Questa volta vorremmo invitarVi a percorrere il nostro viale a ritroso, non prima di avervi salutato; entriamo pertanto dal CONTROVIALE DELLE MEMORIE perché vorremmo subito mostrarvi un fausto evento che ben si concilia con l’argomento base della nostra odierna trattazione; il mondiale del Sestriere dello sci alpino del 1997.
Poche ore prima della cerimonia d’apertura del meeting iridato in Piemonte, DOMENICA 2 FEBBRAIO 1997, arrivano dal ciclocross azzurro splendide notizie da quel di Monaco di Baviera. DANIELE PONTONI è campione del mondo davanti al rossocrociato Frischknecht e all’altro azzurro Bramati. Il successo è ancor più significativo in quanto nella categoria elite (ex professionisti) l’ultima affermazione azzurra risaliva a trent’anni prima, con Renato Longo. Pontoni si era comunque aggiudicato il mondiale dilettanti nel 1992 a Leeds. Questa la fase finale della gara nel commento Rai: in quel periodo Adriano De Zan, già pensionato, non è stato messo ancora sotto contratto per la stagione 1997, come poi in effetti avverrà per le gare su strada.
Il commento è perciò di Renato Bianda e Luigi Sgarbozza.
In questo nostro percorso odierno all’indietro, eccoci ora alle SECONDE VISIONI: stavolta una clip unica ci introduce al nostro viale, la sigla televisiva di apertura del mondiale di sci alpino 1997.
IL VIALE DELLE RIMEMBRANZE PAVESATO A FESTA
Ed ora in ordine cronologico tutte le sintesi estese dal Sestriere 1997, un mondiale per l’Italia indimenticabile, soprattutto in chiave femminile. Prima della visione, queste piccole note. Alcune immagini sono stati già state diffuse sul web ma su questi schermi i filmati sono maggiormente estesi. Chi vi scrive, al mattino, doveva puntare il vhs, le incognite di rinvio e di conseguenziali cambi di rete in Rai consigliavano di registrare sul solo canale unico Tmc. Per questo le immagini sono prevalenti con il commento di Bruno Gattai per Telemontecarlo, ma ascolteremo anche Carlo Gobbo e Paolo De Chiesa per lo slalom gigante maschile e per la seconda manche dello slalom di chiusura. Si ascoltano anche le voci di Andrea Prandi, Cristina Fantoni e Carlo Gerosa per il canale monegasco e di Ivana Vaccari, Stefano Bizzotto, intervistatore di lusso per la Rai, l’opinionista Pier Mario Calcamuggi, Alessandra De Stefano, oltre a Sandro Fioravanti per la cerimonia di apertura.
Un’altra notazione: è l’ultimo di sette mondiali commentati da Bruno Gattai. A fine stagione passerà a Mediaset, commenterà per le reti del biscione la Coppa del Mondo ma non i futuri mondiali. È comunque il grande momento di Telemontecarlo che proprio nella seconda settimana del mondiale piemontese, trametterà, in esclusiva da Londra, una partita della nazionale italiana, Inghilterra-Italia, valida per le qualificazioni ai mondiali di Francia 1998.
DOMENICA 2 FEBBRAIO: CERIMONIA D’APERTURA
In una suggestiva cornice serale la CERIMONIA D’APERTURA domenicale nel filmato misto Rai e Tmc, alcune fasi dell’evento sono caratterizzate da salve di fischi nei confronti del Presidente del Consiglio Romano Prodi.
LUNEDÌ 3 FEBBRAIO: SUPERG MASCHILE
Sono mondiali che si disputano a distanza di un solo anno: come è noto si era gareggiato nel 1996 e non nel 1995 per mancanza di neve in Sierra Nevada. Ma a vincere sulla Kandahar IN SUPERG Banchetta è ancora Atle Skardaal che si riconferma non senza una polemica intestina in casa norvegese in quanto Kjus accusa il connazionale vincitore di avergli dato, attraverso la radio, dei consigli sbagliati sulla condotta di gara. Per l’Italia il migliore è Cattaneo, sesto, ma si sperava in qualcosa di meglio. La telecronaca è di Bruno Gattai, ma abbiamo il piacere di seguire la discesa del vincitore scandinavo con Carlo Gobbo e Paolo De Chiesa.
MERCOLEDÌ 5 FEBBRAIO: SLALOM FEMMINILE
Nulla da invidiare ad un mercoledì di coppa. Il calendario femminile di questi mondiali vede subito lo slalom sulla Via Lattea, con una programmazione orginalissima rispetto alle precedenti edizioni. La pattuglia azzurra nutre speranze di far bene, dopo che in Coppa del Mondo Deborah Compagnoni e Lara Magoni si sono spesso messe in luce nel corso della stagione. L’evento si svolge in notturna: non è il primo in assoluto in quanto in Spagna nel ’96 lo slalom maschile della combinata si era disputato (con scelta improvvisa) sotto i riflettori, contrariando non poco gli organizzatori piemontesi che ambivano ad ospitare al Sestriere la prima gara mondiale sotto le stelle, dopo esserci riusciti nel 1994 con la Coppa del Mondo. Ma tant’è: fra il lusco ed il brusco ECCO LA PRIMA MANCHE, equilibratissima: in testa la svizzera Roten, seconda Deborah Compagnoni a 0.05, terza l’austriaca Eder a 0.08, quarta l’altra rossocrociata Oester a 0.11, mentre Lara Magoni è settima, la stessa posizione che le aveva consentito, nella seconda manche, due piazzamenti recenti da podio, a Maribor ed a Laax.
La SECONDA MANCHE è un susseguirsi di emozioni. Il ricordo è legato soprattutto alla figura di una madre, la compianta Antonia Magoni che viene ripresa con una finestrella (esclusiva su Tmc) mentre incita la figlia Lara che sta scendendo. Al traguardo Lara Magoni è al comando, nell’entusiasmo della mamma e naturalmente della figlia, ma deve però inchinarsi a Deborah Compagnoni mai così forte anche in slalom. Con il ritardo all’intermedio della svizzera Roten si ufficializza l’oro di Deborah, con l’arrivo al traguardo dell’elvetica si fa concreto anche l’argento della Magoni. Escludendo l’oro declassato di Celina Seghi a Cortina 1941, è il primo successo di un’azzurra fra i pali stretti.
GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO: COMBINATA MASCHILE
È il giorno della combinata dove l’Italia non nutre ambizioni (presentando solo Fattori e Bormolini). Dopo la DISCESA del mattino sono davanti, nell’ordine, Franz, Aamodt, Kernen II e Kjus. Reiter, ottimo slalomista, è 25° a 2″47
Ed ecco le due manches dello SLALOM serale, con vittoria finale di Aamodt (Nor) su Kernen II (Sui) a 28 centesimi. Più staccato Reiter (Aut) è terzo, mentre Kjus (Nor) retrocede oltre le posizioni da podio nel corso della seconda manche.
SABATO 8 FEBBRAIO: DISCESA MASCHILE – È il momento della DISCESA. Un percorso molto adatto ai discesisti con doti tecniche da gigantisti. Ghedina prevale di un solo centesimo su F. Strobl per il terzo posto, dopo un illusorio primo posto provvisorio. È un bronzo che conferma il podio del 1996, dove il cortinese fu argento. A vincere è l’elvetico Bruno Kernen II, omonimo di un discesista degli anni Ottanta. Il norvegese Kjus è d’argento.
DOMENICA 9 FEBBRAIO: SLALOM GIGANTE FEMMINILE Di domenica lo slalom gigante femminile. Una scelta del Comitato organizzatore per avere più gente possibile in una gara di grande richiamo per i colori azzurri. Fin dalla PRIMA MANCHE si capisce che non serve più cercare il nome della vincitrice: Deborah Compagnoni è lanciata verso l’oro, più forte delle incognite e dei rischi della specialità. Non può perdere. Peccato però per Sabina Panzanini e per una giovane Karen Putzer, inaspettatamente opaca la prima, fuori pista la seconda. Discreta Isolde Kostner che attende momenti di gloria nelle sue gare veloci.
Eccoci alla SECONDA MANCHE. Accade raramente nello sci che vincere l’oro sia una pura formalità. Solo la svizzera Roten regge allo strapotere della Compagnoni, accompagnando ancora Deborah sul podio, insieme alla transalpina Piccard, più staccata.
MARTEDÌ 11 FEBBRAIO: SUPERG FEMMINILE Il testimone passa da Deborah ad Isolde, come nel 1996 ma a gare invertite. È il giorno del SUPERG. Isolde Kostner s’impone in una sorta di immaginaria volata a tre; l’azzurra della Val Gardena regola le tedesche Katja Seizinger ed Hilde Gerg, per una manciata di centesimi. Un successo costruito nella parte terminale della gara, sostanzialmente insperato, solo a giudicare i parziali di gara.
Anche se, Bruno Gattai…
MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO: SLALOM GIGANTE MASCHILE
PRIMA MANCHE. In un mondiale finora esaltante ci si attende subito un segnale da Alberto Tomba, ma tra arretramenti e gravi errori, il bolognese accumula un ritardo incolmabile prima di uscire di scena. Del resto il suo amore con il gigante si era arrestato dopo l’oro in Sierra Nevada, al punto che era scivolato nella graduatoria Fis fuori dal primo gruppo, con il numero 16. Ma è ancora previsto lo slalom dove ci sono ancora speranze concrete, a tre giorni dalla gara. Ah, dimenticavamo!, intanto il rossocrociato Von Grünigen, ha già prenotato il successo pieno.
SECONDA MANCHE. È il giorno dell’esteta dello sciata, come lo chiamava Gattai, lo svizzero, Michael Von Grünigen (già leader dopo la prima manche) che s’impone davanti al norvegese Lasse Kjus, al terzo argento di questi mondiali, ed all’austriaco Schifferer.
GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO: SLALOM DELLA COMBINATA FEMMINILE
Una combinata prolungata all’infinito. C’è forse una divinità non invitata alla festa che vuole guastare le ultime giornate. Lo fa sotto forma di disturbo meteorologico. La prevista discesa libera della combinata non ha luogo. Si inverte quindi il programma anticipando lo SLALOM, confermato al pomeriggio. È la grande giornata di Morena Gallizio, una promessa del nostro sci, tre podi di Coppa ormai lontani, un quarto posto olimpico proprio in combinata. Da tempo non la si vede così in gran spolvero. Morena vince lo slalom, ma ora dovrà difendere il primo posto in un terreno non suo. Di rinvio in rinvio la discesa della combinata viene programmata al sabato 15 febbraio, appena due ore e mezzo dopo la discesa valida per l’oro a se stante.
SABATO 15 FEBBRAIO: GRAN FINALE CON TRE TITOLI PER LA CHIUSURA
Al sabato di chiusura sono previste ben tre gare. La DISCESA FEMMINILE è anticipata alle 10,30, in orario diverso dallo svolgimento delle prove. Al momento della partenza l’Italia in rosa ha vinto tre gare su tre, è in testa nella combinata ed ha i favori del pronostico in discesa. C’è la possibilità di eguagliare l’en plein della Svizzera femminile nel 1987. Ma Isolde Kostner, causa un errore nella fase medioalta, non va oltre il quarto posto. L’oro va alla statunitense Lindh. L’azzurra, seconda provvisoria al traguardo vedrà rapidamente dissolversi le altre speranze da medaglia, con le discese di Pernilla Wiberg e di Heidi Zurbriggen. Doveva essere un confronto fra la Kostner e la Seizinger, all’altoatesina va la sfida a due, ma con piazzamenti non da podio. Peccato.
DISCESA VALIDA PER LA COMBINATA: GARA con inizio alle 13:00, con le principali contendenti della Gallizio che hanno già disputato, appena prima, la prova maestra. Secondo molti un vantaggio per Morena, non per Mario Cotelli, il compianto tecnico grande opinionista, che, alla vigilia, rimarca come la avelignese sia svantaggiata dalla circostanza di non poter provare il pendio della competizione in una gara precedente. I pericoli più immediati vengono dalle tedesche Gerg e Seizinger, che dovranno recuperare su di lei rispettivamente 2”30 e 2”35. Bruno Gattai, però, aveva detto in telecronaca, a fine slalom: “Il vantaggio per quanto ampio non dovrebbe consentire alla Gallizio di conservare il primo posto”. Ma è lo stesso telecronista-avvocato a non trattenere la rabbia per un nuovo quarto posto a soli 22 centesimi dal podio. In un fazzoletto tutte le migliori ma a prevalere è la più lontana in classifica, l’austriaca Goetschl, allora considerata un atleta dal talento cristallino, non espressasi ancora da fuoriclasse come farà soprattutto negli anni a venire.
SLALOM MASCHILE
Tutti i suoi epici ori, Alberto Tomba li ha vinti in anni pari. La stessa cabala è dovuta intervenire “di persona” per spostare i mondiali della Sierra Nevada dal 1995 al 1996 e….farli vincere al bolognese. Ora siamo però in anno dispari e Tomba ci ritenta. Sul far della sera, tocca subito ad Alberto nella PRIMA MANCHE dello slalom ma il raffronto subitaneo con il transalpino Amiez lascia perplessi: 1.50 di ritardo. L’azzurro in non perfette condizioni di salute dovrà rimontare nella seconda manche come spesso ha fatto. Non tutto è perduto, ma…non siamo a metà dell’opra. Amiez resta comunque saldo leader.
SECONDA MANCHE: Una rimonta di Tomba, che possiamo definire non epica come le tre olimpiche (1988-92-94) e nemmeno come quella mondiale dello scorso anno (1996), pur tuttavia da ricordare per un bronzo che si aggiunge a quello del 1987 in gigante, ottenuto da “pischello”. Un argento beffardo invece per Amiez che si lascia sfuggire l’occasione della vita, ….fermandosi al bar durante la discesa, ed è secondo dietro a Stiansen, norvegese di turno. I più attenti hanno forse già visto il video sul tubo. Ma questo contiene anche il brivido Furuseth, l’altro veterano di Norvegia, che sceso oltre l’inversione dei quindici si avvicina pericolosamente ad un bronzo italico che si stava già festeggiando.
CERIMONIA DI CHIUSURA
Parlando del Sestriere, montagna degli Agnelli, appare doveroso ricordare Giovannino Agnelli, anima di quei mondiali che ci lascerà prematuramente, a fine anno 1997.
Si chiude LA MANIFESTAZIONE: un breve video per salutare e ringraziare tutti i visitatori che hanno voluto rivivere le gare ed i nostri filmati in toto ed in parte. Fuori delle nostre onde, va ricordato, in quell’occasione, il lavoro eccellente di Mediaset che schierò per i servizi il tris d’assi Meda-Pierantozzi-Vegliani e di Tele+, ogni sera presente con l’approfondimento di Obiettivo Sci (con Fabio Guadagnini e Mario Cotelli).
Di nuovo grazie a tutti, il prossimo giovedì, “saremo” anche noi ad Oberhof per i mondiali di Biathlon, rievocando quelli che si svolsero nel 2004.
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