Poco prima di Natale 2021 è uscita l’edizione aggiornata di “Decoder – Storia decriptata della Pay-Tv sportiva in Italia“. Il 2021 è stato un anno ricchissimo di fatti e colpi di scena a livello mediatico-sportivo. Per questo, si è resa necessaria una corposa integrazione alla prima versione, uscita nel dicembre 2020: 50 nuove pagine e 3 contributi extra su Giochi Olimpici, sport USA e basket in Italia. Nella nuova edizione troverete anche i prestigiosi interventi di Antonio Raimondi (Discovery-Eurosport) e Roberto Gotta (Sky e DAZN).
Ovviamente la nuova edizione è stata pensata anche per chi ha già acquistato e letto la prima. È infatti disponibile, in versione eBook, la sola parte nuova (capitolo 15 + contributi extra).
Riassumendo, dal 24 dicembre 2021, Decoder è disponibile nelle seguenti versioni:
- EDIZIONE CARTACEA AGGIORNATA https://www.amazon.it/dp/B08P5PYNK2
- EDIZIONE eBOOK AGGIORNATA https://www.amazon.it/dp/B08P9W4VB7
- INTEGRAZIONE 2021 con i soli avvenimenti dell’anno. In versione eBook, si tratta di un’edizione speciale, pensata per tutte le persone che hanno già letto la prima edizione di Decoder. Contiene il nuovo capitolo (n.15) con il racconto di tutti i fatti del 2021 e i contributi extra su Giochi Olimpici, sport USA e basket a cura di due grandi personaggi come Antonio Raimondi (storica voce del rugby italiano insieme a Vittorio Munari) e Roberto Gotta (uno dei massimi esperti italiani di sport anglosassone). https://www.amazon.it/dp/B09P48RWXC
Per ora tutte le nuove versioni sono disponibili solo su Amazon, ma nei prossimi giorni sarà possibile ordinare la nuova edizione cartacea anche presso tutti gli altri store e le librerie fisiche.
Ed ecco un’anticipazione del capitolo 15 del libro Decoder.
2021, L’ANNO DEI GRANDI CAMBIAMENTI
Nelle pagine finali della prima edizione di Decoder (dicembre 2020), avevamo sottolineato come il sistema video-televisivo – anche in ambito sportivo – stesse vivendo un periodo di transizione verso gli OTT. Il 2021 non si è limitato a confermare questa tendenza, ma ha impresso una forte accelerazione verso questa trasformazione. Nel giro di pochi mesi, infatti, lo scenario è mutato profondamente, con gli OTT che non solo si sono affiancati alla Pay-Tv tradizionale, ma in occasione di due degli eventi sportivi più seguiti (Giochi Olimpici di Tokyo e Serie A 2021-2022) l’hanno addirittura sostituita. La partita dei diritti televisivi della Serie A 2021-24 è stata ancora più intricata di quella del triennio precedente, causa situazione finanziaria dei club post pandemia, rapporti tesi Sky-Lega Serie A e battaglia commerciale Sky-TIM. Una vicenda che non si è esaurita con l’assegnazione, tribolata, dei diritti a DAZN-TIM, ma è proseguita con le problematiche tecniche di DAZN nelle prime giornate di Serie A e le successive polemiche sulla rilevazione degli ascolti, le ipotesi di cambiamento a livello commerciale, l’intervento di politica e Authority e i sommovimenti in TIM.
Dall’altra parte, l’esperienza di Discovery+ a Tokyo 2020 è stata piena di spunti e ha permesso a molti appassionati di entrare appieno nel futuro video-televisivo. Oltre a ciò, anche Amazon Prime Video è scesa in campo nel mercato dei diritti video-televisivi italiani, acquistando l’esclusiva di una partita a turno della Champions League per il triennio 2021-2024. In tutta questa evoluzione, tuttavia, c’è ancora spazio per lo sport trasmesso in chiaro. In particolare, visti risultati e prospettive, il tennis, dopo essere sostanzialmente scomparso dalla visione del pubblico generalista, potrebbe riconquistare un ruolo centrale sui canali in chiaro.
15.1. LO SCENARIO
Abbiamo visto come, un po’ a sorpresa e quasi accidentalmente, il 2018 sia stato l’anno in cui, di fatto, la visione in streaming abbia iniziato a farsi largo tra tifosi e appassionati italiani, non solo come opzione ma come unica via di accesso per seguire alcuni eventi sportivi. Accidentalmente perché sia per i Giochi invernali di Pyeongchang, sia per il triennio della Serie A 2018-2021, la via dello streaming è stata quasi forzata a seguito di situazioni contingenti (Eurosport non trova l’accordo con Sky per la trasmissione dei Giochi olimpici sui canali lineari, puntando principalmente sul Player; i diritti della Serie A 2018-21 sono inizialmente assegnati a MediaPro, salvo poi essere riassegnati a Sky e alla new-entry DAZN). Nei due anni successivi lo streaming non si è distinto come strumento primario di accesso per seguire gli eventi sportivi in diretta, crescendo comunque a livello film e serie Tv. Una forte spinta è arrivata durante il periodo della pandemia e dei lockdown vissuti tra il febbraio 2020 e il maggio 2021. Moltissime persone hanno preso confidenza con connessioni Internet, router e, appunto, servizi in streaming. Tra questi, Netflix ha registrato numeri notevoli – seppure, come spesso avviene, gli OTT fatichino a diffondere pubblicamente i loro dati – ma sono cresciute anche Amazon Prime Video e Disney+. Il 2021, però, può essere considerato l’anno spartiacque, il momento di svolta per la visione di eventi sportivi via streaming. A testimoniarlo, alcuni dati legati alle modalità di fruizione del mezzo video-televisivo. A ottobre 2021, ad esempio, gli ascolti della Tv tradizionale nella fascia 20.30-22.30 sono scesi di ben 2,5 milioni rispetto al 2020, raggiungendo in media i 23,1 milioni di spettatori. I vari Netflix, Prime Video, Disney+, DAZN, Discovery+ (senza dimenticare lo “zapping” su YouTube) stanno crescendo sensibilmente – stiamo parlando di un +93,9% tra i possessori di Smart Tv a ottobre 2021 – anche grazie alla crescita delle connessioni e agli incentivi per l’acquisto dei nuovi modelli di televisori. In quest’ultimo caso, grazie ai due bonus (incentivo basato sul reddito e rottamazione del vecchio televisore), a metà novembre 2021 sono stati erogati 2.099.279 contributi, con 1.755.045 Smart Tv vendute (la restante parte ha preferito acquistare un decoder digitale terrestre). Da questi numeri, destinati a salire ulteriormente almeno fino al primo trimestre 2022, si capisce come sia in atto una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo dello strumento televisivo, che porterà gran parte degli italiani ad approcciarsi alle varie app presenti sul nuovo televisore, anche per semplice curiosità. Una tendenza sempre più forte, come testimonia lo sbarco di due grandi operatori dell’intrattenimento video-televisivo (Amazon e Sky) nel mondo della produzione di Smart Tv. Nel caso in questione, conoscere in modo approfondito gusti, preferenze, ore dedicate a questa o quella tipologia di trasmissione o evento, permetterà agli operatori di proporre contenuti iper-personalizzati e, quindi, di orientare le scelte dei clienti-consumatori, con importanti ricadute anche in ambito pubblicitario.
A dicembre 2021 Il Sole 24 Ore ha pubblicato dei dati elaborati da EY – società tra le più quotate a livello mondiale in ambito consulting – attraverso il suo Osservatorio Servizi Video OTT executive: “I dati – che prendono in esame Netflix, TimVision, Mediaset Infinity, Now (di Sky), Amazon Prime Video, Eurosport Player, Dazn, Disney+, Apple Tv+, Discovery+ – segnalano che al 31 ottobre 2021 in Italia si contavano 13,7 milioni di abbonamenti alle piattaforme di video on demand (Vod) a pagamento. Tutto questo a fronte di 17,4 milioni di utenti (un abbonamento può essere fruito da più persone) e 7,8 milioni di sottoscrittori unici (chi nella pratica mette mano al portafogli per abbonarsi alle piattaforme di videostreaming pay). Rispetto a un anno prima si parla di 3 milioni di abbonamenti in più; 1,2 milioni di utenti in più e 800mila sottoscrittori paganti in più. Il trend è ancora più evidente andando ad aumentare l’orizzonte temporale: rispetto a inizio 2020, quindi quasi due anni prima, ci sono 5,2 milioni di abbonamenti in più; 3,6 milioni di utenti in più e 1,7 milioni di sottoscrittori paganti nel frattempo aggiunti” (Andrea Biondi, Il Sole 24 Ore, 20 dicembre 2021).
In estrema sintesi: tutti i numeri a disposizione delineano una strada ormai tracciata.
15.2 I GIOCHI VIA STREAMING: TOKYO 2020 SU DISCOVERY+/EUROSPORT
I Giochi Olimpici di Tokyo2020, disputatisi causa pandemia nell’estate 2021, hanno rappresentato una tappa fondamentale nel percorso di crescita e utilizzo del live-streaming sportivo in Italia. Da un certo punto di vista, si potrebbe dire che Tokyo2020 abbia segnato un passaggio di consegne tra la Pay-Tv sportiva classica e la nuova frontiera degli OTT.
La transizione verso i servizi in streaming ha determinato un quadro piuttosto articolato nella proposta dei broadcaster e Discovery+/Eurosport non è sfuggita a questa complessità. Il Gruppo Discovery si è trovato con tre vie di accesso possibili all’offerta dei Giochi: la nuova piattaforma OTT Discovery+, il “vecchio” Eurosport Player e i due canali lineari tradizionali, Eurosport 1 e 2. La decisione è stata quella di puntare sul lancio definitivo di Discovery+, OTT che racchiude tutta l’offerta, anche generalista (da Real Time a Food Network), dei canali Discovery.
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