Questa mattina la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera – proprietà RCS, quindi Urbano Cairo – hanno pubblicato degli editoriali molto simili. Entrambi, hanno messo a confronto i dati d’ascolto della finale di Champions League tra Liverpool e Tottenham con quelli della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Lazio. La conclusione, identica, è che il calcio nostrano, per i tifosi italiani, ha ancora lo stesso appeal – se non di più – di una finale di Champions tra squadre appartenenti ad altri Paesi. Insomma, visti questi numeri è sbagliato pensare a una Superlega o SuperChampions (come ipotizzato dai club europei più importanti).
ASCOLTI TOTTENHAM-LIVERPOOL
Su Rai 1 la finale di Champions League 2019 Tottenham-Liverpool ha conquistato 5.659.000 spettatori pari al 27.2% di share, mentre su Sky Sport ha ottenuto 1.461.000 spettatori pari al 7%. Il totale fa 7.120.000 telespettatori per l’atto conclusivo della Champions League 2019. Lo scorso anno la finale Real Madrid-Liverpool ottenne, su Canale 5, 6.851.000 spettatori pari al 32% di share. Un dato sostanzialmente omogeneo, considerando anche la quota di telespettatori che seguì il match sui canali Premium.
L’EDITORIALE DELLA GAZZETTA DELLO SPORT (ANDREA DI CARO)
(…) la finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta, che su Rai1 ha tenuto col fiato sospeso 7.297.000 telespettatori raggiungendo il 28.68% di share. Una partita – non ce ne vogliano i tifosi biancocelesti e nerazzurri – che non può neanche essere considerata un classico tra due grandi storiche rivali del nostro calcio, ma che nonostante questo ha suscitato prima, durante e dopo più interesse della super sfida tutta inglese tra club ricchi, famosi e pieni di personaggi. Pensiamo a questi dati quando riteniamo che una Superchampions, magari spostata negli anni durante il weekend, possa tirare di più rispetto al nostro campionato.
Andrea Di Caro – La Gazzetta dello Sport
Tralasciando il fatto che Di Caro si sia dimenticato di citare gli ascolti di Sky Sport, sembra quantomeno forzato giungere a queste conclusioni. Anche perché Atalanta-Lazio si è disputata di mercoledì sera, mentre la finale di Madrid si è giocata nel primo sabato “estivo” dell’anno. Ma al di là del confronto sulla data, si potrebbe tranquillamente riportare un dato che ribalterebbe completamente il discorso. Ad esempio, l’andata dei quarti di finale tra Ajax e Juventus ha ottenuto, nella somma Ra1 più Sky Sport, 10 milioni di telespettatori. Il quarto di finale, partita unica, tra Atalanta e Juventus (quindi un confronto più omogeneo rispetto a quello portato da Di Caro) si è fermato a 7 milioni.
L’EDITORIALE DEL CORSERA (MARIO SCONCERTI)
Discorso analogo quello fatto da Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, anche se, in questo caso, vengono riportati tutti i dati e le variabili. La conclusione dell’editorialista del Corsera è comunque molto simile:
Le partite degli altri rischiano di essere belle ma restano degli altri. Davvero dovremmo andare verso un futuro dove giocano solo loro, in apposite nuove coppe?
Mario Sconcerti – Corriere della Sera
LA SUPERLEGA EUROPEA E… CAIRO
Sullo sfondo di entrambi gli articoli resta la questione Superlega o Superchampions, ipotizzato e progettato dai club appartenenti all’ECA, capeggiata da Andrea Agnelli. Una competizione che sarebbe simile, per certi aspetti, all’Eurolega di basket, con i migliori club europei a contendersi la Coppa in un torneo con più sfide tra i top team euopei. Un progetto che non cancellerebbe i campionati nazionali, ma li metterebbe probabilmente in secondo piano (esempio: Juventus-Real Madrid si giocherebbe di domenica, mentre Juventus-Sassuolo di mercoledì).
Il progetto Superlega ha trovato la forte resistenza da parte di un ampio gruppo di club, capitanati da Javier Tebas, presidente della Liga. Il pericolo è sempre quello: “La Superlega ucciderebbe i campionati nazionali”. Un altro esponente fortemente contrario alla Superlega è… Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs. Solo una coincidenza che i due quotidiani prendano spunto da dei dati – interpretabili anche in modo opposto – per esprimere un concetto vicino al pensiero di Cairo?
La falla nei ragionamenti di Di Caro e Sconcerti, comunque, è che stando a loro la Superlega vedrebbe contrapporsi solo club stranieri. In realtà ci giocherebbero anche tutti i principali club italiani. E anche nel caso di sfide tra squadre non-italiane, è probabile che un Barcellona-Bayern o un Manchester City-PSG desterebbe maggior interesse, con tutto il rispetto, di un Parma-Bologna o di un Genoa-Brescia. O no?