È tempo di presentazione dei palinsesti TV per la nuova stagione. Dopo Mediaset che la scorsa settimana ha annunciato l’accordo con Sky per la trasmissione della miglior partita di Champions League del mercoledì sera, ieri è stato il turno della Rai, beffata proprio da Mediaset nella corsa per i diritti della massima competizione calcistica per club.
EURO 2020, 200 ORE DI OLIMPIADI E… ROUTINE
Senza la Champions League, la proposta calcistica di Rai Sport prevede per il calcio i diritti di Nazionale, Euro 2020 (27 partite complessive), Coppa Italia e Supercoppa italiana. Per il resto, la testata diretta da Auro Bulbarelli trasmetterà molto ciclismo – da chiedersi, peraltro, per quale ragione non vengano acquisiti, ormai da anni, i diritti per la Vuelta – i principali eventi di alcuni sport olimpici (estivi e invernali) e coprirà con 200 ore di trasmissione le Olimpiadi di Tokyo 2020. Queste le parole del direttore Bulbarelli durante la presentazione:
Ovviamente Bulbarelli ha cercato di valorizzare a parole i pochi diritti di spessore che la Rai avrà nella prossima stagione. Ma al di là dei singoli eventi, appare evidente che le politiche di Rai Sport siano troppo ancorate a logiche e rituali ormai superati. Ad esempio, la strenua difesa di 90° Minuto e Domenica Sportiva – programmi storici, per carità – appare anacronistica. Si pensi al solo fatto che dopo un paio d’ore dalla fine delle partite è possibile vedere gli highlights delle stesse – in modo free – sul canale YouTube della Lega Serie A. Oppure al fatto che si sia discusso a lungo – nel classico schema di alleanze e lotte intestine – su chi dovesse condurre la Domenica Sportiva. Ecco cosa scrive sul punto il sito lospecialista.tv, informatissimo sui retroscena di Viale Mazzini.
Insomma, idee e visione di Rai Sport sembrano ferme a 10-15 anni fa, con un palinsesto che vive di routine, senza alcun slancio propositivo (Il tennis, ad esempio, non esiste), poco dinamico (cancellata l’unica trasmissione sul calciomercato, tema estremamente attuale) e con scarsa elasticità nel cogliere le opportunità sul fronte diritti TV.