È stato, come sempre, interessante, ammirare dalla privilegiata postazione del mio divano di casa le Nitto ATP Finals 2025 che si sono disputate a Torino tra il 9 e il 16 novembre, la cui produzione televisiva dell’host broadcaster è stata di assoluto livello.
Riproposto, durante il warm up, il drone, che volteggiava sul cielo di Torino, filmando la città dall’alto, immagini staccate senza soluzione di continuità con la camera aerea presente all’interno della Inalpi Arena.

Un passaggio di testimone che consentiva al telepcsportdipendente di volare (seppur solo metaforicamente) dall’esterno all’interno dell’impianto per assistere all’evento sportivo che stava per iniziare.
Confermata anche la grafica (che vediamo, per ovvie ragioni, solo in occasione di questo torneo) contenente i risultati che nel corso della stagione hanno permesso al singolo tennista di qualificarsi per la kermesse di Torino.

A voler cercare il pelo nell’uovo, avrebbe potuto essere utile l’indicazione anche della data in cui il giocatore ha raggiunto la matematica certezza di poter disputare il cosiddetto torneo dei maestri, semmai comparandola con quella degli altri qualificati.
Sempre, poi, in occasione del warm up, è stata riproposta un’immagine, che se la memoria non mi inganna, siamo soliti vedere, da un po’ di edizioni a questa parte, nel primo torneo del Grande Slam, ossia negli Australian Open.
Si è infatti visto in tutti i match l’operatore della camera mobile (installata su di un gimbal: per capire come vengono effettuate le riprese tramite gimbal LEGGI QUI la puntata numero 86 e LEGGI QUI la puntata numero 87 di Ultra SlowMo) entrare in campo mentre il tennista sta completando il riscaldamento fino ad accompagnarlo alla propria panchina prima dell’inizio dell’incontro.

Ma, inutile, girarci intorno, la vera novità di questa edizione delle ATP Finals è stato il sistema di ripresa di cui avevo parlato nella puntata numero 204 di questa rubrica, che è stato immortalato nella sottostante fotografia.

Notevole è stato il suo impiego (a Torino collocato sul lato corto del campo opposto a quello in cui era posizionata la main camera) che vedremo nella prossima stagione vedremo sui campi centrali di tutti i Master 1000 nonché in occasione delle prossime ATP Finals, e che ha, come ho già avuto modo di scrivere nella puntata 204 di Ultra Slow Mo (LEGGILA QUI), l’enorme vantaggio di non essere di intralcio agli spettatori, né tantomeno di disturbo per i tennisti, sfornando nel contempo dinamiche immagini in movimento assimilabili a quelle realizzate tramite una camera sui binari.

Impiegata sempre con più frequenza durante gli scambi, poi, la camera bassa dietro i giocatori, che, a mio avviso, riesce ad esaltare le traiettorie e mettere in risalto la velocità degli scambi.

Per una stagione che è andata in archivio, un’altra comincerà tra poche settimane: e chissà che non sia quella che passerà alla storia per essere la prima in cui sarà proiettata sui nostri teleschermi una grafica che si accende quando la palla è out (non avendo più la possibilità di intuirlo con immediatezza grazie al riferimento visivo del giudice di linea) oppure nel caso in cui la stessa sfiori il nastro in occasione del servizio, in maniera da agevolare coloro che hanno problemi d’udito, ovvero che sono costretti a (o preferiscono) vedere l’incontro senza il commento audio.
Non è affatto semplice, come si può pensare dall’esterno, perché, proprio qualche giorno fa, un tecnico mi ha fatto presente che occorrerebbe far dialogare due sistemi (la grafica e il pip do hawke eye) che a volte non sono mai gli stessi torneo per torneo.
Stay tuned!
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📺 ULTRA SLOW MO
Wenner Gatta
Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”
Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di SPORTinMEDIA la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha pubblicato quotidianamente la rubrica #undòujiāngdaPechino. Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo, uno spazio per parlare in tempo reale di telecamere particolari, grafiche innovative e novità delle produzioni televisive.
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