L’accesso di un tennista italiano (finora esclusivamente quello di Sinner) alla finale di un torneo del Grande Slam rappresenta da due anni a questa parte la (sola) occasione nella quale (purtroppo per poche ore) viene trattata la questione dell’opportunità di mettere mano alla “famosa” lista approvata dall’AGCOM nel 2012 che individua gli eventi sportivi di rilevanza nazionale da trasmettere in chiaro.
Purtroppo, tra un torneo del Grande Slam e quello successivo (e ci stiamo abituando davvero bene visti gli straordinari risultati raggiunti dall’Australian Open 2024 dai tennisti italiani) l’argomento non viene trattato dal grande mondo dell’informazione, che non ritiene meritevole di indagine ciò che sta (non) accadendo (almeno di ufficiale) dal novembre 2024 quando è stata resa pubblica la (possibile) nuova lista di eventi da trasmettere in chiaro.
Ebbene, la gran parte degli articoli che vengono pubblicati subito dopo la qualificazione alla finale di un tennista italiano, in realtà, non aggiungono nulla di nuovo, trattando la gran parte di loro, in maniera superficiale, la tematica: molti non menzionano nemmeno la possibile nuova lista.
La gran parte, scrivevo, perché leggendoli con attenzione, qua e là si può trovare qualche (possibile) nuova notizia relativa a questo iter che sembra non avere mai una fine.
L’ARTICOLO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DELLO SPORT
Mi riferisco, ad esempio, all’articolo pubblicato sul sito della Gazzetta dello Sport a firma di Marco Iaria (CLICCA QUI PER LEGGERLO), nel quale si legge il seguente passaggio:
“L’alternativa, quella di un’imposizione per legge, non si è ancora concretizzata. In Italia rimane in vigore il vecchio elenco, risalente al 2012, degli eventi “di particolare rilevanza per la società di cui è assicurata la diffusione su palinsesti in chiaro”. Per il tennis ci sono le finali e semifinali di Coppa Davis, Fed Cup (ora Billie Jean King Cup) e Internazionali d’Italia con la presenza dei giocatori italiani, ma non le fasi clou degli Slam. Due anni fa, sulla scia dei successi del tennis italiano, il ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva avviato una consultazione pubblica con gli operatori del settore per aggiornare la lista. Si era giunti a una prima lista allargata, in cui comparivano diversi eventi tennistici da trasmettere in chiaro: la finale e le semifinali di Coppa Davis, della Billie Jean King Cup e della United Cup, alle quali partecipi la squadra nazionale italiana; la finale e le semifinali dei tornei del Grande Slam, di Atp e Wta Finals, di Atp Masters 1000 e Atp 500, di Wta 1000 e 500 e degli Internazionali d’Italia, ove presenti atleti italiani. Elenco bocciato, perché ritenuto troppo ampio, dal Comitato di contatto della Commissione europea, l’organismo cui spetta l’ok definitivo”
Dunque, secondo quanto riportato all’interno del suddetto articolo la lista allargata (in modo particolare gli eventi tennistici indicati ai punti q ed r del documento pubblicato sul sito del Mimit a metà novembre) sarebbe stata bocciata dalla Commissione Europea “perché ritenuto troppo ampio, dal Comitato di contatto della Commissione Europea”.
Qualcosa non (mi) torna.
Riavvolgiamo il nastro e ritorniamo a inizio aprile 2025 quando la Vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen ha risposto all’interrogazione scritta presentata dall’Europarlamentare Carolina Morace, facendo presente che fino a marzo 2025 sono proseguiti contatti informali tra la Commissione e le autorità italiane, ma che, all’epoca la notifica formale da parte della autorità italiane non era stata ancora effettuata.
Ricordiamo come dopo la notifica formale la Commissione Europea ha tre mesi di tempo per verificare la compatibilità delle misure con il diritto dell’Unione Europea chiedendo il parere del comitato di contatto in base all’articolo 29, della direttiva 2010/13/UE.
Di conseguenza, se, come si legge sul suindicato articolo, il Comitato di contatto della Commissione Europea ha ritenuto troppo ampio l’elenco, significa che lo stesso avrebbe dovuto essere stato previamente notificato dallo Stato italiano alla Commissione Europea e tale notifica deve essere successiva all’08.04.2025, data in cui la Vicepresidente esecutiva finlandese aveva chiarito che nessuna notifica era stata ancora effettuata.
Ciò significa, quindi, che in questi ultimi due mesi l’Italia avrebbe notificato la lista alla Commissione Europea che avrebbe chiesto (e già ottenuto in soli due mesi su tre) il parere del comitato di contatto.
Purtroppo, il sito del comitato di contatto non mi è venuto in soccorso per avere conferma di questa notizia essendo aggiornato al 25 aprile 2025 e non ho rinvenuto al suo interno alcuna novità in proposito.
Per quanto, poi, possa essere poco pratico nelle ricerche sul web, non ho rinvenuto nemmeno traccia sul sito della Commissione Europea della (eventuale) notifica della lista da parte dell’Italia, ragione per cui non sono stato in grado di trovare conferma di quanto letto qualche giorno fa sulla Gazzetta dello Sport, vale a dire la formale bocciatura da parte della Commissione Europea della nuova lista in seguito al parere (negativo) del Comitato di contatto.
L’INTERVISTA A BINAGHI PUBBLICATA SUL CORRIERE DELLA SERA
Due giorni dopo la finale del Roland Garros, inoltre, è stata pubblicata sul Corriere della Sera la (ennesima) intervista a Binaghi (CLICCA QUI PER LEGGERLA), il quale ha dichiarato quanto segue:
“Detto ciò, è un problema legislativo. Mi risulta che il ministero dello Sviluppo economico abbia chiesto che le partite di interesse nazionale debbano per legge andare in chiaro, adeguandosi al nuovo interesse per il tennis. Mi risulta anche che la Commissione europea abbia detto bene, ma dal 2029: inaccettabile. Scriverò ai ministri Urso e Abodi: non possiamo privare gli italiani di altri quattro anni di successi del tennis italiano e invece vedere Norvegia-Italia 3-0”.
Binaghi parte da una premessa nota a tutti, vale a dire la nuova lista redatta dal Mimit, ma aggiunge un’informazione di rilevante interesse: a suo dire, infatti, la Commissione Europea non avrebbe bocciato la nuova lista che le è stata sottoposta dal Mimit, ma avrebbe procrastinato la sua entrata in vigore nel 2029.
Cioè significa che fino al 2029 (cioè per altri 4 anni) gli eventi da trasmettere in chiaro rimarrebbero quelli di cui alla delibera AGCOM del 2012
Anche in relazione a questa notizia non ho in realtà trovato conferme ufficiali, trattandosi, probabilmente, di una voce informale di corridoio arrivata al Presidente della Federtennis, la quale, vale la pena ricordarlo, è la Federazione che ha incassato di più rispetto all’impegno (almeno formalmente) profuso, avendo infatti scelto di disertare la consultazione indetta dal Mimit nell’aprile del 2023.
QUALCHE (AMARA) RIFLESSIONE
Grande, dunque, è la confusione sotto al cielo, ed altrettanta la mia amarezza nel constatare che nessuno abbia manifestato in questi mesi il benché minimo interesse ad approfondire la questione, se non soltanto quando l’argomento viene trattato (in maniera ossessiva e poco proficua) da tutti (e per poche ore).
Dopo la lodevole iniziativa di Carolina Morace, a livello politico nessun nostro parlamentare ha presentato, a quanto mi consta, analoga interrogazione al Mimit per avere qualche notizia ufficiale in proposito.
Nel frattempo, tramite accordi commerciali, di volta in volta, i vari broadcaster hanno (di fatto) trovato una quadratura del cerchio per la trasmissione in chiaro delle finali dei tornei del Grande Slam, l’unico evento sportivo che oggigiorno “scuote” l’interesse del pubblico a una sua trasmissione in chiaro.
Appuntamento a Wimbledon, si spera.
Stay tuned!

Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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