Sta crollando anche l’ultimo alibi, quello del prezzo troppo alto. Secondo un’indagine di Sos Tariffe pubblicata oggi sul Sole 24Ore, chi decide di abbonarsi alla Pay-Tv per seguire Serie A, Serie B e Champions spende – ora – il 18,24% in meno rispetto allo scorso anno. Un dato che va analizzato e che deve tenere conto di un fattore fondamentale: si parla di “nuovi abbonati” a Sky e DAZN. Poco male, se si considera la pratica – assai diffusa e in di certo non ostacolata dagli stessi broadcaster – di disdire e rifare l’abbonamento al termine della stagione sportiva.
I COSTI DEGLI ABBONAMENTI ALLA PAY-TV NEL 2019/20
Entrando nel dettaglio, il costo medio di un abbonamento alla Pay-Tv per seguire la Serie A è di 38,94€ al mese, a fronte dei 47,92€ della passata stagione (-18,24%). Chi invece vuole vedersi sia la Serie A che la Serie B spende il 15,34% in meno, mentre chi non vuole perdersi nulla e aggiungere anche la Champions League andrà a pagare quasi 10 in meno al mese (da 56,61 del 2018/19 a 47,93 di quest’anno).
COSTI INFERIORI – I MOTIVI
Una diiminuzione dei prezzi che dipende da vari fattori. Innanizitutto dal calo, netto, degli abbonamenti (e di conseguenza degli introiti, anche pubblicitari) registrato nella passata stagione. Un crollo già ampiamente analizzato da SportinMedia.
La pirateria ha inciso molto su questi numeri e quest’anno si è deciso di affrontare in modo diretto il problema: prima con delle campagne pubblicitarie ad hoc, poi (soprattutto) con le operazioni anti-pezzotto delle forze dell’ordine. Sul calo degli abonati aveva inciso anche la scelta – affrettata e discutibilissima – della Lega di Serie A di affidare 3 partite in esclusiva a un operatore OTT (TV via web), vale a dire DAZN. Chi voleva vedersi tutte le partite della Serie A 2018/19, a differenza del periodo precedenti (Sky-Premium), doveva necessariamente farsi due abbonamenti distinti, su altrettante piattaforme. L’accordo raggiunto quest’anno tra Sky e DAZN ha portato a un notevole risparmio economico per gli abbonati che si sono visti “regalare” da Sky il ticket DAZN (ovvero gli abbonati da più di 3 anni con attivi i pacchetti Sport e Calcio).
COSTI TROPPO ELEVATI IN ITALIA? UNA SCUSA BELLA E BUONA
Navigando in rete e leggendo i commenti di molti utenti sui social, abbiamo notato una forte tendenza. Quando di parla di pezzotto-operazioni antipirateria ecc., in molti – la stragrande maggioranza – sono pronti a sottolineare come i costi della Pay-TV in Italia siano eccessivi e inducano a tentare la via di fuga – illegale – del pezzotto. In pratica, si giustifica – causa costo eccessivo – il ricorso all’illegalità.
Due cose. La prima è che la Pay-Tv non è un bene primario o inalienabile a cui tutti devono avere libero accesso. Si chiama Pay-Tv proprio perché, alla base, vi è un tipo di business molto chiaro. Si può poi ragionare sul quantum, ma anche qui, “i contestatori di professione” che giustificano la pirateria sbattono contro la realtà dei numeri. Tra i Paesi con i campionati più importanti, infatti, l’Italia è il Paese in cui l’abbonamento alla Pay-TV ha il costo più basso. Certo, occorre pesare il potere d’acquisto, ma è evidente che il costo in Italia non è fuori mercato o sproporzionato, anzi. Insomma, il tempo degli alibi e delle scuse è terminato.