Una stagione, quella in corso del circuito di tennis femminile, in cui abbiamo avuto la possibilità di vedere all’opera per la prima volta nuove grafiche che sono entrate in azione in seguito al rinnovamento del logo WTA.
Era obiettivamente difficile creare una grafica più brutta rispetto a quella che eravamo abituati a vedere negli ultimi anni, ma, a mio modo di vedere, l’obiettivo è stato raggiunto.

Lo scorebug non ha di fatto variato la propria consolidata posizione sulla parte bassa a sinistra dello schermo, ed è caraterizzato da caratteri in grassetto per evidenziare i cognomi delle tenniste, ma, soprattutto, il numero dei games vinti dalla tennista che si è aggiudicata il singolo parziale, in maniera da farci subito comprendere chi delle due tenniste sia in vantaggio.
Non solo per evidenziare i games che le hanno consentito di vincere un determinato set, ma anche per mettere in risalto il numero dei games che si è aggiudicata nel corso del parziale ancora aperto (un’evidenziazione la cui utilità mi sfugge).
Presente il numero di testa di serie della giocatrice (con una dimensione poco visibile), mentre un menu a tendina compare a filo della parte alta sinistra dello scorebug per evidenziare punti decisivi durante la partita.
Al contrario, bello evidente il circoletto indicante la tennista al servizio.
Ma la scelta che ho condiviso di meno è stata quella di utilizzare come una tonalità di colori, che, specie sul cemento americano, non agevolava (per usare un eufemismo) in molti casi l’immediata comprensione del punteggio.
Esteticamente più apprezzata dal sottoscritto, invece, la grafica che viene mandata in onda dopo ogni singolo game, nonché (come nella sottostante immagine) al termine del match.

Comprensibile, fin da subito, il nominativo della tennista che ha vinto, la cui nazionalità, tuttavia, la si deve ricavare dalla bandiera, non essendo viceversa presenta l’abbreviazione della nazione di appartenenza.
Leggermente più grande il numero della testa di serie, mentre troppo piccolo, secondo me, il carattere con cui viene indicata la durata del singolo parziale, in assenza, invece, della (più rilevante, almeno a mio modo di vedere) durata totale dell’incontro.
Gradevole, invece, la grafica che riepiloga le statistiche al termine dell’incontro, la cui visione ci permette di comprendere fin da subito qual sia la tennista che ha superato il turno e quale, invece, ha fatto registrare le singole statistiche migliori.

Mancano, purtroppo, ancora, specie sullo scorebug, alcune informazioni che potrebbero agevolare la visione per noi telepcsportdipendenti, alcune delle quali rappresentano, da tempo, un pallino di Ultra Slow Mo.
Manca un led rosso che si accende quando la palla viene chiamata fuori non più dai giudici di linea (non più presenti), ma dall’electronic line calling, il che, molto spesso, induce in errore anche i telecronisti, i quali, talvolta, non sentono in maniera adeguata l’audio, specie se proveniente dai campi secondari.
Manca un menu a tendina che risalga dalla parte alta a sinistra dello scorebug contenente la velocità del servizio, in maniera che non ci si debba levare gli occhi per intuirlo dal pannello a bordo del campo.
E, in un mondo, quello televisivo, in cui lo zapping è continuo, e, soprattutto, la conoscenza dei tennisti, specie quelli meno famosi, non è elevata, non sarebbe male, a mio avviso, utilizzare uno strumento comune a tutti gli scorebug degli altri sport (tranne il campionato di calcio di Serie A), vale a dire un piccolo logo a fianco di ciascuna tennista colorato con il colore della maglia, in modo che durante lo scambio il telepcsportdipendente che si sintonizza nel canale riesce subito a comprendere qual è una tennista e quale un’altra (senza dover attendere che uno delle due vada a servire).
Una proposta che incontra senz’altro almeno un paio di limiti:
1) la possibilità che entrambe le giocatrici vestano una divisa dello stesso colore;
2) un eventuale cambio di maglietta (con una di un altro colore) durante l’incontro.
Chissà se in futuro vedremo all’opera una o più di queste proposte?!
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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