Lucio Celletti ricorda Bruno Pizzul con una puntata monografica del Viale Delle Rimembranze. Una puntata da cineteca, l'ennesima perla di una rubrica semplicemente imperdibile per tutti gli appassionati di sport e televisione.
Un grazie infinito a Lucio per queste pagine di autentica e magistrale divulgazione sportiva. Appuntamento alla 100esima puntata, pardon, perla!
Simone Salvador
Il capitolo che non avremmo mai voluto scrivere…usiamo una frase cara a Bruno Pizzul, il telecronista più amato della nostra televisione. Passionalità, poliedricità, familiarità, proprietà di linguaggio, disinvoltura nel poter utilizzare il suo lessico smisurato, simpatia innata, ironia ed autoironia… Un incontro atteso diventa una gara dal sapore succoso, togliere la palla ad un avversario si trasforma in ghermire la sfera. Intanto gli studenti all’ascolto fanno proprie le sue terminologie e le usano nel parlare comune. Bruno Pizzul è salito in Cielo lo scorso 5 marzo, ma la sua voce e la sua figura resteranno scolpite negli annali dello sport e della tv. Francamente stentiamo ancora a definirlo compianto ma tutto fa parte dell’ordine della vita e dell’ineluttabilità dell’esistenza. Del resto come affermava Seneca “Quem putas perisse praemissus est”.
Nei giorni immediatamente successivi alla sua scomparsa il caro Bruno è stato rievocato con le telecronache più importanti. Ora tocca a noi ricordare Bruno Pizzul anche con telecronache minori (ammesso che possano chiamarsi così), perché se è vero che il mese prima il telecronista friulano aveva commentato la finale dei mondiali Brasile-Italia, nel mese successivo – AGOSTO 1994, egli era allo stadio Flaminio a commentare per la Coppa Italia a Roma, l’eliminatoria di Coppa Italia Lodigiani-Inter, chiusa dai neroazzurri sul 3 a 0.
BRUNO PIZZUL: DAL PROVINO DEL 1970 ALLE TELECRONACHE DELLA NAZIONALE (1986)
Ora percorriamo il tempo a ritroso per fissare delle pietre miliari nel ricordare attimi della sua carriera, per esempio la sua prima telecronaca presente presso gli archivi Rai, Milan-Torino del 5 aprile 1970. Una telecronaca che era per lui un provino ambientale in vista della convocazione in Messico, un neofita di tutto rispetto a fianco di Carosio, Martellini ed il ticinese Albertini.
Precisiamo che l’evento fu recuperato e diffuso da Milan Channel nel 2002, venendo poi riproposto da Raisport, alcuni anni fa. Questa telecronaca però non fu diffusa all’epoca, ma si era a soli tre giorni da quel Bologna-Juventus di Coppa Italia, nota non solo per il suo debutto in cronaca, ma anche per il ritardo con cui si presentò in cabina, causato dallo smaliziato collega Beppe Viola.
Una comparsata in nazionale in un lunedì di maggio del 1971. A Dublino si gioca Eire-Italia ma l’audio malandrino di Dublino rende necessario un collegamento dal tubo. E così Bruno fa il suo esordio in Nazionale, quantunque (avverbio caro al nostro) non si possa parlare di debutto ufficiale vero e proprio.
In ogni caso la strada di Bruno Pizzul è meritatamente aperta anche dalle uscite di scena di Carosio (in pensione) e di Albertini (definitivamente in forza esclusivamente alla tv svizzera). Nel 1972, dopo che una trasferta di Martellini in Romania e Bulgaria, gli aveva aperto la strada per la finale dell’Europeo per nazioni, l’appuntamento olimpico ci fa conoscere il Bruno Pizzul anche in altre discipline (ne parleremo dopo); intanto lo ascoltiamo in un Danimarca-Brasile, nell’ambito del torneo olimpico, giocato a Passau e vinto dai danesi.
Dal 1976 questo raro documento del trofeo del Bicentenario: confronto Brasile-Inghilterra che tiene a battesimo sugli schermi italiani il brasiliano Zico. È l’anno in cui, per effetto della riforma della Rai, Bruno Pizzul ha scelto il Tg2. Anche in ragione di questa opzione lo vedremo sistematicamente nel quotidiano Tg2 sport e nella Domenica Sprint.
Era toccato a lui commentare il Milan vincere la Coppa delle Coppe nel 1973 e gli capiterà seguire la Juventus nella finale Uefa di andata del 1977, venendo considerato non solo un’alternativa valida a Nando Martellini, ma un titolare aggiunto. Naturalmente le sorti delle squadre italiane non sono sempre favorevoli. Ecco la semifinale Bruges-Juventus del 1978. È l’anno in cui Pizzul commenterà anche la successiva finale di Londra. In quest’ultima occasione, secondo alcune fonti, Nando Martellini preferì farsi sostituire dal collega in quanto si era nella settimana del ritrovamento del cadavere dell’Onorevole Aldo Moro e questo fatto avrebbe rattristato non poco il telecronista di Terracina, amico di famiglia dello statista, al punto da dover preferire di farsi sostituire.
Una telefonata di Bruno Pizzul alla redazione, carpita dalla sala stampa dei Mondiali d’Argentina. Da ricordare come sabato 10 giugno 1978, al telecronista friulano toccò commentare l’imprevisto lunghissimo del prepartita di Francia-Ungheria, un’ora a parlare… del nulla in attesa che le due formazioni potessero giocare, dal momento che avevano casacche uguali e si attendevano dei ricambi che potessero consentire all’arbitro di dare il via al gioco.
Nel 1980 si avvicina ancora la Nazionale maggiore. In un primo caso un 4-1 contro l’Ungheria in una partita non ufficiale prima degli Europei in Italia, un incontro di allenamento comunque particolarmente sentito con diretta Rai alla domenica sera il 1 giugno 1980 a Como.
Sempre nel 1980 vi sono altri due casi in cui Pizzul subentra al posto di Martellini in una partita della nazionale. La finale europea di consolazione di Napoli contro la Cecoslovacchia, dal momento che il più anziano collega commenterà l’indomani la finale fra Germania Ovest e Belgio. Ed ancora Lussemburgo-Italia per le qualificazioni ai mondiali del 1982, stavolta per una momentanea indisposizione di Martellini.
Sono comunque gli anni in cui i club italiani brillano nelle coppe Europee e vi sono tante telecronache importanti; spiccano le finali della Roma e della Juventus, 1984 e 1985. Questa seconda occasione è quella della tragica serata dell’Heysel, una telecronaca di estrema professionalità in cui Bruno fa ricorso a tutte le sue enormi doti dialettiche:
- prima per filtrare le notizie, non nascondendo tuttavia la presenza di vittime e di lutti
- durante la partita, tenendo un profilo basso e mesto
- alla fine con un’uscita verbale che gli era propria [lo sportivo esulta per questo successo, ma l’uomo conserva l’amarezza e il dolore di quanto successo]
Insomma se qualcuno ha ancora dei dubbi sulla sua statura di autentico professore d’italiano (di nome e di fatto) può ascoltare la sua voce nell’occasione per dissiparli. Ma proprio questa pacatissima e misurata esultanza gli procurò alcuni grattacapi da parte di chi non aveva gradito quel moto di esultanza a fine partita. Vi fa anche un’interrogazione parlamentare. Anche per stemperare il ricordo di una serata surreale e luttuosa, cambiamo argomento per sentire Bruno impegnato in una telecronaca di un’amichevole nella sua regione, Udinese-Barcellona: maggio 1984, pubblicata dal canale Archeosport proprio nel giorno in cui è venuto a mancare.
Nel 1984 ritroviamo Pizzul alle Olimpiadi. Nessuna novità, ovviamente, se non che per la prima volta a Bruno è affidato il compito di commentare l’Italia. Il debutto di domenica notte, qui in Italia, in un combattuto confronto contro l’Egitto.
BRUNO NAZIONALE (1986-2002)
È il 1986, anno in cui si sapeva che Martellini sarebbe andato in pensione per motivi anagrafici, una volta terminati i mondiali del Messico. Ma un malessere lo costringe a tornare in Italia, subito dopo la partita di allenamento con il Guatemala. Tocca a Pizzul commentare l’intero percorso della nazionale ed assumere la titolarità della cattedra calcistica della squadra azzurra. Comincia un periodo di 16 anni che porterà la nazionale a 4 mondiali perse ai rigori, tra cui la semifinale di Italia 1990 e la finale di Pasadena 1994 ed un cammino non sempre felice nell’Europeo, dove arriviamo vicinissimi alla vittoria nel 2000, con la squadra di Zoff, raggiunta all’ultimo minuto e poi trafitta al Golden Goal. Un rammarico per Bruno non aver mai commentato la nazionale in un grande trionfo, ma un rammarico soprattutto per noi, non poter aver sentito le sue urla in un trionfo. Dobbiamo solo immaginarlo con delle trasposizioni desunte delle vittoriose telecronache delle squadre di club nel continente. Per completare il discorso sul Pizzul della Nazionale ecco un incontro fra i meno ricordati, anche in considerazione che la squadra azzurra era già qualificata: Italia-Portogallo 3-0 nel dicembre 1987 a Milano.
Per rappresentare la seconda parte della trentennale carriera calcistica di Bruno, ecco ancora una serie di rarità o di simbologie che lo hanno rappresentato.
Lo spareggio per la Coppa Uefa del 1988, fra Torino e Juventus. Possiamo seguire la sequenza dei rigori che dirimono lo zero a zero. L’anno dopo si presenterà un ulteriore occasione analoga. Fiorentina e Roma si giocano l’Europa, ma c’è un convegno enologico cui Bruno non vorrebbe rinunciare per assecondare una sua grande passione. Gli viene incontro Gianfranco De Laurentiis; sarà lui a commentare la gara del 1989, al posto di Pizzul.
Nella calura di Pescara, il ritorno al commento della Serie B nel 1991, un tempo suo regno della domenica pomeriggio. Marulla salva il Cosenza nello spareggio contro la Salernitana. Nell’azione vediamo anche giocare Gasperini, attuale tecnico dell’Atalanta.
Ancora le Olimpiadi con il confronto della nazionale contro il Kuwait per passare il turno. Siamo a Barcellona. Telecronaca criticata non certo per il commento del nostro friulano ma per il fatto che la Rai (al pari di Tmc) ignorò totalmente la diretta della finale per l’oro con Emanuela Pierantozzi proprio per mandare l’incontro integrale della nazionale.
Benchè non si sia esposto oltremisura con il tifo calcistico, a Bruno era rimasta una simpatia dai tempi del grande Torino. Eccolo in un Torino-Boavista. Ne ascoltiamo in particolare l’introduzione, il goal subitaneo dell’1-0 ed il raddoppio granata. Siamo nel 1991. Con lui Aldo Agroppi, un altro che ci ha lasciato in questo 2025, così triste. L’incontro offre anche un momento drammatico, uno scontro di gioco con un portoghese che rimane esanime al suolo. Ma a fine gara c’è anche modo di scherzare per una frase di Beppe Barletti che parla di ritorno a Lisbona. Pizzul, rivolgendosi ad Agroppi, si augura che i torinisti, segnatamente Pasquale Bruno, si rechino nella città giusta, vale a dire Oporto, piuttosto che la capitale torinista.
Le prime uscite di Pizzul, al di fuori delle telecronache avevano riguardato la Domenica sportiva, negli anni di Bersani, Pigna, Frajese, sovente alla moviola in alternanza con Carlo Sassi. Ma la scelta già ricordata del Tg2 lo aveva dirottato ad altri impegni. Ritroviamo Pizzul alla Domenica sportiva negli anni Novanta dove la funzione principale riguardava il commento a caldo del posticipo serale. Nella fattispecie Juventus-Milan nel 1996, un pareggio firmato da Conte e Weah.
BRUNO PIZZUL E LE TELECRONACHE NON CALCISTICHE
Se il calcio ha rappresentato lo sport che ha vieppiù aumentato vertiginosamente il suo tono di popolarità, le incursioni in altri ambiti sportivi sono state molteplici e variegate.
Il ciclismo ad esempio lo ha visto al commento di varie gare, soprattutto quelle estive, in assenza di De Zan o Martino. Da rimarcare il cameo olimpico del 1996, quando affianca De Zan nella telecronaca della prova olimpica di Atlanta 1996, in qualità di amico, soprattutto, prima ancora che di telecronista effettivo.
Da anchorman di studio nel gennaio del 1991, in un solo colpo entra in una telecronaca di nuoto e di sci alpino, contemporaneamente. È infatti molto curioso il modo cui fu mostrata la discesa di Colturi a Kizbuehel, nel gennaio 1991, in un piccolo riquadro in basso a sinistra, mentre sono in corso i mondiali di nuoto a Perth; a schermo grande la 4×100 mista femminile. Proprio Bruno Pizzul dagli studi di Milano si interpone due volte all’audio natatorio di Giorgio Martino per annunciarne la prova.
Le retrospettive annuali quando ancora erano belle ed esaurienti. Così il ricordo del titolo olimpico di Piero Gros ad Innsbruck 1976
Anche il pugilato nelle corde di Bruno Pizzul, commentato nei rari casi in cui Paolo Rosi aveva impegni concomitanti. Ecco un Loris Stecca impegnato nel percorso in un combattimento senza titolo in palio a Morciano di Romagna.
L’atletica, seguita soprattutto nei riepiloghi serali delle Olimpiadi 1980.
E poi il trotto. Non un profondo conoscitore della materia ma aveva avuto qualche sporadica frequentazione dell’ambiente anche grazie ai colleghi di Milano Adone Carapezzi e Beppe Viola. Gli capitò di commentare nel luglio 1985 un Gran Premio Nazionale, classicissima dei tre anni, resa ancor più attesa dalla presenza di una generazione (leva 1982) particolarmente agguerrita. Nella telecronaca si destreggia in modo sufficientemente valido anche si avverte la presenza di qualcuno che gli suggerisce le più importanti sfumature della corsa. Anni fa chi vi scrive chiese a Claudio Icardi il motivo di questo cameo pizzuliano. Per il grande telecronista dell’ippica, il motivo era semplicemente individuabile nell’idea della redazione sportiva di creare una rotazione generale fra i telecronisti. In quell’anno venne coinvolto anche Jacopo Volpi, in una classica per anziani all’Arcoveggio. Curiosa la coincidenza che nello stesso mese del luglio 1985 anche Nando Martellini venne ospitato in un Ippodromo: nella fattispecie a Roma – Tor di Valle per nobilitare con la sua presenza la cerimonia del Centenario dell’Ente ippico nazionale.
Si ricordano tanti altri commenti fuori dei suoi ambiti generali: canottaggio (quando Galeazzi muoveva invece i suoi passi in radio), judo, pallavolo (sua tutta la copertura olimpica del 1976). In una giornata senza calcio dell’inverno 1976-77 Bruno Pizzul viene demandato a commentare le bocce. A pochi passi dal luogo di svolgimento si trovava l’allenatore Gigi Radice che esce e va a vedere l’avvenimento, espressamente per la presenza del telecronista. Ad Atlanta 1996 suo il commento in occasione della medaglia della Sensini nella vela. Diventeremmo troppo wikipediani se raccontassimo le sue performance cinematografiche: però vorremmo ricordare un suo intervento nella trasmissione Rai “Scommettiamo..:” presentata da Milly Carlucci e Fabrizio Frizzi, con cui poi dividerà la cabina in occasione della Partita del cuore.
Nelle ultime decadi la telecronaca è stata condotta in collaborazione con vari opinionisti: March Moccia (che poi spadroneggerà nella seconda parte di questo capitolo con la parte cartacea della puntata) si è avventurato con grande precisione nell’individuare gli opinionisti in telecronaca:
Riva nelle sintesi della domenica, Mazzola, Agroppi, Giacomini, Paolo Rossi, Chinaglia, Capello, Collovati, D’Amico, Zenga, Sandreani, Pecci, Bulgarelli e Cesari. Vi aggiungiamo il cantante Andrea Mingardi nella già ricordata Partita del Cuore. Nella telecronaca a due da ricordare Carlo Nesti che è stato tra i primi a ricordare Bruno Pizzul con un sentito video-ricordo nel giorno triste dell’addio.

LE IMITAZIONI – E poi gli imitatori che ne hanno esaltato le peculiarità vocali ed il suo gergale originalissimo, raggiungendo effetti davvero esilaranti; Butinar, Perroni, Pintus, Marcorè.
ALCUNI NUMERI – Ancora grazie all’infaticabile e prezioso aiuto di March Moccia; ecco ancora qualche dato riguardante il commento dei massimi tornei:
- Campionati del Mondo: 5 finalissime (dal 1986 al 2002); 2 finali per il terzo posto (1974 e 1982). Nel 1990, dovendo commentare la finale per la Coppa, Pizzul non potè commentare la nazionale azzurra nella finale di consolazione (per la cronaca seguita da Giorgio Martino)
- Campionati Europei: 5 per finali per il primo posto (1972, poi dal 1988 al 2000), due per il terzo posto (1976, e 1980, quella già ricordata di Napoli con la nazionale italiana)
- Coppa dei Campioni; finale seguita in 12 occasioni 78, 80, 81, 82, 84, 85, 88, 89, 90, 92, 93, 94. Il salto del 1991 è dovuto allo sciopero che gli impedì il commento nella finale di Bari (andata in onda solo con quello che oggi definiremmo ambient sound).
- Vi sono ancora nove finali certe di Coppa delle Coppe e sedici annate di Coppa Uefa (considerando sia le occasioni dove ha commentato una sola gara, sia quelle in cui è stato presente sia nell’andata che nel ritorno).
- Per la Supercoppa Europea l’impegno fu nel 1974 per la partita di ritorno della challenge e poi ancora nel 1990 per l’andata di un confronto tutto italiano fra Sampdoria e Milan.
IL POST-RAI
La carriera di Bruno Pizzul non si è esaurita con la militanza in Rai. Dopo la pensione varie collaborazioni sussidiare, a testimonianza che la Rai si era sbarazzata con grande fretta di un telecronista da leggenda. La stessa insensibilità riscontrata nel comportamento delle Federcalcio che di recente non lo ha commemorato con un minuto di silenzio sui campi di calcio. Ecco a conclusione della nostra serie di filmati questo incontro del 2 agosto 2012. Il mondo dello sport allora guardava a Londra per le Olimpiadi e questo Hajduk-Inter su La7, pur con un commentatore di prestigio, passò in secondo piano. Si giocava per qualificarsi all’Europa League. Possiamo ascoltare anche la voce di Bruno Vesica. La clip si conclude con una sua uscita abituale anche se con una variante: Tutto molto bello diventa stavolta (riferito al terzo goal di Coutinho) “Molto, molto bello”.
RASSEGNA STAMPA BY MARCH MOCCIA
Ed ora la rassegna stampa doviziosamente preparata da March Moccia che ringraziamo. Documenti unici, straordinari per ricordare nel modo migliore un cronista da leggenda.



























Bruno Pizzul è stato ospite di Sportinmedia in una delle dirette che Simone Salvador propose nel 2020, quando stavamo tutti forzatamente a casa per il Covid.
Così ricorda l’amico Simone: “Per festeggiare il 1° compleanno di SPORTinMEDIA pensai a una puntata speciale di LIVESTREAM. Così provai a contattare due dei Maestri assoluto di giornalismo sportivo come Pizzul e De Luca. Chiamai casa Pizzul e mi rispose la signora Maria. Mi passò Bruno, che avevo conosciuto in altre circostanze, e dopo una breve chiacchierata in friulano gli spiegai la cosa. Accettò di buon grado, anche perché gli faceva piacere interloquire con De Luca. Ne uscì una puntata piacevole, secondo me.”
Oltre a March Moccia, ringraziamo anche l’amico Gianni Rattalino per il supporto nei filmati. Salutiamo anche tutti coloro che interverranno al raduno bolognese di Sportinmedia sabato 22 marzo, con la delega… a Simone Salvador ed il cortese invito a rappresentare nell’occasione le insegne di VialeDelleRimembranze, prossima alla quota 100 che andrà in scena fra due settimane.
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