Se nella prima parte della nostra chiacchierata Federico Fazzini ci ha rivelato alcuni inediti particolari del gimbal, una delle piacevoli novità che abbiamo visto all’opera nell’ultima stagione della Serie A, nella seconda parte della nostra conversazione cerco di capire da un disponibilissimo Federico cosa ci possiamo aspettare per il futuro delle riprese televisive del calcio in TV nel nostro paese:
“Sono tante le idee discusse, alcune delle quali vengono alla luce in tempi rapidi, mentre altre, invece, necessitano di più tempo, anche solo perché vanno coordinate con i vari regolamenti e protocolli. Stiamo cercando di introdurre nuovi punti di vista andando a collocare le telecamere in punti diversi rispetto al passato, anche se, purtroppo, in Italia, fatta eccezione per l’Allianz Stadium, alcune limitazioni strutturali ci precludono di posizionare le telecamere dove vorremmo. Personalmente, apprezzo molto le riprese effettuate per il tramite dei droni (come quello impiegato, ad esempio, durante Juventus-Lazio di qualche settimana fa, partita nella quale Federico si è occupato della regia di Sky: n.d.r.), che pian piano stiamo vedendo all’opera con maggiore continuità anche nel nostro campionato di calcio (anche se non è semplice considerando le numerose prescrizioni da rispettare in termini di sicurezza: n.d.r.). Mi piacerebbe vedere impiegati anche i droni acrobatici, come avviene già oltreoceano nella USFL o nella Bellator MMA a cui ho partecipato in prima persona a Parigi qualche settimana fa. Sono convinto che prima o poi ci arriveremo”.
Ma non si sta lavorando solo a nuove riprese: “Per fornire al telespettatore quella esperienza sempre più immersiva, l’area grafica di Sky sta testando nuove grafiche in realtà aumentata, sviluppando quelle che vengono attualmente utilizzate negli studi pre o post partita. Grazie a una telecamera esclusiva abbiamo fatto un primo esperimento in Villareal-Juventus, affiancando informazioni sul match a telecamere speciali”.
Un lavoro di sintesi messo a punto da varie squadre, quella tecnica, i registi, gli operatori di ripresa e gli EVS, i fonici, nonché la squadra editoriale, ciascheduna composta di tanti Professionisti che lasciano per strada i loro individualismi per contribuire al lavoro di equipe, tutti mossi, Federico in primis, da quel minimo comun denominatore chiamato passione: “Nel 2022, chi fa questo lavoro, non si può accontentare di portare a casa la partita, ma ognuno di noi deve dare quel qualcosa in più, per cercare ogni volta di superare i limiti del passato”.
Il tempo passa velocemente ed ho già abusato troppo della disponibilità di Federico, il quale, mia impressione, starebbe per ore a parlare di ciò che fa, così come io, per contraltare, a sentir discorrere di questi argomenti che mi hanno da sempre affascinato.
Mi accorgo che al termine di questa chiacchierata iniziano ad avere un senso tante cose che avevo solo percepito, e mi rendo conto che il futuro non è poi così lontano.
Federico mi saluta, esternando una sua idea, attualmente di difficile realizzo, ma, che, probabilmente, tra qualche anno potrebbe divenire la realtà, chissà.
E lo fa tirandomi fuori dalla tasca della giacca il suo smartphone:
“Vedi Wenner, queste sono delle macchine fotografiche, che ha ogni spettatore che va allo stadio. Pensa se fosse possibile collegare in streaming alla regia 10/12 tifosi che riprendono cosa succede nel pubblico dopo un goal. Sarebbe davvero un inedito punto di vista che ci permetterebbe di far capire a casa cosa accade anche tra il pubblico. E poi pensa quanto sarebbe bello dotare il pallone di una fibra ottica in modo da far percepire l’esatta traiettoria di un tiro… chissà che un domani non si arrivi anche a questo”.
Chissà, penso io, se quel domani non sarà poi così distante, perché, in fondo, qualcuno, dietro le quinte, è già al lavoro per sviluppare anche queste idee…
Grazie Federico, ad maiora.
Stay tuned!
LEGGI LA 1^ PARTE DELL’INTERVISTA
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV.Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
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