Intervista a Giorgio Ausili: l’operatore RVM – 2^ parte (a cura di Wenner Gatta)

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Nella prima parte della nostra chiacchierata, Giorgio mi ha spiegato che cosa fa l’operatore RVM,come si prepara alla partita e cosa gli viene chiesto dall’assistente alla regia. 

Dinanzi a un interlocutore del genere non mi posso di certo far scappare l’occasione di chiedergli qualche particolare in più del suo lavoro: “Durante l’evento sportivo ciascun operatore RVM assume il nome di una lettera (ad esempio X, B, C), poiché sul mixer video ogni segnale ha una lettera per quanto riguarda i replay e un numero associato alle telecamere. Ognuno di noi ha il compito di produrre i replay provenienti da 2 a 4 segnali, in base alla posizione della telecamere, in modo da poter coprire al meglio tutto il rettangolo di gioco. Per quanto riguarda la scelta dei replay, deve formarsi una sorta di fiducia tra ogni operatore RVM e l’assistente alla regia, dato che la decisione va presa nel minor tempo possibile, questione di secondi. Quindi gli operatori RVM propongono le immagini, tramite appunto le lettere di cui parlavo prima per far capire al regista chi dovrà andare in onda, e l’assistente deve decidere quali siano le migliori immagini e l’ordine da utilizzare, per far capire al meglio a chi sta a casa, cosa sia successo nell’episodio appena accaduto”.

(il replay della splendida parata di Musso sul tiro di Rabiot in Juventus Atalanta del 27 novembre 2021: replay girato in onda da Giorgio Ausili)

Un professionista, Giorgio, che mi rimarca l’importanza del lavoro di quella equipe a cui appartiene, quella equipe che si va a comporre domenica dopo domenica formata da una schiera di professionisti preparati (che definisce “amici più che colleghi”), che si tengono costantemente aggiornati, tutti mossi da una smisurata passione per quel lavoro che li tiene per lungo tempo lontani da casa, macinando km dopo km ogni fine settimana, durante le vacanze di Natale e quelle di Pasqua, “perché Wenner, gli eventi televisivi non si fermano mai”.

Il tutto, per permettere la migliore visione possibile di un evento sportivo a chi come noi lo può vedere dalla privilegiata e comoda posizione del proprio divano di casa.

(il lavoro dell’operatore RVM durante Sassuolo-Napoli del 1° dicembre 2021: video di Giorgio Ausili)

A Giorgio chiedo di svelarmi qualche aneddoto del suo lavoro: “Il lavoro che faccio è strettamente connesso alla parola IMPREVISTO. Non solo per la produzione dell’evento, ma anche per quanto riguarda lo spostamento verso il luogo di lavoro: due anni fa, ad esempio, ho lavorato per una partita a Milano e il giorno dopo dovevo far parte del team di produzione di Cagliari-Inter, con il kick-off alle 20,45. Tuttavia, l’aereo arrivò ad Elmas con sei ore di ritardo, tant’è che riuscii ad arrivare al Sant’Elia quando la partita era già iniziata. In questi casi è grazie alla professionalità dei miei colleghi, registi compresi, che la partita può essere svolta nel miglior modo possibile, ad esempio aggiungendo qualche telecamera ad ogni RVM in modo da coprirle tutte per poter essere mandate in onda tramite replay”.

(l’esultanza di Mertens dopo il gol del 2 a 0 in Napoli-Lazio del 28 novembre 2021: replay girato in onda da Giorgio Ausili)

E pure a Giorgio domando come è cambiata la sua professione a causa della pandemia: “Prima del Covid il nostro lavoro era molto più comodo. Si viaggiava più tranquillamente e gli spostamenti erano più rapidi e si riusciva anche a socializzare molto di più coi colleghi. Per non parlare, poi, dell’assenza di pubblico allo stadio, un periodo infinito, dove gli impianti erano vuoti e mi sembrava, Wenner, di produrre un evento teatrale non una partita di calcio. Finalmente i tifosi sono tornati a riempire le curve e ciò trasmette un’emozione diversa anche a noi che siamo in regia. Sentiamo molto di più la pressione e l’importanza di ciò che andremo a fare durante la produzione”. 

Immancabile, poi, una mia domanda su quali possono essere gli scenari futuri della sua professione: “Penso che nell’immediato potrebbe cambiare la produzione: si trasmetterà tutto in fibra e quindi il personale che si recherà allo stadio sarà inferiore rispetto a quello oggigiorno impegnato. Regia e replay si potranno effettuare direttamente da uno studio collegato tramite fibra al luogo dell’evento. Quindi si viaggerà molto meno e anche le figure professionali richieste potrebbero diminuire. Ma siccome il nostro è un settore in continua evoluzione, siamo pronti a queste nuove sfide, così come siamo riusciti a superare la sfida del VAR. All’inizio non è stato facile capire come doveva essere utilizzato per noi addetti ai lavori, essendo difficile riuscire a definire in tempi brevi l’immagine da trasmettere alla Var Room. Ora, grazie alla professionalità che abbiamo via via acquisito, è quasi diventata una routine”.

Ho già abusato fin troppo della disponibilità di Giorgio, il quale sono sicuro parlerebbe per ore della sua professione, mosso da quell’entusiasmo che sempre più percepisco essere il minimo comune denominatore di quei professionisti che lavorano per produrre una partita di calcio, ognuno dei quali rappresenta una tessera che rende unico quel bellissimo mosaico che rappresenta quell’evento sportivo in tv, che ci stiamo abituando a vedere ogni fine settimana.

Anche Giorgio si farà, parafrasando una canzone celebre di Francesco De Gregori, ne sono certo.

Il suo nome è già annotato sul mio personalissimo cartellino.

Grazie Giorgio, ad maiora.

E buon Natale a tutti i lettori di Ultra Slow Mo.

Stay tuned!

Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.

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