Si sono sprecati fiumi di parole per descrivere la cavalcata (quasi) trionfale di Jannik – si scrive così, non Jannick o Yannik, come letto in un titolo in prima pagina su un quotidiano sportivo – Sinner al Masters 1000 di Miami. Analisi, approfondimenti, paragoni talvolta improbabili, iperboli, interviste e chi più ne ha più ne metta. Intendiamoci, da appassionato di tennis anche in tempi di magra – sul classico scontro parrocchietta vs nuovi adepti ha scritto un bel pezzo Stefano Olivari su Indiscreto – e da tifoso di Sinner e Musetti, sono entusiasta del rinnovato interesse popolare per uno degli sport più globali – ovvero praticati, conosciuti e seguiti al mondo – insieme ad atletica leggera e calcio. Ovviamente ci sono state anche le distorsioni, i pareri non richiesti o totalmente sballati, le classiche polemiche di retroguardia su nazionalità – Sinner è di Sesto Pusteria, Italia, e si sente italiano – cittadinanza monegasca (su questo’ultimo aspetto concordo con quanto scritto in questo articolo del novembre 2020, in risposta a quello vagamente moraleggiante di Aldo Cazzullo) e assenza di molti big. Tutti meccanismi previsti, prevedibili e inevitabili quando un atleta italiano, per di più giovanissimo, ottiene risultati straordinari e proietta quella disciplina in una nuova dimensione, facendola così uscire dallo steccato della parrocchietta. Sono i classici problemi di crescita di uno sport in Italia, nazione fondata su calcio, calciomercato e motori.
In questo speciale di Sport in Media su presente e futuro del tennis in Tv e streaming, voglio partire proprio da qui, dalla visibilità video-televisiva del tennis in Italia all’alba dell’era Berrettini–Sinner+Musetti (ci sono anche Sonego, Fognini, Nardi e altri giovani interessanti, ma i primi hanno qualcosa di speciale e sono destinati a raggiungere traguardi di livello assoluto; quantomeno lo speriamo con tutto il cuore).
Ecco i capitoli dello speciale “Tennis in Tv | Tra presente e futuro, pay e chiaro, Berrettini, Sinner e Musetti” di Sport in Media:
- TENNIS IN TV | L’ERA PRE-BERRETTINI-SINNER&MUSETTI
- NUMERI | DA DOVE PARTE IL TENNIS IN TV IN ITALIA?
- IL CONFINE PAY vs CHIARO NEL TENNIS
- GLI EVENTI IN CHIARO PER LEGGE. URGE UN AGGIORNAMENTO
TENNIS IN TV | L’ERA PRE BERRETTINI-SINNER-MUSETTI
Il tennis è la disciplina anti-palinsesti televisivi per definizione, con le partite che durano in modo estremamente variabile, condizionando anche l’orario di inizio di quelle successive, a maggior ragione nei tornei dello Slam, gli unici a disputarsi ancora sui 5 set. Questo, unito alla poca competitività degli italiani ad altissimo livello (Fabio Fognini ha disputato un’ottima carriera, ma non ha mai lottato veramente con i mostri sacri di quest’epoca) e al progressivo calo d’interesse e appeal della Coppa Davis, unica competizione in grado di risvegliare l’interesse di massa, ha portato il tennis a diventare sempre più uno sport da Pay-Tv, suo habitat naturale. Negli ultimi 10-12 anni il tennis ha conquistato in modo estemporaneo le prime pagine dei giornali e le attenzioni dei media italiani. A parte qualche epica sfda tra Nadal, Federer e Djokovic, si possono ricordare le vittorie di Francesca Schiavone al Roland Garros 2010, la finale Vinci-Pennetta allo US Open 2015 o l’exploit di Marco Cecchinato al Roland Garros 2018. Oppure, in modo estremamente discutibile e provinciale, otteneva una buona visibilità quando il doppio azzurro Errani-Vinci conquistava svariati titoli nel doppio femminile, specialità che normalmente, in assenza di italiani/e competitivi/e, non trova spazio nemmeno nelle brevi. Proprio questo aspetto, vale a dire l’interesse italico verso una disciplina solamente in presenza di qualche connazionale altamente competitivo, meglio se personaggio (leggi alla voce Tomba, Valentino Rossi o Federica Pellegrini), è uno dei tratti salienti della nostra cultura sportiva. Attenzione, in qualsiasi Paese è normale che un determinato sport registri grandi numeri grazie alle imprese di un grande campione. In Italia, tuttavia, questo tipo di seguito interessato raggiunge picchi inusitati, come testimoniano share e dati d’ascolto.
DECODER | IL LIBRO INEDITO SULLA STORIA DELLA TV SPORTIVA A PAGAMENTO
Venendo all’evoluzione storico-televisiva del tennis, è corretto partire dai primi anni ’90 e dalla nascita e crescita di Tele+2. Il primo canale sportivo pay della storia, inizialmente diretto da Rino Tommasi, creò una straordinaria squadra di telecronisti (i Fab Four del commento televisivo: Tommasi, Clerici, Lombardi e Scanagatta) e grazie a competenza e contatti, si assicurò i diritti televisivi dei tornei più importanti. I primi eventi oscurati/riservati agli abbonati – Wimbledon 1992 – provocarono ampie discussioni e polemiche sul confine sport pay vs sport in chiaro, una questione sempre attuale sulla quale torneremo. Lì cominciò il progressivo trasloco del tennis sui canali a pagamento, fino ad arrivare all’attuale ripartizione dei principali tornei che tutti gli appassionati conoscono: Eurosport trasmette Australian Open, Roland Garros e US Open, Sky Sport manda in onda Wimbledon, Masters 1000 e Finals. ATP 500 e 250, invece, sono ripartiti tra la stessa Sky e SuperTennisTv, il canale – ora visibile in chiaro al 64 digitale terrestre e al 212 di Sky – creato nel 2008 dalla Federazione Italiana Tennis, proprio per sopperire alla progressiva perdita di spazi del tennis nella televisione generalista. Sì perché, terminata l’epoca di Telecapodistria, Rai e Telemontecarlo, per anni protagoniste del tennis in chiaro – oltre agli infuocati weekend di Coppa Davis, gli appassionati over 35 ricorderanno le dirette del torneo di Montecarlo commentato da Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli su Tmc o i pomeriggi dal Foro Italico in compagnia di Giampiero Galeazzi su Rai3 – vengono spodestate da Tele+ e Stream (che sul finire degli anni ’90 soffia i diritti di Wimbledon a Tele+, lanciando in telecronaca Angelo Mangiante, ex coach di Amanda Coetzer, e Paolo Bertolucci). Dal 2003, con la nascita di Sky, si arriva al duopolio pay tra la stessa Sky ed Eurosport. E il chiaro? Briciole. La Rai, salvo qualche sporadica diretta, non trasmette più nulla, mentre per qualche stagione Mediaset manda in onda le fasi finali degli Internazionali d’Italia. La nascita di SuperTennis permette agli appassionati di godersi un po’ di tennis in chiaro, soprattutto a livello 250 e Challenger, mentre lo sviluppo di alcuni servizi di streaming pay (ad esempio ATP Tennis TV), permette un’integrazione flessibile dell’offerta video.
TENNIS IN TV | L’ERA PRE SINNER&MUSETTI
Negli ultimi mesi si sono registrate alcune scosse di assestamento, proprio sul confine tra tennis in chiaro e tennis a pagamento. Un’immagine simbolica, ripresa nella copertina dello speciale, che ben rappresenta gli accordi in fieri tra Sky e SuperTennisTv per lo scambio di alcuni diritti dei tornei 250, 500 e addirittura 1000 e Slam. A tutto ciò va aggiunto un piccolo risveglio da parte della Rai che a novembre 2020 ha trasmesso la finale del 250 di Sofia con la vittoria di Sinner. Un evento acquistato in extremis, vista la crescita di popolarità del tennista di Sesto Pusteria e il costo abbordabile dei diritti. Su quell’episodio trovate anche una puntata del podcast di Sport in Media.
Il risveglio della Rai continua, principalmente per motivi politico-territoriali (ma nel caso specifico ben vengano), con l’acquisizione del pacchetto dei diritti in chiaro delle Finals di Torino 2021, 2022 e 2023.
Tornando all’accordo Sky-SuperTennis Tv, sono previsti degli aggiustamenti in corso d’opera. Un esempio concreto riguarda Miami, dove la differita della finale di Sinner contro Hurkacz sarebbe dovuta andare in onda il lunedì mattina, come da accordi standard. Invece, vista la grande attenzione mediatica per Sinner, la partita è stata trasmessa in “differita immediata”, vale a dire la domenica sera.
In questo articolo del 2020 trovate i dettagli dell’accordo tra Sky e SuperTennisTv per lo scambio di diritti (ribadisco, si tratta di un accordo soggetto ad aggiornamenti):
NUMERI | DA DOVE PARTE IL TENNIS IN TV IN ITALIA?
Da dove comincia “l’era Sinner-Musetti” (senza dimenticare tennisti di ottimo livello come Berrettini e Sonego)? Da molto indietro, purtroppo. Non ci sono molti numeri a disposizione su ascolti e share del tennis in Tv. Tuttavia, grazie ai recenti exploit di Sinner, è possibile scattare una fotografia, tenendo ben presenti i diversi fattori che influiscono sui dati d’ascolto (chiaro o pay, orario, eventi in contemporanea, appeal della partita).
- domenica 04.10.2020 ore 13.00 pay | SINNER vs ZVEREV (ottavi Roland Garros) | 182.000 telespettatori su Eurosport 1, con l’1% di share; non rilevati i telespettatori via Player/APP.
- martedì 06.10.2020 ore 22.40 pay | SINNER vs NADAL (quarti Roland Garros) | 255.000 telespettatori su Eurosport 1, con l’1.8% di share; non rilevati i telespettatori via Player/APP.
- sabato 14.11.2020 ore 14.00 chiaro | SINNER vs POSPISIL (finale ATP 250 Sofia) | 721.000 su Rai Due, 301.000 su SuperTennis. Totale in chiaro: 1.022.000 telespettatori con il 6% complessivo di share.
- giovedì 01.04.2021 ore 21.00 pay | SINNER vs BUBLIK (quarti Masters 1000 Miami) | 150.000 spettatori su Sky Sport (in contemporanea con Lituania-Italia).
- venerdì 02.04.2021 ore 19.00 pay | SINNER vs BAUTISTA AGUT (semifinale Masters 1000 Miami) | 300.000 spettatori e l’1,32% di share su Sky Sport.
- domenica 04.04.2021 ore 19.00 pay | SINNER vs HURKACZ (finale Masters 1000 Miami) | 656.000 spettatori ed il 3% di share su Sky Sport (in contemporanea con la MotoGP). Purtroppo non abbiamo il dato di SuperTennisTv.
Come si vede, gli ascolti di Sinner a Miami sono andati in crescendo, di pari passo con il tam tam su media e social. Tra l’altro, la finale di Miami, persa in 2 set contro Hurkacz, è stata la seconda partita di tennis più seguita nella storia di Sky Sport. Soltanto l’indimenticabile Federer-Djokovic, finale di Wimbledon 2019, resiste in testa con i suoi 761.000 telespettatori. La verità? Considerando i quasi 5 milioni di abbonati a Sky e anche tenendo presente il periodo estivo in cui si è giocata la finale di Wimbledon 2019, si tratta comunque di un dato per certi versi sconfortante. Uno degli eventi sportivi più straordinari degli ultimi anni – senza retorica – è stato seguito in Italia da meno di 800.000 persone. Una dimostrazione del poco interesse generale degli italiani per lo Sport con la S maiuscola. Qui si ritorna alla premessa di cui sopra, legata alla nazione fondata su calcio, calciomercato e motori. Proprio in quest’ultimo ambito, il confronto con gli ascolti dell’ultimo weekend danno la dimensione delle forze in campo. Il GP di Doha di MotoGP, disputato in contemporanea con la finale di Sinner, ha ottenuto solo su Sky Sport 783.000 telespettatori, quasi 130.000 spettatori in più del match di Miami. E ciò senza nemmeno considerare l’ascolto in chiaro dello stesso GP, trasmesso in diretta da TV8 – 1.550.000 e 7.85% di share – e quello, segreto, di DAZN, co-titolare dei diritti del Motomondiale.
Quindi? Quindi si può dire che il percorso di crescita della popolarità del tennis in Italia, spinto da Berrettini, Sinner e Musetti sia solo all’inizio e che per uscire dalla parrocchietta degli appassionati, anche integrata da qualche tifoso occasionale, sarà necessario aprirsi maggiormente alla massa. In tal senso, per far conoscere le giocate di questi due straordinari talenti, allargare la platea degli appassionati o potenziali tali, diffondere un po’ di cultura sportiva smarcandosi dalla consueta tripartizione, sarà fondamentale un supporto della televisione in chiaro, meglio se generalista.
IL CONFINE PAY vs CHIARO NEL TENNIS
Per raggiungere questo obiettivo – maggior presenza del tennis di alto livello in chiaro, meglio se sui canali generalisti – è necessario mettere d’accordo le televisioni, lavorare di cesello sui contratti e vincere le resistenze degli abbonati alla Pay-Tv che non vedono di buon occhio la cessione dei diritti ai canali in chiaro. Non semplice, sicuramente. Anche perché le Pay-Tv hanno tutto l’interesse a conservare e valorizzare i propri diritti. Tuttavia, ci sono 2 strade percorribili.
1. La prima è quella delle stesse Tv a pagamento che detengono i diritti dei principali tornei – Sky Sport ed Eurosport – e dispongono anche di canali in chiaro (TV8, Cielo, Nove, Dmax). Va sottolineato che proprio in occasione degli eventi sportivi trasmessi in chiaro, questi canali raggiungono risultati considerevoli a livello ascolti e introiti pubblicitari (basti pensare a TV8 con Europa League, F1 e MotoGP). Al netto delle clausole contrattuali dei diritti, è evidente che di fronte a un Berrettini, Sinner o a un Musetti stabilmente presenti nelle fasi finali dei tornei più importanti – tocchiamo ferro – Sky e Discovery di troverebbero di fronte a una scelta molto delicata: aprire le dirette di quarti/semifinali/finali anche sui canali in chiaro o tenere l’esclusiva a pagamento? Siamo di fronte a una questione estremamente delicata a livello di business. Se ci pensate bene, ci sono sia aspetti positivi che negativi in entrambe le opzioni.
2. La seconda via è quella degli operatori free: SuperTennisTv e la Rai. Se per quanto concerne il canale dell FIT il ruolo è principalmente istituzionale e di supporto a quanto trasmesso dai canali a pagamento – tradotto: la FIT non ha alcun interesse a battagliare con Sky o Eurosport sui diritti – la Rai dovrebbe essere molto più sensibile sul punto, viste le qualità dei nostri astri nascenti e visti i pochi diritti a disposizione. Qui, tuttavia, subentrano due problematiche, una delle quali atavica e difficilmente risolvibile. Non mi riferisco al primo, quello legato alle qualità e capacità dei telecronisti. Questo aspetto è spesso citato anche in altre discipline – tipo biathlon – dagli appassionati che, in modo miope, non capiscono che se lo sport che amano fosse aperto anche ad un pubblico occasionale – al di là della qualità del commento e del fatto che loro continueranno a guardarlo sul canale pay con i telecronisti preferiti – trarrebbe indubbi benefici in termini di visibilità e quindi a livello sponsor, tesseramenti, interesse degli altri media. L’aspetto probabilmente irrisolvibile riguarda la compatibilità tra il tennis e i rigidissimi palinsesti Rai. Abbiamo scritto che il tennis è la disciplina anti-palinsesti per eccellenza e mal si sposerebbe con le interruzioni per pubblicità, telegiornali, salti di canale. Se la Rai decidesse di investire realmente sul tennis dovrebbe farlo garantendo la massima copertura delle fasi finali dei tornei su uno dei primi 3 canali, non certo sul 57, canale frequentato dagli appassionati.
GLI EVENTI IN CHIARO PER LEGGE. URGE UN AGGIORNAMENTO
A dire il vero, ci sarebbe un’ulteriore possibilità. Si tratta della via maestra rappresentata della legge. Chi conosce la materia sport e televisione, sa che esiste un elenco di eventi sportivi che devono essere trasmessi obbligatoriamente in chiaro per legge. Nel libro “Decoder – Storia decriptata della Pay-Tv sportiva in Italia” dedico un intero capitolo alla questione (6.3), citando anche le soluzioni adottate in giro per il mondo. L’obbligo arriva dalla normativa UE, che poi lascia ai singoli Stati la decisione sui singoli eventi da trasmettere in chiaro. Per l’Italia questo elenco è stato stilato dall’AGCOM che lo ha aggiornato con una delibera del 2012. In questo elenco, per quanto riguarda il tennis, rientrano:
- la finale e le semifinali della Coppa Davis e della Fed Cup alle quali partecipi la squadra nazionale italiana
- la finale e le semifinali degli Internazionali d’Italia di tennis alle quali partecipino atleti italiani
È la stessa AGCOM, nelle motivazioni della delibera, a sottolineare come: “Con riferimento al tennis, si ricorda che ad essere inclusi nella lista eventi non sono tutti gli incontri afferenti alle competizioni sportive della Coppa Davis e degli Internazionali di tennis, ma solo le ipotesi specifiche in cui atleti italiani si qualifichino per le finali o semifinali. Ciò è avvenuto con un’incidenza piuttosto rara, ma l’interesse da parte del pubblico in questa eventualità è stato ampiamente dimostrato nei fatti di recente, quando un’atleta italiana, la tennista Francesca Schiavone, ha vinto il torneo Grand Slam del Roland Garros. La Rai, appena avuta notizia della qualificazione dell’atleta per la finale del torneo, ha immediatamente acquisito i diritti di trasmissione dell’evento, per la trasmissione in diretta, cambiando, peraltro, il palinsesto di Raidue all’ultimo momento. La diretta della finale, disputata tra le tenniste Schiavone e Stosur, è stata seguita da più di tre milioni di telespettatori, con punte del 20% di share. Un risultato che supera inequivocabilmente gli ascolti riportati dal tennis in generale: che atleti italiani si qualifichino per questi prestigiosi risultati è un fatto che gode sempre di grande rilevanza, anche presso il pubblico che normalmente non segue il tennis, e che comporta una vasta eco mediatica al riguardo“.
Nell’ormai lontano 2012 era quasi impensabile che qualche tennista italiano si spingesse così avanti in un torneo dello Slam. Peccando forse di ottimismo, è invece ipotizzabile che Berrettini, Sinner e (forse) Musetti possano raggiungere questi traguardi nei prossimi anni. Proprio in virtù di ciò e vista la crescente attenzione mediatica attorno al tennis, la parte tennistica degli eventi sportivi televisivamente protetti andrebbe aggiornato, anche tralasciando la Coppa Davis, ma inserendo “semifinali e finali dei tornei dello Slam (e dei 1000?) in cui sono coinvolti tennisti italiani“.
È una proposta di Sport in Media che contempera esigenze dei titolari dei diritti televisivi e mediacità di queste partite. Cosa ne pensate?
Dati Auditel da https://tennismagazineitalia.it e tvzoom.it
N.B. chiunque volesse riprendere i contenuti di questo articolo, è pregato di citare la fonte. Grazie.
È un evento straordinario. Per sostenere il nostro Berettini dovremmo essere tutti davanti agli schermi. Prima battiamo Djokovic e poi l’Inghilterra. Forza Matteo viva l’Italia ✌