Inauguriamo una nuova rubrica di Sport in Media, pensata e realizzata da Piero Valesio, già autore de “La Nuca di McKinley“, lo spazio dedicato a recensioni e commenti su programmi, serie tv e docu-film attinenti al mondo sportivo. Una volta al mese, Piero invierà una lettera aperta a un personaggio del mondo mediatico-sportivo. La prima è indirizzata a Pierluigi Pardo.
Caro Pierluigi Pardo,
se c’è una cosa che mi piace di te e è lo sguardo che ricorda quello di Buster Keaton. Non ricordo di averti mai visto penzolare da un campanile attaccato alle lancette dell’orologio anche se, vista la tua tendenza a essere ovunque, non escludo che possa succedere. Accennavo allo sguardo perché nel tuo, come in quello del grande comico (si fa per dire) c’è un’ombra di malinconia. Che affiora ogni tanto quando sei in video oppure s’intuisce talvolta nel corso di una telecronaca o mentre commenti il Palio di Siena in un torrido pomeriggio di agosto. Quando c’è malinconia c’è sempre intelligenza e, difatti, nessuno può dubitare che tu sia un uomo assai intelligente, parecchio colto, che ama i cantautori con cui noi boomer siamo cresciuti, la letteratura sportiva e no, che ama mangiare, trovare connessioni, ridere, parlare di sport e di cose umane.
Io non so se sia per fuggire dalla malinconia, per impedirle di affiorare: ma, caro Pierluigi, calmati. Ormai sei dappertutto. Anzi sei UN dappertutto nel senso che, come il Dormammu del Dottor Strange divora mondi, tu inghiotti ogni aspetto della comunicazione, te ne nutri. Te lo confesso. Ho perso il conto. Sei la voce n.1 di Dazn e pure il direttore (penso) di tutte le iniziative editoriali del gruppo legate al campionato. Conduci il magazine con il nome del pallone più amato e detestato di sempre. Commenti il Palio. Scrivi commenti sulla Gazzetta. Su La7 vai in giro (in prima serata) per la campagna italiana in compagnia di Davide Oldani e alla guida di una nota auto di lusso alla scoperta di ortaggi in via di estinzione (o qualcosa del genere, perdona l’imprecisione). Sei presente ai Laureus. Conduci una rubrica su Radio 24 e forse pure su qualche altra emittente. E sono certo che qualcosa mi sfugge.
Non cedere alla malinconia richiede uno sforzo non da poco, me ne rendo conto. Bisogna correre più veloce di lei. Come i cavalli del Palio. Ma rallenta, ti prego. Non lasciare che la bulimia (non tanto da visibilità spicciola, te lo riconosco, ma che si origina anche da un insopprimibile desiderio di raccontare, di esserci, di dormammuzzare, non con desideri distruttivi, per carità, ogni media, ogni aspetto, ogni partita, ogni rete, ogni giornale, ogni rubrica) ti possieda definitivamente. Rallenta. Aspetta che la malinconia, se di questo si tratta, magari ti raggiunga e parlaci; senza telecamere o microfoni davanti però. Ogni tanto sparisci dalla circolazione. Non per un’eternità: per qualche tempo, ecco.
Se non lo farai e proseguirai sulla strada di oggi correrai un grave pericolo: alla fine scoprirai che hai corso tanto, raccontato e scritto di più, parlato per ore, popolato la homepage di Dazn di ogni sorta di contenuto e intervista ma lei, quella fastidiosa compagna di viaggio, sarà sempre lì, alle tue spalle. E tu capisci che se nel frattempo non avranno inventato un nuovo media, uno nuovo spazio, un nuovo canale, un nuovo social, un nuovo sport o nuovo mondo dove poterti esprimere ti ritroverai da solo. E con quella, sogghignante, sempre alle tue spalle.
Sperando di non aver suscitato in te il desiderio di dormammuzzare pure me ti saluto con un sorriso e con stima.
Tuo,
PV
PIERO VALESIO | È stato critico televisivo del quotidiano Tuttosport per oltre vent’anni. Come inviato ha seguito Olimpiadi, grandi eventi di calcio, tennis, Formula 1, Motomondiale e sport invernali. Dal 2016 al 2020 ha diretto il canale televisivo Supertennis e ha curato la comunicazione degli Internazionali d’Italia. Ha tenuto e tiene corsi di giornalismo e di comunicazione sportiva. Nel 2015 ha vinto il Premio Coni per la narrativa inedita con il racconto “Marcialonga Blues”. Ha scritto libri per grandi (“E vissero felici e lontani” con Antonella Piperno, Perrone editore) e piccini (“Cronache di Befa”, Biancoenero edizioni).
Ha pubblicato a giugno 2023 il libro “Chi ha rapito Roger Federer?” (Absolutely Free).
Collabora con il quotidiano Domani, cura per Sport in Media la rubrica “La Nuca di McKinley” e durante i Mondiali di calcio 2022 ha realizzato la video-rubrica “Qatarinfrangenze“.
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