Da buon friulano seguo volentieri le partite dell’Udinese, a maggior ragione in questa stagione, vista la rosa allestita (la migliore delle ultime 7-8 stagioni) e la guida tecnica di grande spessore, umano e tecnico. Così, ieri pomeriggio ho visto la partita Torino-Udinese su Sky Sport, vinta con merito dai bianconeri.
Come scritto più volte, dopo anni di esperienza ho capito che le telecronache sono una delle materie più soggettive possibili. Si va da chi preferisce gli urlatori o le telecronache alla sudamericana, a chi predilige quelle tedesche con lunghe pause e silenzi. De gustibus. Oltre a questo, il giudizio su un singolo telecronista o commentatore tecnico è fortemente influenzato dal tifo e dalle emozioni vissute nell’arco dei 90 minuti.
Quello a cui abbiamo assistito ieri nel match dello stadio Olimpico Grande Torino, tuttavia, va oltre qualsivoglia forma soggettiva di valutazione. Sky ha optato per una decisione che andava di moda un po’ di anni fa, ma che evidentemente non è ancora stata cassata: l’ex bandiera della formazione di casa che commenta la partita contro una medio-piccola. Il ragionamento alla base di questa impostazione è abbastanza evidente: per lusingare i tifosi della squadra con maggior seguito, metto al commento un ex grande giocatore che simpatizza chiaramente per la sua ex squadra; dall’altra parte c’è una formazione con un bacino di tifosi-abbonati abbastanza limitato, quindi non ci saranno particolari ricadute negative, anche se la telecronaca dovesse essere lievemente sbilanciata. Così, al commento tecnico di Torino-Udinese, al fianco del buon Antonio Nucera, Sky ha scelto Renato Zaccarelli, ex bandiera ed ex dirigente del Torino. La mossa dell’ex bandiera che commenta la “sua” squadra, sarebbe depotenziata se costui effettuasse il commento in modo abbastanza oggettivo, cercando di mantenere un equilbrio durante la telecronaca. Mi viene in mente Claudio Onofri, ex bandiera del Genoa, commentatore di buon livello che, nonostante la simpatia per i colori rossoblu, riusciva a farsi apprezzare per conoscenza e tempi d’intervento. Onofri che inspiegabilmente non è stato confermato da Sky.
Venendo a Torino-Udinese, la telecronaca di Zaccarelli è stata francamente imbarazzante. Al di là dell’aspetto tecnico, della conoscenza dei giocatori, della capacità di lettura e analisi, non avevo mai assistito a una telecronaca tra due squadre di Serie A in cui il commentatore tecnico, pensando evidentemente di avere il microfono staccato (…), emettesse dei sospiri ogni qualvolta la squadra “avversaria” (nel caso, l’Udinese) fosse in procinto di creare un pericolo. Mi era già capitato di sentire dei commentatori cadere nel più classico dei “lapsus freudiani” del telecronista, vale a dire l’utilizzo di purtroppo o per fortuna, in base all’esito dell’azione. Non mi era mai capitato, però, di sentire una frase del genere: “Mi auguro che l’ingresso di questi tre giocatori (Izzo, Lukic, Bonazzoli) possa scompaginare la tranquillità dell’Udinese“. Ciliegina finale l’esclamazione “Gol!” sulla traversa di Rodriguez.
Senza tirarla ancora a lungo, penso che nel 2020 una telecronaca del genere sia inaccettabile. Non solo dai tifosi dell’Udinese – ecco la frase populista: “che pagano l’abbonamento come quelli del Torino” – ma anche da chi si mette alla visione come telespettatore neutrale e vorrebbe ascoltare un commento oggettivo. Questa impostazione dell’ex bandiera al commento ha francamente stancato. Per fare un esempio, l’ultimo Torino-Udinese dello scorso 23 giugno è stato commentato dalla coppia Trevisani-Adani. Il Torino ha vinto 1-0, l’Udinese ha giocato comunque una buona partita, la telecronaca è stata assolutamente godibile. Ieri sera l’Udinese ha vinto 3-2, per lunghi tratti ha dominato, ma l’esperienza televisiva è stata oggettivamente rovinata da un commento tecnico tifoso (nonostante i tentativi di Nucera di riportarla su dei binari meno curvaioli), il cui habitat naturale sarebbe stato quello di Torino Channel.