È uno dei (si contano nemmeno sul dito di una mano:“Siamo in 3-4 in Italia”) tecnici specializzati nell’utilizzo di un’attrezzatura per produrre immagini in movimento che ci stiamo (per fortuna) abituando a vedere con continuità durante le gare di standard A e B del campionato di calcio di serie A, oltre che in quelle di Champions League e in tutte le principali competizioni calcistiche internazionali.
Mi ha raccontato alcuni inediti dettagli di una sua grandissima passione, che si è poi trasformata nel suo attuale lavoro.
È con Mauro Ielardi che, questa settimana, ho avuto il privilegio, prima ancora che il piacere, di dialogare.
Beneventano di nascita, Mauro si occupa di riprese televisive e fotografiche dall’età di 12 anni “quando stampavo nel sottoscala le mie prime foto in bianco e nero”.
Più di trent’anni di esperienza nel settore, lavorando dapprima per emittenti locali, dopo di che per la Rai e per (la allora) Telepiù oggi Sky.
Attualmente lavora per i service video che producono le immagini per la regia internazionale, unica per tutti i network del mondo che acquistano i diritti per la messa in onda delle immagini della serie A del nostro campionato di calcio.
Mauro è stato il primo operatore specializzato che ha seguito la polecam (questo è il nome del supporto che manovra oggigiorno, composto da una particolare attrezzatura sulla cui testa viene installata una microcamera) fin dalla sua prima apparizione in Italia, studiandola e presentandola in diversi open day, fiere e mostre del settore.
Nel nostro paese, mi spiega, la polecam “fu importata dalla Trans Audio Video di Caserta, società della famiglia Brighel, con cui all’epoca collaboravo quale operatore” e Mauro l’ha impiegata non solo per riprendere il calcio, ma anche il nuoto (in particolare i mondiali di Roma del 2009), varie discipline delle universiadi invernali disputatesi in Kazakistan nel 2017, ma anche il rugby (il celebre “Sei Nazioni”), il tennis (la “Davis Cup” di Torino andata in onda lo scorso inverno) e gli sport motoristici, tra cui negli ultimi cinque anni le varie presentazioni delle monoposto di F1 della Ferrari.
Per intenderci la polecam è quell’attrezzatura che nel calcio è collocata dietro una porta (o, in certi casi, dietro entrambe) composta da una microcamera ad altissime prestazioni montata al termine di un lungo braccio composto da vari sezioni di tubi di fibra di carbonio che consente all’operatore come Mauro di spaziare in ogni direzione da pochi centimetri in altezza da terra fino ai pali della porta e fin sopra la traversa, con la possibilità di entrare nelle maglie della rete per consentire a noi telepcsportdipendenti di rivedere gol e tiri in porta da un’inedita visuale, ossia dalle spalle del portiere.
Approfitto di Mauro per chiedergli qualche curiosità sulla polecam, come, ad esempio, quanto tempo occorre per montarla: “Da solo impiego da 30 a 40 minuti, ma da qualche mese mi avvalgo della collaborazione di mio figlio Tiziano, che, in qualità di stagista (frequenta la facoltà di Arte e Scienze dello Spettacolo presso l’università La Sapienza in Roma) mi da una mano, riusciamo a completare il montaggio in poco più di un quarto d’ora”.
Proprio il montaggio rappresenta una delle fasi più delicate per il successivo e corretto utilizzo della polecam, perché solo in seguito a un perfetto bilanciamento dei pesi l’operatore ha la possibilità di utilizzare al meglio questa attrezzatura durante la partita: “A seconda della distanza tra i tabelloni pubblicitari e la porta dietro la quale mi devo posizionare, infatti, possono essere necessarie fino a 5 sezioni di tubi (ognuno dei quali è lungo 110 cm). A Marassi, ad esempio, ne sono sufficienti 2, in quanto i led pubblicitari sono molto vicini alla porta, all’Allianz Stadium di Torino 3, a San Siro e all’Olimpico di Roma, 4, mentre al Diego Armando Maradona ben 5. E la lunghezza della “canna” andrà adeguatamente bilanciata mettendo quale contrappeso fino a 25 kg e oltre di pesi”.
Movimenti, quindi, di estrema precisione quelli posti in essere da Mauro: “La polecam, Wenner, va mossa con un movimento lento e fluido, cercando di mantenere sempre un delicato equilibrio, accompagnando dolcemente ogni singolo spostamento con il joystick che viene utilizzato solo per correggere l’inquadratura della microcamera”.
La curiosità è tale che chiedo a Mauro il costo di un siffatto gioiellino: “È difficile definire il costo, perché varia a seconda delle dotazioni di cui è composta: la prima che comprai nel 2001, una Toshiba IK hd5 aveva un costo di circa euro 35.000,00. Quella che utilizzo oggi, invece, monta una camera Antelope pico che, da sola costa circa 45.000,00 euro: in buona sostanza l’intera polecam che maneggio ogni fine settimana può essere valutata intorno ai 70.000,00 euro”.
E un gioiellino del genere deve essere movimentato con la massima attenzione, cercando, da un lato di battezzare il punto in cui può andare a finire un tiro in porta, mentre, dall’altro lato, di evitare che la polecam venga colpita dal pallone.
Nonostante l’attenzione, ogni tanto qualche botta la prende, com’è capitato, ad esempio il 16 ottobre 2021, in occasione di Lazio-Inter, quando il calcio di rigore di Ivan Perisic è finito proprio contro la polecam di Mauro (seguitelo sui social, in particolare su Tik Tok @mauroielardi per vedere i bellissimi filmati che carica, tra cui uno in cui spiega le conseguenze proprio di quel colpo).
Fortunatamente, però, la microcamera è fissata a una componente basculante, che le permette di attutire i colpi che può prendere durante una partita: proprio qualche settimana fa, in Lazio-Napoli, ne ha presi ben 3 in una sola partita, a dimostrazione, caso mai ce ne fosse bisogno della capacità di Mauro di “leggere l’azione” e capire, in anticipo, dove andrà a finire un tiro.
Già, perché mi spiega Mauro, un operatore di polecam deve spostarsi in funzione di dove si svolge il gioco, posizionando la polecam generalmente sul lato opposto rispetto a quello dove si sviluppa l’azione.
E per uno come me, che è da sempre rimasto colpito dalla bellezza delle riprese provenienti da quelle telecamere, come la polecam, posizionate dietro la porta (non a caso la copertina di questa rubrica riproduce proprio una delle prime utilizzate da Telepiù durante i posticipi domenicali), il movimento ideale che associo alla polecam è quello che Mauro ha effettuato in occasione della punizione trasformata da Lorenzo Pellegrini nell’ultimo derby della capitale.
C’è un calcio di punizione a ridosso dell’area di rigore, la polecam si sposta in corrispondenza del palo per riprendere il portiere che posiziona la barriera, alzandosi fino a mezz’altezza; poi, mentre il regista stacca su di un’altra inquadratura, la polecam si abbassa quasi a sfiorare il terreno per iniziare a levarsi proprio mentre il calciatore batte la punizione.
E continua a salire, aumentando la propria velocità di ascesa mentre la palla si avvicina alla porta dopo aver superato la barriera, un movimento suggerito a Mauro da Giorgio Galli, una delle più autorevoli firme a livello europeo nel campo della regia degli eventi sportivi, in particolare delle partite di calcio.
Se, poi, il pallone va a togliere la ragnatela dall’incrocio dei pali, il risultato è più o meno questo.
Da oggi in poi, quando vedremo immagini come questa (prodotte anche da operatori RVM come Giorgio Ausili), apprezzeremo ancor di più il lavoro di Mauro (o di uno degli altri pochi colleghi specializzati in questo tipo di ripresa), mosso, durante ogni fine settimana, da quella stessa passione per le riprese che aveva un po’ di tempo fa, quando stampava le foto in bianco e nero nel sottoscala, sognando di trasformare quella passione in un lavoro.
Ci è riuscito.
Grazie Mauro.
Ad maiora
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV.Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.