
La novità è che, in questa occasione, nella grafica finale è stata riportata non solo la misura saltata dal singolo atleta, ma anche i cm in più saltati dall’alteta per superare la misura, un dato, irrilevante ai fini della classifica finale, ma che ci consente di comprendere come non sempre la classifica finale rispecchi quella derivante dalla somma tra la misura effettivamente e quella ufficialmente saltata.
Un qualcosa che mi sarei aspettato anche per il concorso del salto in lungo, ove, già da un po’ di anni a questa parte è possibile calcolare la distanza lasciata dall’atleta alla pedana, ossia quella fra il punto in cui il predetto ha staccato il salto e l’asse di battuta, che, solitamente, viene sovraimpressa durante il replay all’immagine proveniente dalla microcamera fissata in prossimità della linea di stacco.
Anche a Glasgow, come a Budapest, questo dato non è stato riportato nella grafica finale ove abbiamo visto la (a mio avviso) inutile differenza in cm tra la miglior misura dell’atleta e quella del concorrente che lo ha preceduto nella classifica generale.
Un’ultima novità, invece, che ho notato per la prima volta, ha a oggetto le grafiche apparse durante alcuni salti del triplo: è stata difatti riportata non solo la misurazione di hop, step e jump, ma anche la velocità del singolo segmento, dati, tutti, comparati con quelli dell’atleta in testa alla classifica, sì da avere la possibilità di comprendere ictu oculi la differenza fra i rispettivi segmenti di salto.
Queste grafiche le ritroveremo a Parigi 2024?
Stay Tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
TUTTE LE PUNTATE DI ULTRA SLOW MO
TUTTE LE PUNTATE DI ++BREAKING NEWS ULTRA SLOW-MO++
TUTTI GLI ARTICOLI DELLA RUBRICA DEDICATA A PECHINO 2022