Seconda parte della storia dedicata agli Abbagnale, che avevamo lasciato con l’oro di Bled 1989 (vedi prima parte), non prima di ringraziare chi ha gradito la puntata della scorsa settimana. Ancora una volta seguiremo le imprese degli Abbagnale con la colonna sonora di Giampiero Galeazzi che ascolteremo per questa puntata fino al 2000.
Se Fininvest aveva soffiato il mondiale 1989 alla Rai, il nostro Ente nazionale si riprende i diritti nel 1990. Ormai siamo a metà avanzata tra Seul 1988 e Barcellona 1992. Si gareggia a novembre, visto che l’edizione 1990 ha luogo in Tasmania. Giampiero Galeazzi, se ne esce con un’altra frase storica, “per la storia e con la storia…”
Nel 1991 in una folle giornata sportiva, incastrata tra mondiali di atletica e di ciclismo (fu la volta del primo Bugno), la finale va in onda durante il Tg3, di solito restio a voler cedere la linea per eventi sportivi. È il compianto Claudio Accardi ad annunciare il momento del canottaggio: tocca a Galeazzi da Vienna ed arriva il trionfo ennesimo.
Barcellona 1992, la finale per rincorrere il terzo oro di Olimpia. Sembra fatta ma all’ultimo istante, l’oro si trasforma in argento. Non ce l’aspettavamo, ma la storia si compone anche di secondi posti e smarriti i fumi della delusione in fondo era un grande argento. Poco dopo arrivano gli ori di Ferrazzi e Casartelli a rimpinguare il medagliere dorato. Vincono i fratelli Searle, britannici.
Nel 1993 a gennaio in Tv, va in onda in due puntate una fiction dal titolo UNA STORIA ITALIANA. Anche se i protagonisti hanno cognomi differenti è chiara la similitudine della storia con la realtà degli Abbagnale. L’opera televisiva ha il merito di lanciare presso il grande pubblico Raul Bova. Lo zio tecnico, fulcro della storia è interpretato da Giuliano Gemma. Tornando alla coppia campana, c’è ancora una medaglia nel 1993 a Roudnice, in Repubblica Ceca, ma questo nuovo podio rappresenta anche l’ultimo di Giuseppe. Vincono ancora i britannici. Il due con non sarà più disciplina olimpica e quindi non avrebbe senso continuare cambiando barca. Quella minaccia di escludere quella specialità dal programma da Olympia, dopo alcuni tentativi falliti, adesso è invece realtà. Nel filmato, come in varie altre occasioni, il tecnico-zio La Mura.
A Indianapolis 1994 tocca al solo Carmine, in coppia con Gioacchino Cascone. Come timoniere tocca invece a Antonio Cirillo. Entrambi i nuovi vengono da Castellamare di Stabia. Argento dietro ai croati Boraska e Frankovic.
La palla passa ad Agostino Abbagnale, che nel frattempo si è ripreso da una forma di trombosi che lo aveva lasciato al palo per alcuni anni. Siamo già ad Atlanta 1996. Arriva in coppia con Tizzano, un altro grande oro olimpico ad otto anni dal trionfo di Seul.
Ricomincia la liturgia annuale dei mondiali. Appuntamento nel 1997 ad Aiguebelette, con una nuova vittoria per Agostino nel quattro di coppia, insieme a Corona, Calabrese e Galtarossa.
Nelle acque di Colonia, nuova affermazione del nostro quattro di coppia nel 1998; con tre quarti dello stesso organico, mentre Sartori ha rilevato Calabrese.
Dopo una stasi nel 1999 (vittoria nella finale B per l’equipaggio italiano) arriva la splendida vittoria a Sydney 2000 nel quattro di coppia, composto stavolta, da Agostino Abbagnale, Alessio Sartori, Rossano Galtarossa e Simone Raineri. Ancora un oro commentato da par suo da Galeazzi. Da poco è caduto il venticinquennale di quell’evento.
Ed eccoci all’edizione 2002, a Siviglia. Stavolta Agostino è nel due di coppia con il lombardo Franco Berra. Argento dietro alla squadra magiara Haller/Peto. Qualche nuova vicissitudine fisica gli impedirà di partecipare alle Olimpiadi di Atene. Il fiume Guadalquivir, con il suo scorrere continuo e maestoso, ha la funzione di sigillare 22 anni quasi continui di risultati da podio della famiglia Abbagnale. Al microfono stavolta Federico Calcagno.
Abbiamo però un capitolo sussidiario perché la dinastia Abbagnale offre un sussulto nel 2013 in acque della Corea del Sud a Chungju. Il figlio di Giuseppe Vincenzo Parlato coglie un oro nel due con in coppia con Luca Parlato e con timoniere D’Aniello. Telecronaca di Nicola Sangiorgio. È un modo di festeggiare il venticinquennale del titolo 1988 conquistato in Corea del Sud e di chiudere la nostra storia.
Ancora un grazie a March Moccia per l’impagabile apporto con la rassegna stampa.
















































[VEDI 1^ PARTE – SPECIALE FRATELLI ABBAGNALE]
Un nuovo ringraziamento a tutti oltre che a Sportinmedia. Prossimo appuntamento la prossima settimana, tornando nel 2005, per seguire la nazionale italiana di calcio in quell’anno solare.
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