Dopo aver onorato Rino Tommasi e Bruno Pizzul, ci restava un terzo ricordo, quello di Gian Paolo Ormezzano, non nascondendo di aver indugiato perché serviva qualcosa di non superficiale: frugando nella nostra memoria ci è alfine venuta l’idea giusta per ricordarlo, proponendo un documentario che preparò per la Logos Tv oltre la metà degli anni Ottanta.
Mettetevi comodi (oppure programmate un ritorno su … questi schermi), anche perché stavolta vi proponiamo tre ore circa di filmati.
Potremo rivedere settanta anni di ciclismo in cui la guida alla visione ce la fornisce lo stesso Ormezzano. Sarà l’occasione di un viaggio nel ciclismo, da Binda ad Argentin, passando per Coppi, Bartali, Magni, Anquetil, Van Looy, Adorni, Gimondi, Motta, Merckx, Dancelli, Bitossi, Hinault, Battaglin, Baronchelli, Moser, Saronni solo per citarne alcuni.
E mentre i ciclisti pedalano, sprintano, vincono, Gian Paolo Ormezzano riesce ad individuare nelle loro gesta, prosa e poesia. Mai una parola fuori posto, un modo di esprimersi verosimilmente a braccio con una fluenza ed una padronanza di linguaggio fuori del comune.
Le puntate sono cinque; ne proponiamo tre quest’oggi e due la prossima settimana. Mandando un pensiero lassù ad Ormezzano e a tutti i protagonisti del pedale che per l’inevitabile spirare del tempo non vi sono più, eccoci al primo documentario.
🎞️ NOVANT’ANNI DI CICLISMO
Possiamo dire che il dialogo immaginario di Ormezzano con gli spettatori è accompagnato da musiche azzeccatissime, anche allo scopo di tornare indietro con la fantasia e l’immaginazione. In questo numero: il ciclismo dei pionieri e degli avi e la fase del dopoguerra.
🚴♂️ L’epopea Coppiana
Rappresenta la parte più importante del secondo documentario.
🏁 Tra gli anni Cinquanta e Sessanta
Gli aspiranti giornalisti dovrebbero ascoltare non per imitarlo — sarebbe impossibile — ma per imparare ad attingere e far propri vocaboli nuovi del suo immenso modo di esprimersi.
📖 Dalle pagine di carta: Ormezzano scrittore e giornalista
Dopo aver ascoltato Ormezzano, ora possiamo leggerlo in vari suoi cimenti. Dal libro Il Cantaglorie, un ampio excursus sui colleghi della stampa sportiva (da lui presentata come “Una storia calda e ribalda della stampa sportiva”), il suo autoritratto e il profilo di Adriano De Zan, con l’aneddoto famoso della telecronaca di slittino a Innsbruck, in cui dovette intrattenere lo storico telecronista del ciclismo, colpito in cabina da una dolorosa colica renale. Vedremo anche come lo stesso De Zan era definito Arrafat.






Con l’aiuto sempre validissimo di March Moccia, ecco ancora qualche pagina di Tuttosport del 1976, le Olimpiadi Invernali. Basta solo guardare i titoli per capire come essi siano stati ispirati da Ormezzano.
Ad esempio CHI VUOL ESSER LIETO SCIA… per Innsbruck 1976 e È PRIMAVERA, SVEGLIATEVI BAMBINI E FATE I DISPETTUCCI ALLA SIGNORA per la lotta scudetto del 1976.
La Juventus sembra avviata ad un ennesimo scudetto, ma il titolo del 21 marzo 1976, ispirato a una famosa canzone di Rabagliati, MATTINATA FIORENTINA, per l’occasione viene quasi trasformato in MATTINATA TORINESE.
Un titolo che resta celeberrimo, non solo per la divertente parafrasi ma anche per l’aspetto profetico, in quanto quella primavera segnò l’avvio della rimonta per lo scudetto del Toro.
Tra l’altro quel titolo fu accennato ed anticipato in TV al sabato, presentato dallo stesso Ormezzano in Dribbling.















Ringraziamo tutti Voi per l’ascolto, ma stavolta ci sentiamo in dovere….di tirare bonariamente le orecchie a chi uscirà da questa pagina senza accedere ai video. Non saprà quale spettacolo per le orecchie si sta perdendo!!
Un grazie anche a Sportinmedia, appuntamento per la chiusura di questa ……”Biologia ormezzaniana” alla prossima settimana.
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