Rappresenta uno degli eventi sportivi più atteso ogni anno negli Stati Uniti d’America: la World Series (meno conosciuta come “Fall Classic”), vale a dire la fase finale del campionato professionistico americano di baseball (la MLB) che mette di fronte tra la fine di ottobre e l’inizio novembre la compagine vincitrice della National League contro quella dell’American League che si sfidano al meglio delle sette partite.
E come ogni anno, la World Series è l’occasione per i network televisivi che producono l’evento per mettere in vetrina il miglior prodotto possibile, sia in termini di grafica, che di mezzi per riprendere gli incontri.
Partiamo dalle prime: grazie alla collaborazione con la tecnologia di tracciamento all’avanguardia messa a punto da Statcast, è ora possibile mettere a disposizione del telespettatore un’enorme quantità di dati, che vengono raccolti tramite le (almeno) 12 telecamere Hawke-Eye disposte intorno al diamante, le quali monitorano ogni singola azione sul campo.
Anche nella regular season 2020, ridotta a 60 partite per squadra a causa della pandemia, sono stati tracciati più di 260.000 lanci (nel lancio viene tracciata la velocità del lancio, la velocità e la direzione di rotazione, nonché il movimento) e ben 43.000 battute (nella battuta viene invece analizzata la velocità di battuta della palla, l’angolo di battuta e la distanza che copre la palla).
Durante la post-season, poi, ha trovato spazio il nuovo pacchetto grafico messo a punto da Fox Sports, che ha introdotto un nuovo modello di grafica tridimensionale, con un look costruito su di uno sfondo di colore più chiaro, che ha come effetto quello di cercare di far uscire le informazioni dallo schermo televisivo.
La grafica tridimensionale la si apprezza durante tutta la partita in quella che viene chiamato in gergo “score bug”, cioè quella grafica digitale che viene visualizzata nello schermo televisivo durante la trasmissione dell’evento sportivo per visualizzare il punteggio corrente e altre statistiche.
Per quel che concerne, invece, le immagini provenienti dal diamante, le stesse vengono raccolte da ben 39 telecamere, tra cui due Megalodon (una per riprendere i protagonisti del diamante, l’altra, invece, riservata alle inquadrature del pubblico), ciascuna delle quali dotata di una fotocamera Sony mirrorless portatile con un obiettivo a bassa profondità di campo e con uno stabilizzatore cardanico che fornisce un aspetto ravvicinato molto diverso dei giocatori.
Chris Pfeiffer, senior coordinator di MLB Network, è un grande fan del Megalodon, che ha così descritto: “La parte bella di questa telecamera è quell’aspetto da ‘gladiatore’ che ti dà da quell’angolo basso. Soprattutto nei grandi momenti come il fuoricampo, la Megalodon si avvicina al corridore in prossimità della terza base accompagnandolo fino a casa base, riprendendo il soggetto in primo piano con lo sfondo sfocato. È in grado di fornire al telespettatore una nuova inquadratura, inedita fino a qualche mese fa”.
E con riprese di questo genere, l’audio non può essere da meno: in ogni gara della World Series sono difatti impiegati ben 75 i microfoni, 5 dei quali parabolici, 3 installati sulle basi e 14 interrati.
Considerando che di solito ciò che vediamo durante la World Series trova poi spazio con maggior continuità la stagione successiva, non ci resta quindi che attendere la prossima primavera, quando la MLB riprenderà, garantendo così a noi telepcsportdipendenti di scendere nel diamante pur rimanendo nella più comoda posizione privilegiata del nostro divano di casa.
Stay tuned!
Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”.