Nel 2018, dopo il ko degli azzurri contro la Svezia, la Rai non acquistò i diritti dei Mondiali in Russia, ritenendoli sostanzialmente inutili. Ne approfittò così Mediaset che, con una spesa relativamente contenuta (si parla di circa 70 milioni di euro), si aggiudicò l’esclusiva del torneo, trasmettendo tutte le 64 partite e ottenendo ottimi riscontri a livello di audience e di ritorno pubblicitario.
Per evitare brutte sorprese, questa volta Viale Mazzini si era assicurata con largo anticipo i diritti integrali di Qatar 2022, sborsando una cifra molto elevata (secondo alcune ricostruzioni si parla di 170 milioni di euro complessivi tra Tv, Radio e streaming). E considerando la cavalcata azzurra a Euro 2022 e il periodo in cui si disputano i Mondiali in Qatar – novembre-dicembre 2022, quindi con molte più persone davanti a Tv e device – la Rai era piuttosto sicura dell’investimento fatto.
La clamorosa eliminazione contro la Macedonia del Nord, giunta al termine di un cammino disastroso post Euro 2020, ha drasticamente abbattuto il valore dei diritti, ostacolando i piani dei dirigenti Rai. La cifra sborsata è ora chiaramente eccessiva – anche se, vista l’assenza di calcio nel periodo novembre-dicembre, siamo sicuri che anche Qatar 2022, quantomeno per le partite di maggior appeal e in fascia serale, otterrà degli ottimi ascolti – e vanno quindi studiate soluzioni di partnership per abbattere i costi.
Qui subentrano le strategie degli altri broadcaster, potenzialmente interessati all’acquisizione di una parte dei diritti di Qatar 2022, seppur a costi non esorbitanti, stante l’assenza dell’Italia e vista la trasmissione in chiaro di (quasi) tutte le partite principali.
A una prima lettura, considerando l’attuale scenario, ci sentiamo di escludere eventuali accordi con Mediaset, concorrente diretto Rai, e di DAZN, che ha già investito pesantemente, peraltro in partenership con TIM, sulla Serie A e difficilmente sborserà decine di milioni di euro per questi diritti. Restano sostanzialmente due strade percorribili: Amazon e Sky.
PUNTATA SPORTINMEDIA2U SU PRESENTE E FUTURO DI RAISPORT | 10 DOMANDE
CHI TRASMETTERÀ QATAR 2022 INSIEME ALLA RAI? AMAZON O SKY SPORT?
Partiamo da Amazon Prime Video, che in questa stagione ha fatto il suo debutto nel mondo dei diritti video-televisivi sportivi con la trasmissione esclusiva di una partita di Champions il mercoledì sera.
AMAZON PRIME VIDEO e QATAR 2022 – Abbiamo analizzato nel dettaglio le strategie di Prime dal punto di vista dei diritti sportivi, e abbiamo capito che la parola chiave è opportunità. Amazon non vuole conquistare/stravolgere il mercato dei diritti video-televisivi, facendo una concorrenza serrata agli altri broadcaster, ma vuole semplicemente sfruttare alcuni eventi sportivi di richiamo per aumentare il numero di iscritti al servizio Prime. L’esempio delle partite di Premier League – vedi intero Boxing Day trasmesso in esclusiva in UK – è lampante. E proprio considerando il periodo pre-natalizio in cui si disputeranno i Mondiali qatarioti (novembre-dicembre), c’è da pensare che Amazon sia molto interessata ad acquisire almeno una quota delle 64 partite. Anzi, nei mesi scorsi, ancora lontani dal Barberazo, era uscita l’indiscrezione che Amazon avesse già trovato l’accordo con la Rai. Falso.
SKY SPORT e QATAR 2022 – Per la Rai, l’altra possibilità concreta di sub-cessione dei diritti di Qatar 2022 si chiama Sky Sport. Qui la questione è più intricata rispetto al possibile accordo con Amazon, per due fattori.
Sky ha perso i diritti della Serie A 2021-2024 e in questi mesi ha investito in moltissimi altri diritti sportivi per colmare, almeno parzialmente, questa lacuna. I diritti dei Mondiali di calcio, peraltro trasmessi nelle edizioni 2006, 2010 e 2014 dalla stessa Sky, rappresenterebbero quindi un’ottima opportunità per la Tv di Comcast: un mese di partite in un periodo in cui tutti i campionati saranno fermi. Il fattore che potrebbe incidere in fase di trattativa, tuttavia, è quello finanziario. Nelle ultime settimane è emerso che l’asse DAZN-TIM sulla Serie A non è più così solido, con TIM che sta chiedendo di rivedere l’accordo in essere. In caso di venuta meno dell’esclusiva, Sky potrebbe rientrare prepotentemente in corsa per ottenere in partnership con DAZN le restanti 7 partite. Insomma, tra Mondiali e Serie A, Sky si trova in una posizione di attesa, legata anche al budget a disposizione.
Il secondo fattore che potrebbe influenzare la possibile trattativa Sky-Rai per Qatar 2022, riguarda un eventuale accordo tra i due broadcaster per altri diritti televisivi sportivi. In concreto, la Rai nel corso degli anni ha perso molti diritti di una certa rilevanza, dalla Formula Uno al tennis, passando per Champions League e Coppa Italia. Proprio in un’ottica di reciproco interesse, nell’eventuale accordo Rai-Sky per la subcessione dei diritti di Qatar 2022 potrebbero rientrare anche alcuni eventi di cui Sky detiene i diritti: uno scambio che porterebbe benefici a entrambi i broadcaster. Un’ipotesi percorribile, anche se i tempi stringono, potrebbe riguardare la subcessione di alcune ore in chiaro degli Internazionali d’Italia di tennis (da vedere anche cosa ne pensa SuperTennis Tv, ma pensiamo che alla FIT non dispiacerebbe qualche passaggio in chiaro su Rai2…). Più difficile il discorso “accordo su alcuni GP di Formula 1”, soprattutto perché Sky trasmette direttamente le gare in chiaro su TV8 (in differita o diretta) e quest’anno, vista la ritrovata competitività delle Ferrari, sta registrando ottimi ascolti e conseguenti benefici a livello pubblicitario.
Insomma, entrambi gli scenari – accordo Rai-Amazon e Rai-Sky – sono credibili e presenterebbero dei vantaggi per tutti gli attori in gioco. Quel che è certo è che la Rai tenterà in tutti i modi di abbattere i costi dei diritti già acquistati. La chiave sarà capire se la Rai preferirà farlo con una mera offerta economica o con soldi+altri diritti.