Nel mio personalissimo cartellino (cit.), la telecronaca di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi (Eurosport) in occasione della vittoria di Dominik Windisch ai Mondiali di Biathlon di Osterstund, è stata una delle più emozionanti di sempre. La metto sullo stesso piano di:
Galeazzi-Abbagnale, Olimpiadi di Seul ’88
Fusco-Chechi, Olimpiadi Atlanta ’96
Bragagna-Baldini, Olimpiadi Atene ’04
Caressa-Italia vs Germania, semifinale Mondiali 2006
Il “Nello stesso giorno, dalla stessa valle” di Puppo è ormai iconico. Così come il “Tradotto, non è culo” di Ambesi. La cosa più interessante è che non si tratta di frasi artefatte o pensate a tavolino, come avviene sempre più spesso nel caso dei telecroniosti che antepongono il proprio ego all’evento. È semplicemente il commento genuino, spontaneo dinanzi a un momento sportivo tanto epico quanto inaspetatto. Puppo e Ambesi, peraltro, non sono affatto degli urlatori, categoria di telecronisti per cui non nutro particolare simpatia. Proprio per questo, la loro gioia incontenibile sull’ultimo poligono di Windish è ancora più significativa.
In generale, la coppia di telecronisti del biathlon di Eurosport, è una delle migliori in circolazione: affiatata, competente e in grado di far comprendere anche ai neofiti le dinamiche dello “scia e spara”. In questi anni, inoltre, hanno avuto il grande merito di far avvicinare e appassionare un sacco di persone a uno sport meraviglioso come il biathlon. Non solo attraverso le telecronache, ma anche via social. Un esempio di telecronisti che, anziché issarsi su un piedistallo, restano sullo stesso piano di tifosi e appassionati, rispondendo a domande e curiosità e diffondendo – attraverso un uso intelligente di Facebook e Twitter – crismi di cultura sportiva. Bravi.