Benvenuti alla seconda puntata di viale delle Rimembranze dedicata alla storia del Giro del Lazio. Questa volta ci occupiamo delle edizioni che si sono svolte in questo secolo, quelle più recenti a partire dal 2001. Possiamo vedere come la corsa di quegli anni ha scelto, dopo il 2001, percorsi ed epiloghi in provincia (Nettuno, Palestrina, Zagarolo, San Casareo) rispetto alle precedenti tradizionali conclusioni.
Ed ecco la nostra carrellata, le telecronache sono generalmente della coppia Fabretti-Sgarbozza, salvo l’ultima clip che vede all’opera il duo Pancani/Martinello. Ma ci piace ricordare Mimmo Fusco, che sentiremo per la corsa nel 2002; da poco sono passati 20 anni dalla sua prematura scomparsa.
Nel 2001 si aggiudica la gara Massimo Donati.
Nel 2002 vince il futuro campione olimpico e mondiale Paolo Bettini, in un finale vivacissimo.
Invece nel 2003 il Giro del Lazio è di Michele Bartoli, in una volata in cui lo spagnolo Flecha cade rovinosamente.
Ma Flecha si rialza, metaforicamente parlando, e vince l’edizione 2004, prima volta di un iberico. Il telecronista Fabretti vede inizialmente un successo di Petito e forse la circostanza della vittoria di un corridore di Civitavecchia sarebbe maggiormente piaciuta al nostro assiduo lettore, Emanuele De Muro, che salutiamo.
Nel 2005 la vittoria è di Pozzato davanti al brasiliano Fischer. Per tre anni la corsa si sviluppa il solleone di inizio agosto.
Nel 2006 il successo arride a Figueras. Una carriera folgorante da dilettante U23, poi un curriculum da professionista con qualche buona soddisfazione.
Eccoci ancora al 2007 vinto dall’outsider milanese Bosisio.
Infine il 2008 con successo di Francesco Masciarelli, figlio di Palmiro Masciarelli, che nella capitale da dilettante aveva vinto il Gran Premio Liberazione 1975. Nella dinastia della famiglia pescarese, un terzo Masciarelli, di nome Lorenzo (nipote del vincitore della gara in esame) si è recentemente distinto a Roma, vincendo il Gran Premio Liberazione, 50 anni dopo nonno Palmiro.
Per motivi economici la corsa viene cancellata a partire dal calendario 2009. La storia finirebbe qui ma dobbiamo ancora parlare di un tentativo di dare vita alla prova nuovamente con la dizione alquanto pomposa di Roma Maxima (nome che potremmo definire come denominazione da centro commerciale prima ancora che da corsa nazionale).
Nella seconda delle due edizioni, in epoca marzolina presanremese, vittoria dello spagnolo Valverde.
Il grande ciclismo a Roma ritorna nel 2018 con il finale del Giro d’Italia non senza polemiche per il selciato del circuito cittadino, prima di tornarvi per questo ultimo triennio 2023-2025, questa volta con passaggio in zona Vaticano per un omaggio alle due ruote come era avvenuto nel 1974 e sicuramente nel ricordo di Papa Francesco.
Ed ora, grazie all’infaticabile March Moccia, la rassegna stampa sulle gare proposte.
















Un grazie a chi ci ha seguito in queste due ultime puntate sul giro del Lazio ed un saluto a Sportinmedia.
VIALE DELLE RIMEMBRANZE resterà chiuso il prossimo giovedì. Fra quattordici giorni toccherà ancora alle due ruote attraverso il Giro di Svizzera nel 1982 che aprirà un paio di capitoli da dedicare a Giuseppe Saronni ed al suo fantastico biennio 1982-1983.
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