Alquanto interessante dal punto di vista delle grafiche (ma anche, come vedremo, settimana prossima delle riprese) l’edizione numero venti dei campionati mondiali di atletica leggera, uno sport cui questa rubrica ha dedicato in passato una serie di articoli.
LEGGI QUI LA PUNTATA 104 DEDICATA AI MONDIALI DI BUDAPEST 2023
LEGGI QUI LA PUNTATA 125 DEDICATA AI MONDIALI INDOOR DI GLASGOW 2024
LEGGI QUI LA PUNTATA 176 DEDICATA AI MONDIALI INDOR DI NANJING 2025
LEGGI QUI LA PUNTATA 179 DEDICATA ALLA GRAND SLAM TRACK
Tante le conferme, ma anche le novità, in scena al Kokuritsu kyōgijō di Tokyo, al punto tale che non saprei per davvero da dove iniziare. Perché, allora, non partire dall’inizio delle gare di velocità, durante le quali abbiamo avuto l’opportunità di vedere la tripartizione dello schermo in occasione di una falsa partenza.
Sulla parte sinistra, due immagini orizzontali provenienti dalla pista, sincronizzate con la grafica presente nella parte destra del teleschermo con i tempi dei reazione dei singoli atleti, calcolati tenendo conto della pressione dei loro piedi sui blocchi di partenza, riportata sulla parte destra della grafica, il tutto al fine di far comprendere grazie alle immagini e con il supporto della grafica l’esatto momento in cui un centometrista si era mosso sui blocchi.
E quando non era possibile realizzare questa tripartizione del teleschermo, veniva comunque sovraimpressa la grafica nella parte bassa a sinistra contenente i tempi di reazione.
Un’osservazione dettagliata della grafica ci permette di comprendere i (tanti) dati in essa presenti: in corrispondenza di ogni atleta, infatti, era presente una barretta verticale colorata in rosso (in caso di tempo di reazione inferiore al decimo di secondo) o in verde (in ipotesi, invece, di tempo di reazione superiore), posizionata in corrispondenza del tempo di reazione di ciascun atleta (riportato al millesimo sulla parte destra) in una scala ricompresa tra gli 0 e i 3 decimi.
Presente, nelle gare di mezzofondo o di mezzofondo prolungato, poco sopra il cronometro la (ormai consueta) indicazione dei metri percorsi in tempo reale dall’atleta in testa, ma non solo.
Inserita anche una barretta, sempre sopra il rettangolo del cronometro, che si andava a riempire di colore nero con la progressione della gara: non è di certo una novità, ma, per la prima volta, ho notato la suddivisione della barretta in segmenti (nitidamente visibili grazie alla diversa colorazione), corrispondenti ai punti della gara in cui ci sarebbero stati effettuati i rilevamenti temporali.
In conseguenza di ciò, nei 5.000 e nei 10.000 metri diversi erano i segmenti in cui era suddivisa la linea.
Al termine delle gare in cui è stato necessario ricorrere al fotofinish ho trovato molto utile dapprima interrompere il replay nell’esatto punto in cui sarebbe stato necessario ricorrere la fotofinish.
Dopo di che, senza soluzione di continuità, mandare in onda il relativo fotofinish con l’indicazione in basso a sinistra del relativo responso.
Interessante è stato a mio modo di vedere anche un nuovo utilizzo dei ticker, che ho visto all’opera sia nei replay provenienti dalla camera frontale in occasione delle gare di velocità, sia nelle immagini che arrivavano dalla main camera durante la partenza delle gare dei 400 o 800 metri.
Quanto ai primi, i ticker ci consentivano di comprendere in tempo reale la posizione di ogni singolo atleta, nonché la sua velocità ovvero la distanza dal leader provvisorio.
Quanto ai secondi, invece, gli stessi erano posizionati in corrispondenza del punto di partenza di ogni singolo atleta, agevolmente individuato dal singolo ticker che, in pratica, ha preso il posto del nominativo dell’atleta sovraimpresso nella corsia prima della partenza grazie alla realtà aumentata.
E proprio la realtà aumentata mi permette di mettere in risalto un suo particolare utilizzo durante gli 800 metri (segnalatomi dalla famiglia Lonardi, che ringrazio), nelle cui batterie veniva individuato con un segmento in pista il tempo fatto fino a quel momento registrare dall’ultimo atleta qualificato grazie ai ripescaggi.
Consolidato, invece, l’utilizzo della realtà aumentata nei lanci, durante i quali era possibile con un solo colpo d’occhio ricavare una serie di informazioni aggiornate in tempo reale sul singolo concorso.
Grazie alla realtà virtuale, infatti, il telepcsportdipendente aveva la possibilità di comprendere fin da subito se il lancio in questione fosse o meno la migliore prestazione dell’atleta (elemento ricavabile grazie alla colorazione in azzurro del suo miglior lancio associata all’indicazione della relativa misura) così come quanto il lancio fosse distante dalle prestazioni fatte registrare dai tre migliori atleti, indicate con un arco del colore rappresentativo della relativa medaglia.
Infine, un paio di curiosità sulle grafiche che abbiamo ammirato durante il lancio del giavellotto e il salto con l’asta, derivanti dal paragone con quelle che avevamo visto due anni fa a Budapest.
Nel lancio del giavellotto sono stati mantenuti i due riquadri con l’indicazione della velocità del lancio (a Budapest espressa in metri al secondo, mentre a Tokyo in km all’ora (un dato che ci ha consentito di comprendere in maniera più agevole la velocità) nonché dell’angolo di lancio.
Ma per entrambi i dati è stato eliminato in grafica il paragone con i dati fatti registrare dal leader della gara.
Dimezzati, invece, nel salto con l’asta i dati presenti nella grafica che accompagnava il replay di taluni salti: in pratica: è rimasto, praticamente, soltanto il gap, vale a dire la distanza superiore all’altezza dell’asta, saltata dall’atleta, mentre non è stato più riportato il punto più vicino all’asta della traiettoria, così come la ricostruzione grafica di quest’ultima.
E per quel che riguarda le riprese?
Stay tuned!
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Wenner Gatta | Avvocato e appassionato dal 1978 di ogni tipo di sport, visto, si badi bene, dalla privilegiata posizione del proprio divano di casa. Dal 2020 socio dell’associazione Nicolodiana e Salvadoriana telepcsportdipendenti. Il suo motto è: “Perché seguire solo un evento sportivo, quando se ne possono vedere tanti contemporaneamente?”. Da marzo 2021 cura settimanalmente sulle pagine di Sport In Media la rubrica “Ultra Slow Mo” dove cerca di raccontare ciò che non si vede dello sport in TV. Durante i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 ha invece pubblicato quotidianamente sempre sulle pagine di Sport in Media la rubrica #undòujiāngdaPechino.
Da giugno 2024 ha lanciato Breaking News Ultra Slow-Mo uno spazio per parlare in tempo reale e in modo telegrafico di telecamere particolari, di grafiche innovative, di novità delle produzioni televisive.
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