ASCOLTI TV IN NETTO CALO
La Finale di Coppa Italia 2019 tra Atalanta e Lazio, trasmessa da Rai1, ha ottenuto 7.297.241 telespettatori con share del 28,69%. Un dato sensibilmente inferiore rispetto a quanto registrato lo scorso anno, in occasione di Juventus-Milan. Per la finale di Coppa Italia 2018, infatti, i telespettatori furono 10.583.000 con uno share del 39,2%. Dato non molto distante da quanto accaduto nel 2017, con la finale Juventus-Lazio seguita da 10.260.000 telespettatori. Da segnalare che Atalanta-Juventus, quarti di finale, registrò 7.003.000 telespettatori e il 26,2% di share, mentre Milan-Napoli, sempre quarti di finale, ottenne 6.140.000 telespettatori con il 23,4% di share.
FINALE A SORPRESA IN UN FORMAT CENSURABILE
È evidente che l’assenza della Juventus, e più in generale di una delle solite big della Serie A, abbia influito sul drastico calo di ascolti. Si è trattato di una specie di nemesi per la Rai che ha puntato moltissimo sulla Coppa Italia (Viale Mazzini, vista la concorrenza di Mediaset, ha dovuto alzare notevolmente l’offerta per i diritti del triennio 2019-202). Sì perché l’attuale format della Coppa Italia è stato disegnato e voluto di concerto da Lega A e Rai. Un format censurabile, studiato per avere in semifinale – auspicabilmente – quattro big, alla faccia della democrazia calcistica. Come scritto in passato, non è una vera Coppa nazionale, ma più propriamente una Coppa di Lega (basterebbe dirlo). Il calo di ascolti blinderà paradossalmente questo format, quando invece sarebbe auspicabile una riforma o l’istituzione di un’altra competizione, organizzata dalla FIGC: campa cavallo.
I REPLAY E IL VAR: POPI BONNICI RISPONDE A LOLLOBRIGIDA (RAI SPORT)
Il dopo-partita di Atalanta-Lazio ha vissuto il suo momento clou con l’arrivo ai microfoni Rai di Gasperini. Il tecnico atalantino non aveva visto il fallo di mani di Bastos. Una volta osservato per la prima volta il replay è – giustamente – trasecolato, partendo poi con un’invettiva contro Banti e il VAR. Comprensibile. Oggi, invece, è partita una polemica assolutamente incredibile – se si conoscessero protocollo e funzionamento del VAR – con il giornalista di Rai Sport Marco Lollobrigida che ha “spiegato” il retroscena del mancato rigore sul fallo di mano di Bastos:
Immediata è arrivata la risposta di Popi Bonnici, storico regista calcistico, che ha firmato la regia – per la Lega Calcio – della Finale di ieri sera.
Ancora una volta, quindi, si fa – e si ingenera – confusione su regolamento e dintorni. Non stupisce più di tanto visto che si sente parlare ancora di “fuorigioco dubbio” o simili. Quanti tifosi (e giornalisti) sono a conoscenza che da quest’anno, per il fuorigioco, il VAR ha a disposizione uno strumento tecnologicamente avanzato con un margine di errore di circa 3 millimetri? Non molti, immagino.
La chiusura spetta a Luca Marelli, l’ex arbitro che SPORTinMEDIA ha intervistato la scorsa settimana, che ha ripreso il tweet di Popi Bonnici, facendo capire che la tesi riportata da Lollobrigida sia stata sussurata da qualcuno. Quiz: da chi, secondo voi?