Sono ore intense per i presidenti di Serie A, chiamati a decidere sul futuro video-televisivo della Serie A 2021-2024. A fine gennaio la Lega Serie A aveva aperto le buste contenenti le offerte dei vari broadcaster. Non avendo raggiunto le cifre minime richieste, si è passati a trattativa privata con i rilanci dei broadcaster. Una trattativa condotta dall’AD De Siervo e da tre presidenti non proprio taciturni e diplomatici (Lotito, De Laurentiis e Ferrero).
Lunedì 8 febbraio i presidenti hanno valutato le proposte aggiornate dei broadcaster. Il risultato finale, stando alle dichiarazioni dei protagonisti, è stato superiore alle attese e pone DAZN in pole position per i diritti della Serie A 2021-2024. I presidenti, consci che si tratterebbe di un passaggio epocale – dalla sicurezza della trasmissione via satellite (o DTT) ai timori per lo streaming nazionale – dopo 17 anni di dominio targato Sky, si sono presi qualche giorno in più per riflettere e ottenere ulteriori informazioni. Tuttavia, giovedì 11 febbraio, salvo ulteriori rinvii, dovrebbero procedere all’assegnazione, con delle tempistiche straordinariamente anticipate rispetto alle consuete trattative concluse a poche ore dal via del campionato (nel libro “Decoder – Storia Decriptata della Pay-Tv sportiva in Italia“ vengono raccontate anedotti e retroscena sull’assegnazione dei diritti Tv della Serie A a partire dal 1981).
Quindi, a differenza delle classiche previsioni di rinvii ad infinitum (in tal senso il famoso ingresso dei fondi sembrerebbe allontanarsi inesorabilmente), giovedì 11 febbraio potremmo già sapere, quantomeno in linea generale, come e dove seguire le partite della Serie A per i prossimi 3 anni.
LA SITUAZIONE
Ma qual è esattamente la situazione delle offerte a oggi? In sintesi:
DAZN, con (si dice) alle spalle un accordo molto solido con TIM per lo sviluppo e miglioramento della Rete Internet in tutto il Paese, avrebbe offerto per l’esclusiva delle 7 partite a giornata più altre 3 in co-esclusiva, la somma di 840 milioni di euro annui. A questi soldi si aggiungerebbero i 70 milioni di euro offerti da Sky per il pacchetto in co-esclusiva. Totale: 910 milioni, un po’ meno dei 973 milioni annui attuali, a cui però vanno sottratti i 55 di commissione a Infront, ora fuori dai giochi (questa volta la Lega ha deciso di procedere direttamente, senza advisor). Come dichiarato da alcuni presidenti, si tratta di un risultato molto al di sopra delle aspettative, considerando i chiari di luna dei diritti Tv a livello europeo. In realtà, come scrive Andrea Montanari su Milano Finanza, la somma potrebbe essere anche più elevata se si considerano i soldi per i diritti d’archivio (50 milioni di euro) e gli ulteriori bonus legati al numero di abbonati (50 milioni di euro per 2.5 milioni di sottoscrizioni, 100 milioni per i 3.5 e 150 milioni per i 4.5). Ci sarebbe anche l’ipotesi, che porterebbe ulteriori soldi ai club, di trasmettere in chiaro una partita a giornata tra le 3 in co-esclusiva.
SKY, con il limite dato dalla sentenza definitiva che le vieta l’esclusiva su IPTV (streaming), avrebbe offerto 750 milioni di euro per le partite via satellite, più altri 70 per il Canale di Lega, proponendosi anche come partner strategico per la creazione e gestione giornalistica dello stesso. Totale 820 milioni di euro complessivi.
QUINDI, DOVE VEDREMO LA SERIE A 2021-2024?
Sul piano finanzario non c’è partita. L’offerta di DAZN è decisamente più vantaggiosa per le casse dei club. Il problema e la riflessione che i presidenti devono operare riguarda la maturità raggiunta dallo streaming in Italia. È una tecnologia pronta a sostenere la trasmissione principale della Serie A? E tutti i tifosi sarebbero pronti a vedere la Serie A (quasi) esclusivamente tramite un sistema OTT? Nel 2018 il passaggio allo streaming di 3 partite fu estremamente traumatico e fece infuriare milioni di tifosi (come scritto, considerando il livello e la velocità della Rete Internet italiana, si sarebbe dovuto procedere tramite step graduali; non è un caso che, l’anno successivo, Sky e DAZN abbiano trovato un accordo per il canale 209, con DAZN visibile via satellite). In quest’ultimo periodo, complice il lockdown che ha avvicinato una fetta importante della popolazione agli OTT, e nell’ulteriore prospettiva dello switch-off che porterà nelle case degli italiani milioni di Smart-Tv (quindi già predisposte alla connessione e con molte app già disponibili) lo streaming è cresciuto molto, ma in diverse zone d’Italia la connessione Internet rimane un problema e molti tifosi rischierebbero di essere tagliati fuori. Oltre a questo vi è un rapporto consolidato nel tempo con Sky, che dal 2003 ha ricoperto i club italiani dei milioni di euro necessari alla sopravvivenza. Si tratta, quindi, di una decisione meno scontata e immediata di quanto le cifre farebbero pensare. Qualche presidente sembrerebbe addirittura orientato a incassare qualche soldo in meno per mantenere il rapporto con Sky e la sicurezza della trasmissione via satellite.
Va comunque sottolineato come una volta assegnati i diritti, inizierebbe una seconda partita tra i diversi broadcaster e gli operatori per gli eventuali sub-accordi precedenti alle offerte commerciali finali. La speranza, visti i tempi ottimali in cui sono state condotte le trattative e considerate le cifre assolutamente congrue in ballo, è che Lega Serie A e broadcaster capiscano che i tifosi non sono dei semplici consumatori/abbonati e che si faccia tutto il possibile per soddisfare le esigenze di tutti, dalle persone più anziane che non hanno alcuna dimestichezza con streaming e tablet/smartphone a quelle che vivono in zone senza una connessione Internet adeguata. L’obiettivo non deve essere solo quello di massimizzare i profitti, ma anche quello di permettere a più tifosi possibili di vedere all’opera i loro beniamini, senza peripezie tecnologiche e/o sforzi economici eccessivi (al netto della lotta alla pirateria che deve continuare in modo sempre più forte). Ne beneficerebbe l’intero movimento calcistico.
AGGIORNAMENTO DDAY.IT
In questo ottimo articolo di DDay.it, si analizza la questione da un punto di vista più tecnico:
C’è una cosa che non mi torna, vorrei che Simone o un lettore mi aiuti a capire: con DAZN che trasmetterebbe 10 partite di cui 7 in esclusiva, a chi interessa abbonarsi a Sky per 3 partite che vedrebbe anche su DAZN che le trasmette tutte?
Ciao Giacomo, siamo ancora in una fase in cui non è dato sapere se, una volta assegnati i diritti, i vari broadcaster troveranno un accordo commerciale successivo (esempio non esaustivo: ticket DAZN scontato per gli abbonati a Sky). Devi inoltre considerare che Sky ha di fatto quasi tutti i diritti di Champions, Europa League e Conference League, quindi un tifoso di una squadra che partecipa alle Coppe è interessato all’abbonamento a Sky. A tutto ciò va aggiunta la considerazione sulla tecnologia di trasmissione. A settembre 2021 non penso che l’intero territorio italiano possa essere coperto da un buon segnale Internet, quindi è possibile/plausibile che le due tecnologie (sat e streaming) possano coesistere per un periodo ulteriore.
Appunto per ciò che mi hai risposto, penso che l’accordo di ritrasmissione tra sky e dazn sara’ inevitabile. Sky, presentando un’offerta per il pack 2, è come se gareggiasse per essere il partner di un accordo con dazn qualora dovesse essere dazn ad aggiudicarsi i pack 1 e 3. Ora sky e dazn si stanno facendo concorrenza non tanto per i diritti quanto per il potere contrattuale che avranno nel trattare per la ritrasmissione. Sara’ loro interesse anche non ridursi ad agosto per trovare un accordo.
finora non funziona la trasmissione, non fa altro che bloccarsi