Rieccoci nuovamente in zona 1997, per seguire stavolta i Mondiali di Sci Nordico che si svolsero a Trondheim. All’indomani dei trionfali Mondiali di Sci Alpino del Sestriere (rivisitati dalla nostra quinta puntata), il nostro Sci di Fondo va a cercare gloria nella cittadina norvegese dove nella stessa stagione aveva giocato il Milan (vincendo per 4-1 ma subendo a San Siro un inopinato 2-1 che ne causerà l’estromissione dalla Champions League) e dove vi giocherà appena la settimana dopo la Juventus (sarà un 1-1, cui poi seguirà una vittoria per 2-0 a favore dei bianconeri).
Come i nostri lettori più giovani potranno vedere l’articolazione dei Mondiali è completamente diversa dall’attuale, non sono state ancora incluse le prove sprint anche se non manca molto all’introduzione, c’è la partenza ad handicap dell’inseguimento (unica prova in linea individuale), le prove più lunghe sono rigorosamente a cronometro. All’appuntamento norvegese la Tv italiana partecipa con la Rai che ovviamente schiera in cabina Franco Bragagna, al suo secondo Mondiale di sci nordico, con Alberto Berto (opinionista) e con Andrea Fusco al parterre per le interviste. Da notare come scenda in campo anche Raiuno, una scelta di palinsesto che ora è estranea alla rete nazionale odierna. Anche Telemontecarlo (TMC) segue compiutamente i Mondiali (con Bruno Vesica, ottimo giornalista poliedrico) dando ampio spazio alle dirette di salto e di combinata nordica, discipline in cui sentiamo una voce femminile, Cristina Fantoni che si ritrova a trasmettere da una cabina di sci, prima ancora di alcune gare di Coppa del Mondo di sci alpino dalla stagione successiva.
VENERDÌ 21 FEBBRAIO
Il via con la 30 km MASCHILE TECNICA LIBERA. Norvegesi battuti dal russo Prokurorov, un diesel che si era imposto, da sovietico, a Calgary 1988: egli prevale sugli idoli di casa Daehlie e Alsgaard. Appena giù dal podio gli azzurri Piller Cottrer e Valbusa. Emerge qualche problema per Fauner, attardato.
La 15 km MULIEBRE TECNICA LIBERA rappresenta il primo atto della sfida Elena Vaelbe – Stefania Belmondo. La signora del fondo russo, nata Trubitsyna, maritata con un fondista estone di buon livello, si aggiudica l’oro con una condotta di testa. Per la Belmondo è comunque uno splendido argento a 10.9, precedendo con un finale in crescendo la ceka Neumannova. Quanto alla Di Centa, si capisce subito che questi non saranno i suoi Mondiali.
DOMENICA 23 FEBBRAIO
Dapprima le donne con UNA 5 KM A TECNICA CLASSICA: l’esito è lo stesso della precedente. La Vaelbe si aggiudica l’oro sulla Belmondo. Ma questo è quanto risulta dagli albi d’oro. La vincitrice sul campo, l’altra russa Ljubov Egorova, risulterà positiva al doping. Perderà l’oro e incresperà una carriera che l’aveva vista protagonista sia ai Mondiali che alle Olimpiadi.
Lo si saprà alcuni giorni dopo. E allora cresce il rammarico per quell’inezia di 2 secondi e tre decimi con cui la Belmondo ha ceduto un piazzamento alla Vaelbe. Ma allora il piazzamento (di bronzo) a tecnica classica venne considerato (in primis da Bragagna) un risultato incoraggiante in vista dell’inseguimento del giorno successivo.
LUNEDÌ 24 FEBBRAIO
In campo maschile (10 KM A TECNICA CLASSICA) franca affermazione del norvegese Bjorn Daehlie che prenota l’oro anche per l’inseguimento. Per lui un ruzzolone dopo il traguardo nel momento dell’esultanza. Per l’argento il russo Prokurorov precede il finlandese Myllylla.
Ci si INSEGUE sui 10 KM A TECNICA LIBERA fra le donne. Si apparecchia la tavola delle medaglie creando le premesse per una vibrante volata a due, Vaelbe-Belmondo. Sembra fatta per Stefania ma un passo falso all’ultimo istante della “corsa”, costringe l’azzurra, dapprima ad una sfibrante attesa del fotofinish, poi all’amarezza di aver perso la volata, aggravata dall’illusoria schermata televisiva che dà alla cuneese un vantaggio di 0,5 sec. Stefania avrà altre occasioni per issarsi sul tetto del mondo ma crediamo che il rammarico di un oro perso per 2 cm., le sia rimasto per lungo tempo. Interviene Manuela Di Centa al microfono di Andrea Fusco.
MARTEDÌ 25 FEBBRAIO
Una domanda per noi. Il metodo Gundersen, dal nome di chi inventò la concezione di una gara ad inseguimento che risultasse “più leggibile” rispetto ad una semplice prova a cronometro, ha probabilmente avuto il pregio di spettacolarizzare la disciplina? No, la disciplina può risultare noiosa e impallata nel risultato se a partire in testa è il favorito. Così l’INSEGUIMENTO 15 KM A TECNICA LIBERA fra i maschi dove l’aitante Daehlie si aggiudica un secondo oro, con una semplice scampagnata. Myllylla è secondo scambiandosi il podio con Prokurorov, rispetto alla partenza. Quinto posto per Fulvio Valbusa.
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO
Nel pomeriggio antecedente la STAFFETTA FEMMINILE 4X5 KM, una notizia scuote la kermesse iridata: la russa Egorova è stata trovata positiva al Bromantan. Prima di partire per la staffetta la campionessa russa Elena Vaelbe intende prendere le distanze dalla collega con un annuncio in tedesco. Un messaggio convincente per puntualizzare l’estraneità alle vicende colleghe, purtuttavia alcune “malignità” ricordano che lo stesso Bromantan era un medicinale assunto ai mondiali del 1995 da molte russe, allorché il farmaco ancora non figurava fra le sostanze proibite. La squalificata Egorova, viene “ironicamente” sostituita dalla Lazutina, un‘altra che cinque anni dopo perderà un oro olimpico per positività. Vince comunque la Russia (Olga Danilova, Larisa Lazutina, Nina Gavrilyuk, Elena Vaelbe). L’Italia chiude al quarto posto, non senza qualche polemica per il rendimento non eccelso in quella occasione della Di Centa. Per noi una staffetta anche al microfono con la linea che passa da Bragagna (Rai) a Vesica (Tmc) per poi tornare a Bragagna che descrive il finale con la vittoria russa e l’amaro sorpasso della Salonen alla Di Centa.
VENERDÌ 28 FEBBRAIO
Per un’Italia maschile ancora a secco, arriva finalmente il bronzo nella STAFFETTA 4X10 KM. grazie a Di Centa, Piller Cottrer, Fauner, Valbusa. Proprio dell’attuale opinionista di Eurosport la stoccata finale per il terzo posto con tanto entusiasmo nel clan azzurro. Supremazia nettissima ma prevedibile della Norvegia (Sivertsen, Jevne, Dæhlie, Alsgaard). Ma per i padroni di casa il ricordo di quella sconfitta alle Olimpiadi di Lillehammer contro il quartetto azzurro si fa ancora sentire.
SABATO 1° MARZO
30 KM FEMMINILE A TECNICA CLASSICA: anche a tecnica classica è sfida Vaelbe-Belmondo. Prevale ancora la russa (5 ori), ma per la piemontese (4 argenti individuali) l’ennesimo secondo posto rappresenta la consapevolezza di essere tornata ai livelli massimi, già conosciuti nel 1992 e nel 1993. Può guardare con fiducia al futuro anche se si sta facendo largo e lo vedremo nel futuro una guastafeste dal nome Julia Tchepalova. Come abbiamo visto nella puntata precedente, dedicata alla piemontese, per Stefania ci sarà comunque, appena due settimane dopo, una importante rivincita ad Oslo in una 30 Km. a tecnica libera.
DOMENICA 2 MARZO
50 KM MASCHILE A TECNICA CLASSICA. Si chiudono i Mondiali del fondo che hanno regalato all’Italia, i quattro argenti della Belmondo e il bronzo della staffetta. L’ultimo oro è finnico grazie al prestante Myllillae che allinea sul podio i due idoli di casa Jevne e Daehlie.
NONSOLOFONDO
Nella prova di SALTO DAL TRAMPOLINO CORTO, l’oro va al finnico Ahonen, agli albori di una brillante carriera; precede il nipponico Harada e l’austriaco Goldberger. Per noi video misto Tmc/Rai con Cristina Fantoni e Franco Bragagna, per le due rispettive manche.
La PROVA È SQUADRE DEL SALTO è della Finlandia (con Cristina Fantoni seguiamo i salti dei 4 finnici NIKKOLA/SOININEN/LAITINEN/AHONEN). Vi “risparmiamo” invece a prova dal trampolino lungo in quanto le nostre immagini non andrebbero a diversificarsi da quelle già presenti sul tubo.
La COMBINATA NORDICA è nipponica, grazie a Kenij Ogiwara che si impone davanti a due sciatori dai…cognomi corti, Vik e Guy. La telecronaca con Cristina Fantoni per il salto e Bruno Vesica per il fondo.
La PROVA A SQUADRE DELLA COMBINATA NORDICA è invece della Norvegia, che non ha raccolto nell’intero mondiale quanto potrebbe fare oggigiorno. Ancora una telecronaca con Cristina Fantoni per il salto e Bruno Vesica per il fondo.
SECONDE VISIONI
A ritroso di dieci anni, la commozione di Guido Oddo (a Telemontecarlo) allorché Maurilio De Zolt si aggiudica l’oro nella 50 km ai Mondiali di Oberstdorf 1987. Un video che fu pubblicato il 12 dicembre 2020 in occasione del centesimo anniversario di nascita dell’ex telecronista ex Rai.
CONTROVIALE DELLA MEMORIA
Come annunciato la volta scorsa, il successo nella 50 km a tecnica libera di Pietro Piller Cottrer ad Oslo-Holmenkollen in Coppa del Mondo, a due settimane dalla conclusione dei Mondiali di Trondheim e nella stessa giornata del successo di Stefania Belmondo. Telecronista Franco Bragagna.
Grazie a tutti ancora una volta, seguiteci e conviveteci sui social; dopo un lungo periodo dedicato allo sci, avremo la prossima settimana una mega puntata dedicata alla storia della nazionale italiana di Atletica agli Europei Indoor.
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