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SPORTinMEDIA > Ultra Slow Mo > La produzione del Giro ciclistico della Valle d’Aosta
Ultra Slow Mo

La produzione del Giro ciclistico della Valle d’Aosta

Ultimo aggiornamento 2023/09/25 at 8:00 AM
Wenner Gatta 2 anni fa
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Ci eravamo lasciati a fine luglio parlando delle grafiche di quella che è (senza timore di essere smentito) la competizione ciclistica più seguita al mondo, quella nella quale vengono investite ogni anno importanti risorse, capaci di rendere davvero uniche le immagini e le grafiche che arrivano fino ai nostri teleschermi.

E in concomitanza con la terza settimana de Le Tour de France, quest’anno si è disputata una altrettanto importante gara ciclistica su strada internazionale, riservata alla categoria Under 23, giunta alla sua 59ma edizione che in passato è stata vinta da ciclisti del calibro di Ivan Gotti, Wladimir Belli, Gilberto Simoni, Thibaut Pinot, Fabio Aru e Pavel Sivakov (tra i più recenti), capaci poi di affermarsi anche nel mondo dei professionisti: il Giro Ciclistico della Valle d’Aosta.

Una corsa a tappe di soli cinque giorni che si corre dal 1962 ogni anno lungo le strade della Valle d’Aosta e che quest’anno ho seguito con particolare attenzione, proprio al fine di apprezzare gli sforzi (e, in questo caso, la parola sforzo la impiego, come vedremo, nel verso senso della parola) profusi per cercare di produrre una gara ciclistica alla stregua delle più importanti corse a tappe, anche se non sono nemmeno lontanamente paragonabili i rispettivi impegni in termini di investimenti.

Tuttavia, come spesso accade in casi come questo, il gap può essere colmato (in tutto o in parte) grazie alla passione degli organizzatori (in primis), ma, soprattutto, di coloro che vengono impegnati nella produzione dell’evento televisivo, che dal primo all’ultimo chilometro è andato in onda in diretta sul canale youtube della competizione.

E fra coloro che gettano il cuore oltre l’ostacolo c’è chi siede in “cabina di regia”, una persona, la cui principale vocazione è un’altra, ma che da un po’ di anni a questa parte si diletta nel dare una mano per la produzione della trasmissione – dapprima (solo) in radio, poi anche in TV – di questa corsa ciclistica internazionale: Don Daniele Frimaire.

Don Daniele è difatti vice parroco in 8 parrocchie della Valle d’Aosta, tra le quali anche quella di Introd (ci tiene subito a dirmi con orgoglio) “il piccolo paese con poco più di 600 anime in cui due Papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, hanno trascorso le vacanze estive”.

Accanto alla vera vocazione, però, Don Daniele ne ha una seconda, quella per la radio e per la TV, arrivando oggi a presiedere Radio Proposta Aosta, la radio della relativa diocesi, dopo avere gestito in passato la regia di numerose funzioni religiose, tra cui quelle relative alla celebrazione della Sacra Sindone a Torino nel 2010.

(Don Daniele Frimaire)

E grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni, Don Daniele è stato chiamato a curare in radio fin dal 2015 la regia della diretta del Giro della Valle d’Aosta, poi in video, dal 2021: e lo ha fatto con il supporto non solo di alcuni professionisti, ma anche di tanti volontari.

“Ogni anno Wenner”, mi spiega Don Daniele, “da tre anni a questa parte, sono circa 10/15 le ragazze e i ragazzi che mi hanno affiancano in cabina di regia, occupandosi di assistenza al regista, dandomi una mano a mettere in sovraimpressione le grafiche in precedenza programmate con un semplice visual basic access, curando la parte fonica dello studio che viene messo in onda prima, durante e dopo la tappa, e facendo tanto altro ancora. Sono giovani che ho conosciuto nelle esperienze che ho avuto nelle varie parrocchie, persone che non posso non ringraziare per tutto il supporto che danno al sottoscritto in primis, e, di riflesso, alla produzione”.

(un dettaglio del pulman regia)

Una produzione che si è senz’altro evoluta nel corso degli anni.

“Nel corso di questi 3 anni siamo passati dal curare la regia letteralmente ‘da bordo strada’ a poterlo fare su di un confortevole mezzo mobile, in questa edizione messo a disposizione da Giga Tv di Arezzo, da cui ho guidato le telecamere a mia disposizione: nell’edizione 2023 erano 6, fisse all’arrivo, di cui 3 nello studiolo, mentre in prossimità del traguardo ce ne erano altre 2, di cui una a ottica lunga e una a spalla. In corsa, invece, le riprese in mobilità erano garantite dalle 2 telecamere sulle moto (grazie all’impegno di Toscana Sprint) e ai 2 droni (del team Robedidroni) che hanno coperto la corsa anche in movimento fornendo spettacolari immagini dall’alto, non solo della competizione, ma anche dei magnifici luoghi attraversati dai corridori”.

Mi permetto di aggiungerlo io senza timore di essere smentito: in alcuni casi le riprese aeree non avevano nulla da invidiare a quelle che ci arrivavano in parallelo dagli elicotteri al seguito de Le Tour.

(un confronto, molto artigianale, tra le immagini e le grafiche del GVDA, sulla sinistra, e quelle de Le Tour, sulla destra)

E ciò, nonostante le difficoltà che si possono incontrare quando i mezzi a disposizione sono limitati (non c’erano difatti né aerei né elicotteri ponte) e un evento sportivo si disputa in un luogo in cui, molto spesso, le zone in cui non arriva alcun segnale non sono poi così infrequenti:

“La quarta tappa del Giro di quest’anno, ad esempio, quella che portava gli atleti ai 1504 m slm di Fenis (Clavalitè) si è presentata particolarmente complessa per la trasmissione in diretta delle immagini, soprattutto quelle del tratto finale, ossia gli ultimi 10 km quando i corridori dovevano attraversare un lungo tratto di strada privo di idonea copertura telefonica sufficiente a garantire la trasmissione delle immagini in diretta, il che ci ha costretti, non senza difficoltà, a ricorrere alla rete internet Starlink per la connessione con il camion regia, rimasto a valle non potendo salire fino all’arrivo. Ma grazie sia alla capacità di adattamento e alla passione dei professionisti che si sono occupati del servizio video e radio, sia all’entusiasmo dei miei ragazzi siamo riusciti ad affrontare anche questo ostacolo, che pareva davvero insormontabile per una corsa come la nostra”.

(il posizionamento dell’antenna per il collegamento Starlink)

Una corsa, che, come ho anticipato, anche a livello grafico ha cercato di emulare le grandi gare a tappe:

“Quest’anno ho avuto modo di essere ospitato dal team di Boost Graphics in due tappe del Giro d’Italia, prendendo ispirazione e spunto dal loro lavoro. Ho preparato, quindi, nelle settimane precedenti la partenza tutte le grafiche, che venivano mandate in onda dai miei ragazzi e ragazze su mia precisa indicazione, ivi comprese quelle in tempo reale dei distacchi tra i vari corridori, rilevati per il tramite di 5 gps installati sulle 2 moto ripresa, nonché sulle bici di 3 ciclisti. Abbiamo provato a fare tutto il possibile per non far sfigurare questa grande corsa ciclistica internazionale”.

E nel loro piccolo ci sono riusciti, a mio parere!

È stato davvero un piacere, per me, vedere dalla privilegiata postazione del mio divano di casa le singole puntate di questa corsa a tappe, ma soprattutto scoprire grazie a Don Daniele quel dietro le quinte che possiamo solo immaginare, avendo la conferma che molto spesso il gap in termini di risorse economiche può essere (in buona parte) colmato dalla passione, dall’impegno e dalla disponibilità non solo di alcuni professionisti, ma anche di tanti giovani volontari, che, come mi ha confessato Don Daniele, “danno il meglio di loro quando vengono coinvolti in contesti simili”.

(coloro che hanno lavorato nel dietro le quinte della produzione del GVDA 2023)

Grazie Don Daniele: appuntamento all’edizione 2024!

Nel frattempo, in esclusiva per i lettori di questa rubrica e grazie agli amici di Robe Di Droni di Torino (che hanno realizzato le varie clip) godetevi un video con il dietro le quinte di questa edizione!

Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.

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TAG: Ciclismo, Ciclismo in tv, Giro Valle d'Aosta, Radio Proposta Aosta, YouTube
Wenner Gatta 25 Settembre 2023 25 Settembre 2023
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