Il weekend appena trascorso è stato quello delle “contromisure per il Coronavirus”, con tutte le conseguenze del caso a livello sanitario e, a cascata, sulla vita quotidiana, sport compreso. Ad ogni modo, sono accadute alcune cose interessanti a livello mediatico-sportivo.
PRIME PAGINE – MA ALLORA SI POSSONO CAMBIARE ANCHE ALLE 23.00!
Ricordate le polemiche in seguito alle prime pagine (pessime) dei quotidiani sportivi italiani il lunedì successivo alla morte di Kobe Bryant? Spazio ridotto per lasciar spazio all’indimenticabile (?) giornata pallonara. Una scelta incredibile, figlia di una clamorosa insensibilità giornalistica dinanzi a una tragedia che ha colpito tutta la comunità sportiva mondiale. Bene, alcuni giornalisti, nella classica difesa corporativa, giustificarono quella scelta con il poco tempo a disposizione per cambiare la prima pagina. Una scusa ridicola, facilmente smontabile già in quell’occasione, solamente ricordando gli orari dei fatti. La notizia della morte di Kobe, infatti, iniziò a diffondersi in Italia verso le 20.00/20.20, trovando conferma definitiva prima delle 21.00. I quotidiani sportivi italiani preferirono comunque dare più spazio alla vittoria del Napoli nel posticipo contro la Juventus. Posticipo terminato alle 22.40. Sarebbe bastato questo, ma siccome le bugie – e le difese corporative prive di ogni logica – hanno le gambe corte, ecco la prova definitiva. Sabato sera, dopo il Consiglio dei Ministri, il Governo ha indetto una conferenza stampa, iniziata molto dopo le 22.30, in cui annunciava le misure adottate per contrastare il COVID-19, tra cui la sospensione delle attività sportive. Conferenza stampa terminata quasi a mezzanotte. Bene, guardate qual è stata, per esempio, la prima pagina della Gazzetta dello Sport di ieri…
PER LA GAZZETTA IL POCO SPAZIO SUI MEDIA PER IL BIATHLON È COLPA DEL… BIATHLON!
Questa mattina, invece, Francesco Ceniti*, inviato della Gazzetta ai Mondiali di Biathlon ha scritto un pezzo di bilancio finale di Anterselva 2020, in cui ha anche affrontato il sempre interessante tema biathlon-spazio sui media.
Ho dovuto rileggerlo un paio di volte per capire il ragionamento. Anche su queste colonne abbiamo scritto che il biathlon, grazie ai recenti exploit di Doroteha Wierer, “era finalmente uscito dallo steccato dello sport di nicchia“, ma un conto è dirlo da un osservatorio esterno come Sport in Media, un altro è sottolineare, dalle colonne del primo quotidiano sportivo italiano, uno dei 2-3 media sportivi nazionali più importanti e influenti, che il biathlon era “ingiustamente snobbato” e “finito in fondo alla classifica delle notizie“. Di chi sarebbe la responsabilità di tutto questo? Del biathlon, la cui stagione si disputa da novembre/dicembre a marzo (e comunque, Dorothea Wierer ha ottenuto ottimi risultati anche a inizio stagione)? Degli atleti, dei tifosi? Chi decide “la classifica delle notizie”? Chi stabilisce che il biathlon, nonostante i successi degli ultimi anni e i trionfi del 2019, vada relegato in fondo alle notizie? Il CONI, la FISI, i giudici di MasterChef? O più semplicemente i media? Gli stessi media – Gazzetta in primis, visto il suo ruolo storico – che avrebbero il compito di diffondere dei crismi di cultura sportiva, allargando la conoscenza dei tifosi anche verso discipline che godono di un seguito enorme in mezza Europa e in cui, peraltro, gli italiani sono protagonisti? Non sarebbe stato più opportuno evitare questo passaggio che, anziché distogliere l’attenzione dalle responsabilità della Gazzetta, le amplifica a dismisura?
In conclusione, in entrambi i casi (prima pagina modificata dopo le 22.30 e accusa, non si sa bene a chi, per il poco spazio sui media del biathlon), emerge un clamoroso distacco dalla realtà, un incredibile auto-assolvimento, nonché una mancanza assoluta di autocritica. Peccato, perché per avere un panorama mediatico migliore, basterebbe solo una cosa: l’assunzione di un ruolo di maggior responsabilità nella diffusione di una miglior cultura sportiva nel nostro Paese.
P.S., questi i dati di ascolto dell’ultima giornata di gare ad Anterselva 2020…
* In un primo momento avevo indicato Paolo Marabini come autore del pezzo della Gazzetta dello Sport. Mi scuso con lui e con i lettori per l’errore.