È normale che una pagina come la nostra, possa difendere, naturalmente ad avviso di chi scrive, le tradizioni decennali. In un ambito di normale dialettica, si può anche non essere d’accordo, ma certamente, sempre parlando a titolo personale, una delle decisioni più opinabili delle istituzioni sportive internazionali di ogni ordine e grado è stato quello di trasferire, per decisione del presidente Uci di allora, il mondiale di ciclismo dall’ultima settimana di agosto (o dalla prima di settembre) ad autunno già inoltrato. A margine di tutto questo era stato proposto agli organizzatori del Giro d’Italia di trasferire la corsa rosa da maggio a settembre, ma in casa Gazzetta la risposta fu immediata e risoluta: il Giro d’Italia si deve correre a maggio. Viceversa gli organizzatori della Vuelta, terza grande corsa a tappa furono invece favorevoli allo spostamento da aprile a settembre, purché si svolgesse prima della prova iridata. Anche se il Giro di Spagna ha forse beneficiato dello spostamento di periodo con una partecipazione ancora più qualificata, così finì l’epopea della Vuelta a cavallo tra aprile e maggio.
L’albo d’oro della Vuelta Espana è sempre lo stesso, ma in realtà non distingue i vincitori primaverili (fino al 1994) da quelli tardo estivi (dal 1995 ai giorni nostri).
Una precisazione per chi ci ha letto il nostro annuncio di chiusura la scorsa settimana; seguiremo compiutamente la Vuelta 1994 nel Viale della prossima settimana, unitamente ad altri ricordi dal 1991; stavolta invece avremo un ampio excursus fino al 1990, anno di Marco Giovannetti, con particolare riferimento alle tappe vinte da rappresentanti del pedale italico oppure da frazioni in cui si sono messi in luce i massimi rappresentanti del ciclismo iberico ed internazionale.
Diamo un via ai nostri “recuerdos”.
Un filmato dalla quinta edizione, quella del 1945. Lo spagnolo Gual s’impone a Barcellona.
Eccoci quindi a voler ricordare il successo di Fiorenzo Magni nella tappa finale di Bilbao del 1955. Il successo finale al francese Dotto.
Angelo Conterno, piemontese, si aggiudica la Vuelta assoluta, primo italiano della storia: qui la tappa del 1956 ad Oviedo, allorchè conquista dopo soli due giorni la maglia di leader che terrà fino alla fine.
La vittoria finale di Gimondi nel 1968 viene qui documentata per …interposta persona, tramite Tommaso De Pra, suo gregario alla Salvarani che si aggiudica la frazione in linea di Barcellona. No audio.
Chi non conosce Luigi Sgarbozza, velocista laziale, opinionista Rai fino a qualche tempo fa, che lascia il segno a Talavera de la Reina nel 1969.
Ancora dalla Vuelta 1969, Mariano Diaz a Pamplona.
Il fuoriclasse Merckx, nel 1973, non rinuncia al Giro ma sacrifica il Tour. Dominio alla Vuelta amplificato dalle “cavalcate” a cronometro come questa di Torrelavega.
Un’altra grande conoscenza del ciclismo italiano, il belga Rik Van Linden; qui il suo successo a Fuengirola nel 1974.
Bis di Van Linden a Siviglia nello stesso anno.
In quella medesima edizione s’impone la gloria sportiva Manuel Fuente che suggella il “liderato” nella tappa dell’Alto de Naranco.
Un breve flash su Marino Basso, nella sua volata del 1975 ad Aguilas.
Nel 1977 domina il campione del mondo Freddy Maertens, 13 vittorie di tappa fra cui questa ricostruzione di Barcellona (semitappa in linea)
Per Bernard Hinault, la vittoria alla Vuelta nel 1978, è l’ultimo atto dell’apprendistato prima di spiccare il volo verso le grandi affermazioni a Giro e Tour, ma nella fattispecie si può definire la prima grande affermazione in una corsa a tappe. Ecco la penultima tappa vinta dal bretone ad Amurrio.
La Vuelta ha i suoi punti deboli televisivi tra il 1979 ed il 1982, considerando che solo poche tappe sono riemerse dal passato: tra queste però l’arrivo del 1981 a Madrid (vincitore Cedena) nel giorno in cui si celebra il successo finale di Giovanni Battaglin.
Non può mancare la documentazione del successo di Giuseppe Petito a San Carles de la Rabid. Approfittiamo di questo successo del laziale di Civitavecchia, per salutare uno dei nostri più assidui lettori, Emanuele De Muro, della stessa cittadina tirrenica.
Sempre dal 1983 un successo di Giuseppe Saronni che affronta il Giro di Spagna per preparare il Giro. Una vittoria delle sue a Montes Biancos.
Dal 1987 questa affermazione di Paolo Rosola a Valencia.
Di Ettore Pastorelli, nel 1988, il successo nel prologo a batterie della Vuelta di quell’anno. Un successo che gli vale la maglia amarilla di quella prima fase di gara, come vincitore della serie più veloce di quella originalissima gara in quel di Santa Cruz di Tenerife.
Il primo anno in cui la Vuelta è trasmessa anche in Italia è il 1988, grazie a Tv Capodistria. Nel commento di Fabrizio Biondi la volata finale di Madrid.
Edizione 1989. Successo di Roberto Pagnin a Ponferrada in volata sul colombiano Pulido. Voce di Claudio Di Benedetto. Non nuovo il veneto per quanto riguarda le affermazioni sulle strade iberiche.
Sempre dal 1989, da seguire ancora Ghirotto nello stesso anno, vincitore a Toledo, con un colpo di mano…
Ed ancora una volata di Allocchio ad Albacete.
ED ECCOCI ALLA CLAMOROSA AFFERMAZIONE DI GIOVANNETTI NEL 1990
La tappa di Ubrique in cui il toscano guadagna minuti che si riveleranno decisivi nell’economia generale delal classifica. Vince il danese Worre, maglia amarilla allo spagnolo Gorospe.
Un’altra tappa in cui Giovannetti, con estrema costanza e regolarità, conquista il primo posto in classifica. Siamo a San Isidro dove vince il colombiano Hernandez.
Nel finale della corsa a tappe, il ciclista italiano, per difendere il primo posto, deve sottoporsi ad alcune forche caudine, a cominciare dalla cronometro di Saragozza. Servizio Rai di Federico Urban.
Il tappone delle Distillerie Dyc (Palazuelos de Eresma), penultima tappa, dove Giovannetti risponde a tutti gli attacchi residui degli avversari. Servizio Tmc di Paolo Cecinelli.
La tappa finale di Madrid con vittoria del tedesco orientale Raab. Servizio Tmc di Marina Sbardella.
Chiudiamo, con un sentito grazie a March Moccia, con alcuni ritagli di giornale, nei ricordi dei successi vittoriosi di Battaglin 1981 e Giovannetti 1990.
Appuntamento alla prossima puntata dove parleremo ancora di Vuelta primaverile, nelle residue annualità dal 1991 al 1994. Grazie a tutti i visitatori, a March Moccia per il sempre prezioso contributo e a Sportinmedia che ci ospita.
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