C’era grande attesa per l’apertura delle buste contenenti le prime offerte dei broadcaster per i diritti Tv della Serie A 2021-2024. Il bando indetto dalla Lega, questa volta senza advisor, è molto articolato e prevede due ipotesi, con eventuali ulteriori tre fasi (trattativa privata broadcaster, intermediari indipendenti, canale di Lega).
- Nella prima agli operatori viene proposta una modalità d’acquisto a pacchetti, con tutte le 380 partite per il satellite (500 milioni l’anno), digitale terrestre (400 milioni) e Internet (250 milioni);
- Nella seconda è prevista l’assegnazione mista, simile a quella attualmente in vigore, con i seguenti pacchetti: quello con 7 partite a settimana in esclusiva per satellite, digitale e Iptv (750 milioni), quello con le restanti 3 per satellite, dtt e Iptv (250 milioni) e uno finale da 3 partite per Iptv (150 milioni).
A complicare il quadro, la recente sentenza del Consiglio di Stato che ha vietato a Sky l’esclusiva dei diritti in ambito Iptv (streaming).
LE BUSTE DEL 28 GENNAIO
Ieri sono state aperte le buste con le offerte dei broadcaster. Le indiscrezioni della vigilia si concentravano su due aspetti: la pressoché certa offerta di Amazon e il probabilissimo non-raggiungimento della cifra minima indicata dalla Lega Serie A (1.150 milioni di euro a stagione) e quindi l’inevitabile puntata n. 2, col passaggio a trattativa privata. Delle due soltanto la seconda si è rivelata corretta, visto che Amazon non ha presentato offerte (ne parliamo più sotto).
Ieri pomeriggio i giornalisti specializzati hanno tweettato sull’argomento, riassumendo la situazione. Ecco Andrea Montanari di Milano Finanza e Marco Bellinazzo de Il Sole 24 Ore.
LA SITUAZIONE NELLE PAROLE DI DE SIERVO
Queste indiscrezioni sono state confermate ufficialmente in serata dall’AD De Siervo, che ha risposto alle domande dei giornalisti (ricostruzione da La Repubblica).
Il risultato finale. Ce lo aspettavamo. Era un prezzo ideale, mai raggiunto in 15 anni. In trattativa privata contiamo comunque che le proposte saranno migliorate considerevolmente. Partiamo da una buona base. Pensavamo che avremmo trovato in busta cifre inferiori, a causa del Covid. Chi compra nei periodi più complicati può essere portato ad approfittarsi della situazione, invece non è successo.
I broadcaster. DAZN si sta cercando di affermare come primo operatore per la trasmissione del calcio, in diversi Paesi. Punta a fare concorrenza a Sky sul pacchetto principale. Sky di risposta potrà ovviamente correggere la propria offerta, per conservare la posizione che ha acquisito. Sia Sky che DAZN hanno presentato offerte complete.
E Amazon? Nessuna offerta. Amazon puntava a pacchetto di sole tre giornate, sul modello inglese, ma sapevano che noi non saremmo stati interessati. Avremmo costretto gli utenti a sottoscrivere un ulteriore abbonamento solo per quelle poche giornate. Anche se da un punto di vista di marketing la partnership di un soggetto come Amazon sarebbe forse vantaggiosa, noi lavoriamo soprattutto sul prodotto. Avendo già investito sulla Champions, era prevedibile che Amazon non avrebbe ritenuto di fare investimenti consistenti sulla Serie A.
Ma Tim che fa? Se la Lega creerà il proprio canale per il pacchetto più snello, quello delle 7 partite per intendersi, Tim potrebbe poi distribuirlo sul canale OTT al pari di Amazon, Dazn e altri possibili operatori. Ma è solo una delle opzioni. Sui diritti tv, Tim è la bella addormentata nel bosco: una grande azienda, guidata da un grande management, che sta però concentrando le proprie energie sullo sviluppo del 5G.
Quindi adesso cosa accade? Era un bando matrioska, in cui venivano venduti quattro pacchetti differenti. I primi due erano rivolti ai broadcaster, e saranno trattati per primi. Io e un gruppo di tecnici (Lotito, Ferrero, De Laurentiis, Cappellini-Inter e Campoccia-Udinese) condurremo trattative private con tutti gli operatori che hanno presentato offerte. Ci incontreremo in un hotel, in più sale diverse, di modo da potere discutere con ciascuno opzioni migliorative rispetto a quanto contenuto in busta. Il giorno 8 febbraio conosceremo le offerte definitive. Se ce ne sarà una soddisfacente, bene. Altrimenti passeremo al terzo bando, quello degli intermediari. Se nemmeno in quel passaggio si individuerà il partner, ragioneremo sulla possibilità di fare un nostro canale”.
ALCUNE RIFLESSIONI SU DAZN, SKY, EUROSPORT, AMAZON
In attesa del risultato delle trattative private, si possono comunque fare alcune considerazoni sulle strategie dei broadcaster.
La prima cosa che va sottolineata è la forte presenza di DAZN. Ho sottolineato diverse volte come la partita dei diritti di Serie A 21-24 fosse fondamentale per capire le intenzioni e il futuro di DAZN in Italia. La risposta è arrivata oggi e sembra evidente che DAZN abbia tutta l’intenzione di crescere e ottenere una fetta più ampia dei diritti. Un buon segnale per tutto il mercato italiano.
Sky è alla finestra e in questa fase lavora più a livello tattico, cercando di capire le intenzioni degli altri broadcaster. Dalle prime buste è emerso che l’avversario più temibile sarà DAZN. Tuttavia, dai rumors deglle ultime settimane, la Pay-Tv di Comcast – che sta diversificando il proprio business, puntando molto sulla parte telefonia-Internet – sembrerebbe molto interessata all’opzione canale di Lega, caldeggiata dagli stessi club. Una soluzione che potrebbe mantenere Sky al centro del villaggio dei diritti della Serie A anche per i prossimi 3 anni. Discovery+ è presente, ma non è dato sapere con quanta convinzione. Abbastanza incomprensibile l’atteggiamento di TIM definita “la bella addormentata nel bosco” da De Siervo.
Su Amazon il discorso è abbastanza complicato. Partiamo dal pensiero di Gianfranco Teotino.
È sicuramente vero che il bando attuale avrebbe potuto essere più lungimirante e flessibile nella parte relativa agli OTT. Tradotto: si poteva pensare a una soluzione per favorire l’ingresso di Amazon, che ha già acquisito i diritti del mercoledì della Champions League.
Allo stesso tempo, però, per evitare ogni ipocrisia, va detto che la strategia di Amazon (acquisto di 3 turni in esclusiva su 38) mal si sarebbe sposata con gli ideali dei tifosi-abbonati italiani che preferirebbero, giustamente, un solo abbonamento, possibilmente a un costo abbordabile. Quindi, da un lato si tratta di un’opportunità commerciale persa, dall’altra di un abbonamento in meno per i tifosi-abbonati italiani che, comunque, si stanno abituando alla visione tramite OTT (vedi numeri in forte crescita di Netlix, Disney+ e le strategie degli altri operatori che si stanno fiondando in questo mercato). Va comunque sottolineato che Amazon potrebbe tornare in gioco più avanti.
È proprio qui che si gioca tutta la partita dei diritti Tv 2021-2024. Si tratterà, infatti, di trovare il giusto bilanciamento tra esigenze dei club (spremere i broadcaster fino all’ultimo centesimo), esigenze e disponibilità dei tifosi-abbonati (meglio un unico abbonamento preferibilmente a costi contenuti) e nuove frontiere video-televisive (crescita degli OTT). Vedremo cosa accadrà in trattativa privata, ma l’impressione è che l’ipotesi “Canale di Lega” resti la più plausibile.
AGGIORNAMENTO – IL PACCHETTO 1bis
La Lega Serie A ha pubblicato nella mattinata di venerdì 28 gennaio il bando per il Pacchetto 1bis, a cui potranno partecipare anche broadcaster finora assenti. Le proposte andranno presentate entro entro il 4 febbraio. Il prezzo minimo di questo pacchetto 1bis è di 350 milioni di euro a stagione. Tale pacchetto è legato a due condizioni ben precise: che si prosegua con la vendita per prodotto e che Sky si aggiudichi il pacchetto 1, quello con 266 partite in esclusiva su tutte le piattaforme, streaming compreso (le consuete 7 partite a giornata, moltiplicate per 38 turni di A). E proprio quest’ultimo aspetto, legato alla sentenza che vieta a Sky l’esclusiva su Internet, ha costretto la Lega a predisporre questo bando 1bis. Le piattaforme Iptv interessate potranno quindi presentare le loro offerte per aggiudicarsi queste 266 partite in co-esclusiva con Sky. Nel caso in cui, invece, nessuno presentasse offerte per il pacchetto 1bis, la Lega potrebbe decidere di trasmettere queste partite attraverso il proprio canale.
Il pacchetto 1bis potrebbe anche vedere il ritorno in campo di Amazon, anche se, la non esclusiva e il numero di partite in gioco, portano a considerare improbabile un’offerta della società di Bezos per questo pacchetto.