La notizia è uscita ieri sera sul Corriere della Sera, con un articolo di Marco Bonarrigo, il miglior giornalista italiano sulle vicende doping. Alessandro Petacchi, da quest’anno commentatore tecnico del Giro d’Italia per Rai Sport, sarebbe coinvolto nel caso doping Aderlass (in italiano “salasso”), scoppiato durante gli ultimi Mondiali di Sci Nordico. Le autorità austriache che stanno indagando su questa rete internazionale di doping ematico, sono risalite al nome di Petacchi dalla confessione di Mark Schmidt, il medico tedesco – ancora in carcere – al centro del caso.
L’ex velocista spezzino è accusato dal dottor Schmidt di aver effettuato delle trasfusioni di sangue – pratica proibita – tra il il 2012 e il 2013. Accusa che sarebbe stata confermata dall’ex compagno di squadra Danilo Hondo (che a sua volta ha confessato il doping ed è stato licenziato dalla Federazione Svizzera). Petacchi ha negato ogni coinvolgimento, sostenendo di non sapere chi sia il dottor Schmidt.
L’UCI ha provveduto immediatamente a sospendere Petacchi, insieme ad altre tre persone (tra questi, un gregario di Nibali e un direttore sportivo, non presente al Giro, della squadra del siciliano).
Dopo questa mattinata convulsa, la Rai – e lo stesso Petacchi – si sono ritrovati in una posizione difficile. Cosa fare? All’inizio del collegamento per la tappa odierna, il direttore Bulbarelli – al centro di molte critiche per le scelte su telecronisti e conduttori di questo Giro d’Italia – si è seduto accanto a Petacchi, ribadendo la fiducia nei suoi confronti e concedendogli qualche giorno di tempo per coordinarsi col suo avvocato. Il posto di Petacchi come commentatore tecnico sarà preso da Stefano Garzelli. Decisione momentanea o definitiva? Lo scopriremo nei prossimi giorni.
Questo il video con il siparietto Bulbarelli-Petacchi:
Chi ha avuto modo di leggere gli articoli di Blog-In dentro lo sport, sa che ho trattato lungamente le tematiche doping, con interviste, articoli e documenti. Ecco alcune pillole sul tema “Media italiani&Doping”.
- L’Italia è uno dei peggiori Paesi al mondo sul fronte “informazione sul doping”. Personalmente, ho dovuto fare delle ricerche e leggere molti libri, carte e documenti per farmi un’idea di quello che è accaduto tra gli anni ’80 e i 2000. Se mi fossi fermato al racconto dei media nostrani più diffusi, avrei avuto una visione totalmente distorta di molte questioni. La stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione non ha mai voluto realmente approfondire le vicende doping italiane.
- Basti ricordare tre situazioni per capire la riottosità dei media sportivi a trattare a fondo i casi doping riguardanti i nostri atleti: il file DBLAB-Conconi, l’oblio in cui è finito il caso Cipollini-Puerto-Gazzetta e la vicenda Pantani, con il libro più autorevole e documentato sulla storia del Pirata, mai tradotto in italiano. Chi si ricorda o conosce realmente queste 3 vicende (e ce ne sarebbero molte altre…)?
- Proprio a causa della disinformazione sul doping, alcuni ex atleti sono poi diventati commentatori televisivi – o hanno assunto ruoli dirigenziali – come nulla fosse, senza che nessuno alzasse un ditino e chiedesse: “Scusate, ma vi sembra eticamente corretto?”. Emblematico l’attuale caso di Rai Sport. I 3 commentatori sportivi che si stanno alternando – Petacchi, Ballan e Garzelli – sono stati tutti squalificati per doping.
Vedi e cerca qui sotto:
In molti altri Paesi, il rapporto media&doping è decisamente diverso:
Sulla situazione che si è venuta a creare, consiglio la penna – acutissima e affilatissima – di Cristiano Gatti su Tuttobiciweb.
immagine tratta da rai.it
Diventa davvero dura seguire il ciclismo senza avere dei sospetti, un peccato perchè è uno degli sport più belli.
Ciao Lorenzo, purtroppo è così. È uno degli sport più emozionanti, affascinanti e ricchi di storia. Peccato che la sua credibilità sia stata profondamente minata da anni di doping selvaggio (basterebbe leggere 2 o 3 libri per farsi un’idea di quello che accadeva). Si è cercato di ricostruire, con qualche discreto risultato, ma si ha sempre l’impressione che stia per scoppiare un nuovo scandalo. Dall’operazione Aderlass, per esempio, emergeranno presto altri nomi. La cosa che più mi infastidisce è l’omertà ancora presente in questo mondo. Personalmente mi appassiona sempre, ma lo guardo con in modo disincantato.