Benvenuti in Turingia, ad Oberhof, capitale del biathlon della Germania Est di un tempo, che ospita nel 2023 i Mondiali di Biathlon, a 19 anni dall’unica altra occasione in cui il centro invernale tedesco ha ospitato la rassegna dell’iride (2004). Una rassegna che vogliamo seguire gara per gara, ponendo l’accento su un fatto raro ed unico. Due coniugi sbancano il mondiale conquistando sette medaglie d’oro. Raphael Poiree è un francese che dal 1998 tiene altre le sorti della sua nazione dopo aver raccolto fasti dell’altro fuoriclasse transalpino Bailly Salins. Ha già vinto tre Coppe del Mondo e si è imposto ripetutamente ai mondiali. Lei è Liv Grete Skjelbreid, ha vinto in Coppa del Mondo dal 1999 e ha ottenuto due ori ai mondiali di Oslo nel 2000. Come le cronache rosa ci hanno tramandato,i due, conosciutisi ai mondiali juniores del 1992, si sono messi insieme nel 1996, sposandosi nell’estate del 2000, pur mantenendo entrambi la loro nazionalità di origine. Nel 2003 è nata Emma, a due giorni da un successo di Raphael in una mass start ad Anterselva. Liv Grete, rigenerata dalla gravidanza e dalla nascita della piccola, si ripropone con grande capacità agonistica al punto di imporsi subito nella prima tappa del 2003/04, a Kontiolahti, in un inseguimento.
Ed ora eccoci ad Oberhof. Ad eccezione delle due sprint di apertura, seguiremo le gare dei mondiali 2004 con il commento italiano di Dario Puppo e Massimilano Ambesi, duo storico del biathlon su Eurosport. Il primo commenta il biathlon dalla stagione 1998/99. Il secondo, messosi in luce attraverso le mail che scriveva durante le dirette di Eurosport (certamente di contenuti superiori a tanti altri che lasciavano messaggi banali o poco significativi), fu chiamato dallo stesso Puppo per le finali di Coppa ad Oslo del 2003 e poi confermato a partire dalla stagione successiva.
Proprio Puppo ed Ambesi hanno vinto nel 2019/20 il Microfono d’Oro, il contest popolare che proprio Sportinmedia ideò fra i propri lettori per eleggere rispettivamente il migliore telecronista ed il migliore commentatore tecnico televisivo nello sport.
VENERDÌ 6 FEBBRAIO: UNA FESTA DI LUCI E DI COLORI
Si parte quindi con la CERIMONIA D’APERTURA d’apertura delle 18:00 che vi proponiamo in una breve sintesi. Un evento suggestivo con luci, fuochi d’artificio, musiche d’effetto, folklore locale, con la partecipazione speciale della cantante proveniente dalla Germania Est, Ute Fraudenberg che si esibisce con “Ein Tag wie heut”, cover germanica di “One moment in time”.
SABATO 7 FEBBRAIO: PRIMI DUE ORI IN FAMIGLIA
Al mattino debuttano le DONNE con la SPRINT FEMMINILE 7,5 KM. Come anticipato sia la clip di questa gara, sia quella successiva è proposta in tedesco. Oro alla norvegese SKJELBREID-POIREE, che prevale davanti alla russa Bogali (20.6). Sfuggono però alla Zdf le due sessioni a schermo pieno della vincitrice, per la concomitanza con l’esibizione al tiro della tedesca Wilhelm. Bronzo ex aequo per la bielorussa Ivanova e la tedesca Glagow (53.2).
Nel pomeriggio la SPRINT MASCHILE SUI 10 KM. Successo transalpino con il fuoriclasse POIRÉE, senza errori nelle due sessioni. Argento al tedesco Ricco Gross (a 9.1), bronzo al norvegese Ole Einar Bjørndalen, a 45.0, a podio nonostante due giri di penalità percorsi nella prima sessione.
DOMENICA 8 FEBBRAIO: UN POMERIGGIO RICCO
Le prove ad INSEGUIMENTO dell’indomani, entrambe nel pomeriggio, in ambiente meteorologico sfavorevole; tra le DONNE (10 km), il vantaggio della norvegese SKJELBREID-POIREE è troppo consistente per impedirle di raddoppiare il titolo, nonostante tre padelle nella sessione finale. Alle sue spalle la tedesca Glagow è argento a 21.3, mentre il bronzo è della Russia con la Bogali. Per la vincitrice un ritorno alle origini, visto che i primi successi di Coppa del Mondo li aveva vinti nel 1999 proprio ad Oberhof.
In campo MASCHILE (12,5 KM) Poiree e GROSS si scambiano le medaglie del giorno precedente con un vantaggio a favore del secondo di 13.3. Ma è un duello spettacolare all’ultimo poligono (con condizioni di vento quasi estreme) che merita di essere vissuto nella diretta di allora. Il norvegese Ole Einar Bjørndalen conserva il terzo posto con cui era partito, conquistando il bronzo, ma con un distacco oltre il minuto. Il successo di Gross rappresenta l’unica riconferma d’oro individuale rispetto ai mondiali che si disputarono nel marzo 2003 a Khanty Mansiysk.
MARTEDÌ 10 FEBBRAIO: RUSSE IN GRANDE SPOLVERO
INDIVIDUALE DONNE 15 KM: dopo il consueto lunedì di riposo riprendono le gare a tamburo battente. La prova vede il completo successo della Russia che si aggiudica l’oro con la PYLEVA e l’argento con la Akhatova (a 41.0). Sul podio anche l’ucraina Petrova a 1:41.5.
MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO: IL RADDOPPIO DI POIREE
Di scena i MASCHI CON L’INDIVIDUALE SUI 20 KM. Prodigiosa giornata di RAPHAEL POIREE che torna all’oro, con un vantaggio di 55.5 sul redivivo polacco Sikora, l’oro di Anterselva 1995. Diciannove bersagli su venti, sbagliando proprio l’ultimo colpo ed incassando gli “strali” bonari di Dario Puppo che si aspettava un percorso netto ed un gesto di esultanza del francese simile ad una sua recente vittoria in quel di Anterselva. Un errore di troppo per Ole Einar Bjørndalen che termina staccato di 1:00.5 e si aggiudica il suo terzo bronzo di questi mondiali. Più indietro ritroviamo Gross, due medaglie nelle prime due prove ma adesso quarto.
GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO: L’ORA DEI QUARTETTI
È il momento della NORVEGIA per la prima volta oro nella staffetta muliebre 4×6 km (Tjørhom, Istad, Andreassen, Skjelbreid-Poiree). La svolta nella seconda frazione, sessione in piedi, dove la germanica Apel è costretta ad un giro di penalità. Oltre il minuto la Russia (Pyleva, Ichmouratova. Bogali, Akhatova) è argento davanti alla Germania (Glagow, Apel, Denkinger, Wilhelm).
All’inizio della clip Dario Puppo disserta sulla possibilità dello sci alpino di organizzare una gara a squadre, esprimendo qualche riserva sul modo di attuazione del format. In effetti… (possiamo aggiungere noi!!)
VENERDÌ 13 FEBBRAIO: CONFERMA TEUTONICA
Una combattuta staffetta uomini dove prevale la GERMANIA (Luck – Gross – Fischer – Greis) dinanzi a Norvegia 15.7 (Hanevold – Berger – Gjelland – Bjoerndalen) e Francia 33.3 (Cannard – Defrasne – Robert – Poirée). Per la Germania una conferma dell’oro conquistato nel 2003 ma allora la formazione vedeva una composizione diversa. presentando il veterano Sendel, nella gara “odierna” sostituito dall’astro nascente Greis. Arrivo da Paperissima per quest’ultimo. Profetica affermazione di Dario Puppo che anticipa un periodo meno felice per le staffette della Germania in virtù del ritiro annunciato di grandi veterani. In effetti, a 19 anni di distanza, scorrendo gli albi d’oro olimpici e mondiali in staffetta, troviamo un oro maschile per la Germania, solo nel 2015.
SABATO 14 FEBBRAIO: SKJELBREID-POIREE REGINETTA DEI MONDIALI
La norvegese SKJELBREID-POIREE che aveva aperto i mondiali giusto una settimana fa con l’oro nella sprint, li chiude, in campo femminile, aggiudicandosi la mass start, dopo essersi salvata da un’ecatombe nell’abbrivio della gara (con la Disl, la Petrova, la Andreassen). Aggiungendo la staffetta è il quarto oro per lei, eguagliando il Bjoerndalen olimpico. Un dominio con andamento e distacchi ciclistici: seconda è la tedesca Apel a 1:23.9, terza la francese Bailly 2:05.7. Abbiamo nominato il ciclismo anche per un forte senso di sgomento legato a quella data: quella sera arrivò la tragica notizia della morte di Marco Pantani.
DOMENICA 15 FEBBRAIO: POIREE È IL RE
Potete immaginare lo stato d’animo angoscioso e la cupa tristezza degli sportivi italiani in quella domenica. Ma lo sport deve continuare anche nella memoria delle sue imprese. Nella mass start maschile il successo finale della rassegna in Turingia va al francese POIREE che stavolta può esultare già dopo la sessione di tiro conclusiva. Di grande effetto la lotta per l’argento, se la aggiudica il norvegese Berger (32.4) mentre il russo Konovalov (36.2) è bronzo. I Mondiali sono finiti, 7 gare su 10 sono state vinte dai coniugi Poiree (tre dal francese, tre dalla moglie norvegese oltre alla staffetta). Una storia franco-norvegese d’amore e di sport con i connotati di una favola che il futuro, però, velerà di malinconia. Dopo la nascita di altre due figlie, Anna e Lena, i due annunceranno nel 2013 la separazione, pur rimanendo in grande amicizia. Dopo ulteriori nove anni, quasi dieci, le informazioni che il web snocciola con periodica e costante puntualità, ci riferiscono che i due si sono rifatti una vita, anche a forti tinte italiane, per la norvegese.
SECONDE VISIONI
Esaurita la pagina di Oberhof 2004, fra le seconde visioni vorremmo proporvi (in anglo-russo) la doppietta azzurra nella sprint maschile mondiale a Brezno-Osrblie del 1997, oro per PALLHUBER, argento per CATTARINUSSI.
CONTROVIALE DELLA MEMORIA
Il solito saluto con la “chicca” di ringraziamento a Sportinmedia che ci ospita e ai nostri affezionati lettori. La dedichiamo al biathlon femminile ed alle pioniere della disciplina che si affrancò progressivamente dall’etichetta militare con cui era nato e diventò disciplina universale. Il primo mondiale di Biathlon che raggruppa uomini e donne si ha nel 1989 a Feistritz, in Carinzia. Di quell’edizione, vi proponiamo la sprint sui 7,5, segnatamente le due sessioni al tiro della vincitrice norvegese ELVEBAKK (lingua bulgara) e l’arrivo della stessa che può essere ascoltato in lingua italiana con Sergio Tavcar e Stefano Vegliani per Telecapodistria.
Grazie a tutti ancora una volta, per la prossima settimana una “puntata” dedicata a Stefania Belmondo e Manuela Di Centa, riviste attraverso vittorie meno ricordate, ma non meno importanti.

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