Massimiliano Ambesi, voce storica degli sport invernali di Eurosport, ha vinto il Microfono d’Oro-Bis, il contest di Sport in Media per eleggere il miglior commentatore tecnico sportivo del panorama video-televisivo. Ambesi ha battuto in finale Paolo De Chiesa, commentatore dello sci alpino di Rai Sport. In finale Ambesi ha vinto con il 62% delle preferenze sui 3.875 voti. Nel complesso, il Microfono d’Oro-Bis ha registrato un grande successo a livello di preferenze, interazioni e coinvolgimento del pubblico (per le note stonate vedi più avanti).
PER AMBESI UN PERCORSO TRIONFALE
Massimiliano Ambesi era uno dei favoriti della vigilia e ha mantenuto alla grande il ruolo, ottenendo più voti di tutti, già nella prima fase del contest (prima posizione con 2.200 voti, contro i 1.090 di De Chiesa e i 667 di Blardone, rispettivamente secondo e terzo).
Nella fase a eliminazione diretta ha poi battuto nell’ordine Marco Saligari (Rai Sport), Paolo Bertolucci (Sky Sport) e Silvio Martinello (freelance). Nella finale, come detto, ha avuto la meglio su Paolo De Chiesa.
Da segnalare come Massimiliano Ambesi – entrato recentemente nella top 20 dei giornalisti italiani con più interazioni sui social (vedi) – abbia ricevuto numerose preferenze anche da fuori i confini italiani, in particolare dal Giappone, dove i suoi commenti sul Pattinaggio di Figura sono estremamente seguiti. Un segnale di come, ai tempi del web 2.0, chi è riconosciuto per competenza e oggettività nei giudizi, può diventare un punto di riferimento a livello mediatico-giornalistico non solo in ambito nazionale, ma anche internazionale.
DOPPIETTA PER EUROSPORT (PUPPO-AMBESI)
Così, dopo la vittoria natalizia di Dario Puppo nel Microfono d’Oro riservato ai telecronisti sportivi (prime voci), Eurosport firma la doppietta, unendo simbolicamente una coppia molto amata dal pubblico. Puppo-Ambesi, detto quasi in un’unica parola, rappresentano probabilmente la miglior coppia di telecronisti in circolazione. Il contest di Sport in Media non ha fatto altro che certificarlo.
LE STERILI ( E IN ALCUNI CASI OFFENSIVE) POLEMICHE DI QUALCHE PERSONAGGIO
Come detto, il contest ha ottenuto un grande successo di pubblico, con migliaia di voti e di interazioni. Tuttavia, come chi segue la pagina Facebook di Sport in Media ha potuto constatare, ci sono state anche delle polemiche innescate da determinate persone. Polemiche che, in alcuni casi, sono andate ben oltre il confine dell’educazione e del rispetto. Di fatto, per chi non ha seguito la vicenda, queste persone – ineffabili – hanno sollevato dubbi durante la finale circa la regolarità del contest e dei voti esteri arrivati per Ambesi. Si è persino giunti a insinuare che il contest fosse truccato, che i profili fossero fake e che la competizione fosse già indirizzata. Sono stato costretto, mio malgrado, a eliminare alcuni di questi commenti e a bloccare alcune di queste persone. Non avrei mai pensato che un contest – nato con il classico spirito del gioco che dovrebbe albergare in tutti gli amanti dello sport – potesse portare a un livello tale di inciviltà e becerume. Un segnale molto preoccupante di come il tifo possa accecare le menti, facendo perdere ogni tipo di logica.
In sintesi (ed è una cosa che si riscontra sempre più anche nello sport vero e proprio): se vince il tuo idolo/la tua squadra tutto ok, tutto perfetto; se invece la competizione va in una direzione diversa da quella auspicata, scattano accuse di complotti, brogli, truffe, macchinazioni. Ecco, la cultura sportiva è anche cultura della sconfitta, è analisi e comprensione dei motivi che hanno portato a quel risultato. È lucidità, oggettività, saper riconoscere i meriti degli avversari. In Italia siamo lontani anni luce da tutto questo e il contest, nel suo piccolo, lo ha testimoniato pienamente. Purtroppo.
P.S. GRAZIE A TUTTI PER IL SEGUITO E CONTINUATE A SEGUIRE SPORT IN MEDIA!
Ma guarda un po’ questi “dannati” complottisti, escono fuori come i funghi, sempre a cercare il pelo nell’uovo, viviamo nel miglior mondo possibile, pieni di tecnologia fantastica, addirittura tra poco con il 5g avremo tutta la nostra vita connessa, i nostri elettrodomestici, i nostri calzini e le nostre mutande, per quale motivo non ci dovremmo fidare del nostro grande fratello, in fondo cosa ci chiedono in cambio?
ABBONAMENTI per vedere gli sport che ci piacciono, abbonamenti per seguire le nostre serie tv preferite, sopportare spot pubblicitari ogni 10 minuti e poi naturalmente ringraziare per i piaceri che ci fanno. ” Come siete umani…” Che mondo fantastico!!! Sapete ho quasi 50 anni e ricordo una tv diversa, dove i giornalisti non stavano a sedere in poltrona davanti ad un video a raccontare un evento sportivo, un mondo dove gli inviati delle varie testate raccontavano le cronache per la strada,tra la gente non stando comodi nei saloni degli alberghi a 5 stelle con un portatile in mano, una volta ho visto Galeazzi farsi spazio con la forza per arrivare ad intervistare Maradona a Messico 86, oppure un Franco Rosi raccontare un 5 nazioni quando in Italia il rugby non lo conosceva nessuno. Arrivederci e grazie, mi raccomando bannate tutti i complottisti, gente frustrata e nostalgica che ha smesso di credere nel main stream!
Buongiorno Gianluca, grazie per il suo commento. Direi che i piani sono stati un po’ mescolati. I complottisti a cui si faceva riferimento nell’articolo non sono quelli che criticano il “main stream”, ma coloro i quali insultano e gridano allo scandalo per un risultato non gradito. In sintesi, comunque:
– I “complottisti”, nel caso specifico, sono le persone che in modo offensivo, sguaiato e tendenzioso hanno accusato il contest sui commentatori di essere pilotato e hanno gridato allo scandalo per i voti esteri ad Ambesi (voti che ritenevano provenissero da profili fake quando, invece, Ambesi è molto popolare in Giappone). Il tutto per una mera ragione di tifo, senza conoscere i fatti e le persone coinvolte.
– Il futuro della video-televisione è quello che ha descritto lei. Non penso sia meglio o peggio rispetto al passato, ci sono sia lati positivi che negativi. Tra gli aspetti che portano un miglioramento del servizio, la possibilità di personalizzazione estrema del palinsesto. Vedo e pago (come giusto che sia) solo quello che mi interessa, con abbonamenti molto flessibili (attivo e sospendo come e quando voglio) a costi abbordabili (esempio: mi faccio l’abbonamento a Netflix e DAZN e con 15-16€ al mese ho un’ampia scelta di sport e film/serie tv). Gli aspetti negativi sono quelli legati alla “vendita dei nostri dati”, che sono ormai totalmente in mano ai colossi del web con tutti i risvolti del caso.
– Per quanto riguarda il giornalismo di un tempo, è vero, concordo, era tutto molto più genuino e spontaneo. Le interviste in mezzo al campo, nei sottoscala degli spogliatoi, giocatori meno divi e più umani. Oggi tutto è molto rigido, i protocolli delle interviste, le conferenze stampa, le interviste a bordocampo, ecc. Su SPORTinMEDIA abbiamo parlato, ad esempio, degli inviati al seguito delle squadre, criticando il fatto che siano più simili a un ufficio stampa che a dei giornalisti nel senso stretto del termine. Mancano – o comunque sono troppo pochi – i giornalisti sportivi che si occupano di inchieste. Mancano – o comunque sono troppo pochi – i giornalisti in grado di destreggiarsi tra più discipline, diffondendo un seme di cultura sportiva. Orami c’è un iper-specializzazione (giornalisti che seguono una sola squadra di calciocome scritto) e la tendenza a parlare solo di calcio e calciomercato è sempre più marcata, purtroppo.
In conclusione, la situazione (giornalistica) in Italia è grave ma non seria (cit.)
Siccome mi sento parte in causa visto che sono stato bannato per aver criticato il concorso, non tanto per i profili fake che certo un pochino fanno riflettere ma la mia critica volevA ENTRARE più nel merito, con tutto rispetto io conosco Puppo e Ambesi ma la quasi totalità delle persone che frequento non sa chi sono (frase che mi è costata una minaccia di diffida) e penso che pochi li conoscano rispetto ad un Paolo Bertolucci, Magrini, Tilli, Luca Sacchi, mi è parso strano che Ambesi al netto dei voti sospetti ( che non discuto e non ho discusso) abbia preso così tanti voti più di loro, il confronto con Bertolucci è stato dal mio punto di vista umiliante e irrispettoso verso un grande giocatore, un grande allenatore e un grande opinionista e trovo assolutamente non professionale l’atteggiamento sui social di Ambesi, dove appena qualcuno fa delle critiche, sbotta di brutto. Io ho criticato molti altri giornalisti anche pesantemente come Purgatori o quel bulletto di Scansi ma mai si sono permessi di minacciarmi in quel modo. Una volta perchè ho scritto che Vitozzi aveva 23 anni invece che di 24, sono stato insultato e deriso a ripetizione sia sui social che in diretta tv. Secondo me se uno vuol diventare un grande opinionista o un grande giornalista deve saper accettare le critiche, anche le più feroci. Mi dispiace ripeterlo ma secondo me Ambesi non merita quel premio o almeno non ancora, forse in futuro se dimostrerà una professionalità maggiore. Grazie arrivederci
Ma guarda un pò questi complottisti spuntano come i funghi, sono veramente testardi e non si fidano di nessuno, basti pensare che credono agli ufo…a proposito anche la marina militare americana ha confermato degli avvistamenti ufo, chissà che avranno fumato. Torniamo a noi che per vedere lo sport in tv bisogna pagare quando una volta tra rai, tmc, capodistria, televisione svizzera italiana avevamo un’offerta qualitivamente e in molti casi anche quantitivamente superiore completamente grats, con veri microfoni d’oro: Tavcar, Peterson, Gattai, Tommasi e Clerici, Rosi, Decleva, bisteccone Galeazzi, De Zan e molti altri che non si accontentavano di stare in poltrona davanti ad un video ma erano sempre sul pezzo anche tra mille difficoltà a raccontarci gli eventi sportivi e non solo quelli. Ora sento solo urla, ululati e perle varie : “Dio è sassone”, “xxx(nome di un’atleta )? una per la quale non aprirei mai il portafoglio”, ” è incazzata come una bestia” ecc…