La relazione finale dell’Antitrust sulla questione “Sky-Mediaset R2”, al di là della vicenda specifica, è stata utilissima per venire a conoscenza di alcuni aspetti – altrimenti sconosciuti – direttamente dalla voce dei protagonisti. Lo si è visto nell’articolo sulle difficoltà dello streaming in Italia, confermate dalle stesse DAZN, Lega A e dagli operatori di telefonia. Il secondo aspetto, ancora più importante, riguarda il dato su telespettattori e abbonamenti TV nella stagione 2018/19, vale a dire la prima con SKY+DAZN e senza Mediaset Premium.
SERIE A – NETTO CALO DI ABBONAMENTI TV
Un passaggio chiave della relazione Antitrust recita:
Finalmente abbiamo un dato – seppur con una forbice piuttosto ampia – sugli abbonati alla TV della Serie A 2018/19. Un dato estremamente preoccupante per tutto il movimento: rispetto alla stagione precedente si sono persi 400.000/700.000 abbonati alla TV. Quali sono i motivi di questo evidente calo di abbonati?
- I sistemi OTT (in questo caso DAZN) sono certamente il futuro della TV ma non sono ancora il presente, soprattutto in Italia per i grandi eventi live. La Lega Serie A, dopo il pasticcio Mediapro e l’addio di Mediaset Premium, si è trovata spalle al muro e ha accettato un’evoluzione tecnologica troppo affrettata per il mercato italiano (da tutti i punti di vista: tecnico, di infrastrutture, di esperienza dei telespettatori). In una situazione del genere occorreva prevedere la complementarietà non l’esclusività dei pacchetti, ma questo avrebbe comportato un’inevitabile riduzione della torta
- Un altro motivo del crollo degli abbonamenti alla TV per seguire la Serie A è legato ai maggiori costi per singolo utente. In precedenza un abbonato sceglieva Sky o Mediaset in base a squadra e interesse. Ora, se vuole seguire tutte le partite della propria squadra, è “costretto” a fare due abbonamenti, con costi decisamente superiori (anche di eventuali, ulteriori dotazioni tecnologiche: Smart TV o Chromecast, abbonamento internet, ecc.).
- Legata a entrambi i punti precedenti, poi, vi è la diffusione allarmante dei “pezzotti” e della pirateria. Una situazione di illegalità diffusa, con numeri impressionanti:
I NUMERI NASCOSTI
La situazione, molto delicata, ha portato la Lega di Serie A a un silenzio molto sospetto in questi mesi (col senno di poi, il motivo è chiaro). Gli appassionati più attenti, infatti, si ricorderanno come nelle stagioni precedenti la Lega A diffondesse un comunicato con ascolti e share delle singole giornate di Serie A (Sky+Premium). Ecco un paio di esempi:
Quest’anno, invece, non è mai stato emesso un comunicato simile (in caso contrario, chiedo venia), anche perché sui numeri di DAZN – come di tutti i sistemi OTT, da Netflix in giù – vige per il momento il riserbo più assoluto. Di fatto, gli unici dati sugli ascolti di DAZN risalgono all’inizio della stagione: Parma-Juventus del 1 settembre.
Da quel momento, solo indiscrezioni e numeri “interpretati” da soggetti terzi (a dicembre “Affari&Finanza, inserto de “La Republica” aveva indicato in 1.3milioni gli abbonati a DAZN).
Il contratto in essere prevede che la situazione resti tale anche per i prossimi due anni. Non è da escludere, tuttavia, che visti i numeri della prima stagione Sky+DAZN, la Lega Serie A e gli stessi operatori decidano di intervenire – anche solo a livello commerciale – per recuperare una quota degli abbonamenti persi. Vedremo.