Dopo aver seguito le vicende invernali del 2005, ci trasferiamo armi e bagagli nella primavera del ciclismo che punteggia generalmente le nostre domeniche.
Ma tutto è diverso quel 3 aprile di venti anni fa: ci ha appena lasciato Papa Giovanni Paolo II e la Rai si ferma. Ci sarebbe il Giro delle Fiandre, come del resto anche un importante Gran Premio di F1 in Bahrein. Ma il senso di lutto totale, improntato a nobili motivi impone all’Ente di non trasmettere lo sport di quella domenica. Si poteva, parlandone a posteriori e senza spirito polemico, con un po’ di equilibrio, scegliere una via mediana, ad esempio trasmettere le gare senza commento, limitarsi all’essenziale ma non privare lo spettatore di una cronaca. Fatto sta che il Giro delle Fiandre fu egualmente ricevibile in Italia, solo grazie ad Eurosport (un po’ come quest’anno ma per motivi assai diversi). Petito e Ballan chiudono con un quinto e sesto posto. Trionfo di Tom Boonen.
Tocca poi alla Gand-Wevelgem, classica che allora si svolgeva in mezzo alla settimana. Vince Nico Mattan che piomba sul fuggitivo spagnolo Flecha con l’aiuto evidente di moto al seguito, come evidenziato dai cronisti. Terzo posto per il futuro Ct Bennati.
Riecheggiando un articolo apparso su questa testata da parte di Simone Salvador, una stessa domanda vorremmo fare ai nostri lettori: allora come seguivate il ciclismo, in Rai con Auro Bulbarelli, salito in cattedra a titolarità piena nel 2001, dopo oltre quarant’anni di Adriano De Zan oppure con Eurosport che aveva Andrea Berton?
Sicuramente validissimi entrambi, coadiuvati dai loro opinionisti (nel 2005 rispettivamente e generalmente Cassani e Cribiori), una coincidenza però li accumunava, l’essere nati lo stesso giorno, il 20 settembre 1970, giorno importante per il ciclismo, giacché il Giro del Lazio celebrava il Centenario della Breccia di Porta Pia, con un arrivo proprio in quella zona di Roma, con vittoria di Dancelli. Ma ecco con telecronaca Rai, la Roubaix, la classica dell’infernale tremolio del selciato, come scrivemmo un’altra volta, a proposito di edizioni più antiche. Volata a tre e nuova affermazione del leader belga Boonen su Hincapie e Flecha. Poca Italia quest’oggi ma va rimarcato il 42mo posto di Tafi alla sua Roubaix d’addio.
In Olanda per l’Amstel Gold Race con telecronaca limitata alla fase conclusive, causa maltempo, solo con telecamere fisse: vittoria dell’abruzzese Danilo Di Luca, mentre Celestino è terzo e Rebellin, quarto.
È stato appena nominato il Cardinale Ratzinger come nuovo Pontefice: alla Freccia Vallone fumata bianca per Di Luca, sicuramente in una settimana fra le più importanti della sua carriera. Nuovamente quarto Rebellin.
Chiude la serie franco belga delle classiche la Liegi-Bastogne-Liegi, con vittoria del kazako Vinokurov regolando in una fuga a due il germanico Jens Voigt. Per il campione olimpico Bettini un quarto posto.
Ancora uno spazio ciclistico con il Gran Premio di Francoforte, la classica tedesca del Primo Maggio con vittoria del tedesco Zabel sull’argentino Borrajo e lo svizzero Markus Zberg, mentre Celestino è quarto.
RASSEGNA STAMPA STORICA di March Moccia | Ecco una selezione di articoli Gazzetta in merito a queste gare, sempre con l’ausilio sempre determinante di March Moccia.
















Un grazie a Sportinmedia ed a tutti i visitatori, Viale delle Rimembranze torna fra due settimane, dopo la pausa pasquale, per rivivere altri eventi dell’aprile 2005.
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