Eccolo il prodotto anti-Superlega! E il dato-boom è che arriva per merito di due attori americani, Rob McElhenney e Ryan Reynolds che nel 2020, nel pieno della pandemia, hanno avuto la buona idea di acquistare un club gallese, il Wrexham, che galleggia nella Nations League, la quinta divisione inglese. Il più noto dei due, dalle nostre parti, è Reynolds, quello che ha dato via al meno “regolare” dei supereroi dell’Universo Marvel: sboccato, irriverente e sfrontato. Per l’altro. McElhenney, questi non sono certo i giorni migliori della sua vita di tifoso sportivo visto che i Philadelphia Eagles, di cui è tifosissimo, hanno appena perso il Super Bowl contro Kansas City. Ed entrambi hanno assaggiato l’aspro sapore della beffa calcistica: nei sedicesimi di FA Cup la loro rossa creatura, contro lo Sheffield, prima ha pareggiato 3-3 dopo essere stata in vantaggio e subito il gol del pari oltre il 90’; poi, nella ripetizione del match ha perso 3-1 fallendo la possibilità di andare a giocare gli ottavi contro il Leeds: un anticipo di quella Premier League cui i proprietari vorrebbero riportare una delle società più antiche del Regno Unito.
Spiegone necessario per far capire che “Welcome to Wrexham” (prima stagione disponibile su Disney+, un episodio a settimana: la seconda è in fase di costruzione) è molto di più di una serie tv su un club di calcio. È per l’appunto l’anti- Superlega nel senso che celebra ad ogni piè sospinto quello che poi è il succo del sogno americano o di cosa ne è rimasto: partire da zero per arrivare in alto. Nello sport l’esatto contrario di ciò che avviene nelle leghe stars&stripes, in cui la tua franchigia può spostarsi di sede se le condizioni mutano: ma se sei i Lakers o i Warriors resti in Nba e amen.
La parte più commovente del primo episodio di “Welcome to Wrexham” è proprio la spiegazione grafica di quello che per noi europei è assolutamente normale (la possibilità di salire e scendere da una serie all’altra) e per gli americani no. Che due americani celebrino uno schema di organizzazione sportiva che li solletica più del loro schema (quello tra l’altro cui hanno guardato i promotori della Superleague un anno fa: ora sono tornati sui loro passi) già di per sé è spunto che solletica la curiosità. Ma il punto forte è che la serie non guarda al “prima”, anche se quel passato fa da contorno alla storia: la cittadina mineraria non ricca ma solidale poi massacrata della ricetta Thatcher e da allora alla continua ricerca di un modus sopravvivendi. La seria guarda soprattutto all’immediato ieri all’oggi e soprattutto al domani: cosa succederebbe se il Wrexham (che comunque è in testa alla Nations League e l’anno prossimo potrebbe accedere alla League Two) dovesse compiere almeno alcuni passi della scalata? Di certo i proprietari, dopo un battage autopromozionale come quello della serie, troverebbero un acquirente di lusso per la loro creatura; e la città potrebbe trovare anche grazie a questo quel modus rinascendi di cui sopra?
La serie fa venire voglia di una birra al pub, si avverte il profumo della terra bagnata e forse anche, a volerla buttare sul romantico, di sogni perduti. Ma in fondo non si tratta d’altro (e non è poco) della dimostrazione del potente interesse di investitori medi e grandi su club di secondo e terzo ordine dove la passione della gente è più forte (anche se numericamente meno voluminosa) dei top team. Non assistiamo ad una serie ma ad un esperimento.
E non è per niente male.
PIERO VALESIO | È stato critico televisivo del quotidiano Tuttosport per oltre vent’anni. Come inviato ha seguito Olimpiadi, grandi eventi di calcio, tennis, Formula 1, Motomondiale e sport invernali. Dal 2016 al 2020 ha diretto il canale televisivo Supertennis e ha curato la comunicazione degli Internazionali d’Italia. Ha tenuto e tiene corsi di giornalismo e di comunicazione sportiva. Nel 2015 ha vinto il Premio Coni per la narrativa inedita con il racconto “Marcialonga Blues”. Ha scritto libri per grandi (“E vissero felici e lontani” con Antonella Piperno, Perrone editore) e piccini (“Cronache di Befa”, Biancoenero edizioni).
Ha pubblicato a giugno 2023 il libro “Chi ha rapito Roger Federer?” (Absolutely Free).
Collabora con il quotidiano Domani, cura per Sport in Media la rubrica “La Nuca di McKinley” e durante i Mondiali di calcio 2022 ha realizzato la video-rubrica “Qatarinfrangenze“.
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