Un titolo mutuato da Roberto Vecchioni, per evitare battute forse scontate, come ad esempio… “È giunto il momento di toccare il fondo”. Stiamo per dare il via al racconto per immagini incentrato su Stefania Belmondo e Manuela Di Centa, entrambe regine del nostro sci nordico. Vi fu rivalità? In realtà si trattava più che altro di un antagonismo mediatico, più che agonistico, dettato da differenze caratteriali, particolarmente accentuate nei dopo gara (dove regna la stanchezza prima ancora che la lucidità); quasi sempre, salvo auree eccezioni, laddove l’una era al massimo, l’altra aveva a che fare con problemi fisici anche piuttosto noiosi.
Insieme si impegnavano per la staffetta azzurra, salendo sovente sul podio alle Olimpiadi ed ai mondiali, pur dovendo inchinarsi alla supremazia, non sempre adamantina, della Russia.
Avercene adesso di fuoriclasse ora che il nostro sci nordico al femminile, stavolta non è una battuta ma una realtà, ha toccato il fondo.
Nella puntata odierna coglieremo alcuni momenti della carriera di entrambe, in un lato un po’ diverso. Se da un lato ambedue hanno conquistato medaglie pesanti, olimpiche e mondiali, la carriera delle due azzurre è costellata da altri successi di Coppa del Mondo. E proprio a queste prove è dedicato il nostro rimembrare odierno, con video che vorremmo definire assurdi per quanto rari.
DI CENTA…DI QUESTI GIORNI
Per la sciatrice di Paluzza (UD) abbiamo scelto una serie di clip orizzontali, vicine nel tempo, soprattutto imperniate sulle sue due grandi stagioni.
Stagione 1993/94: all’indomani dei trionfali Giochi di Lillehammer, il successo di Manuela a Lahti. Servizio da Tmc di Pina Debbi in una 30 KM A TECNICA LIBERA.
1995/96: All’inizio della stagione precedente per Manuela c’era stato un brusco stop per una delicata operazione intestinale a Ferrara. La stagione 1995/96 è quella della consacrazione in Coppa. Sono gli anni in cui la Coppa del Mondo, grazie a Tele+, acquisisce una sistematica copertura televisiva. Qui il successo a Strbske Pleso, in Slovacchia, ad inizio 1996, in una 30 KM A TECNICA LIBERA. La Di Centa raggiunge la Belmondo, quest’ultima con orgoglio non si fa staccare. Poi arriva la Vaelbe che si arrende alla Di Centa ma supera per il secondo posto la piemontese, appena per una manciata di decimi. Commento di Sandro Vidrih per Tele+.
Stagione 1995/96: Inarrestabile Manuela anche a Trondheim, nella gara premondiale di Coppa. Il suo arrivo vittorioso nell’INSEGUIMENTO 10 KM, ancora con il commento di Sandro Vidrih per Tele+. Per lei solo il rammarico che il 1996 sia anno privo di Olimpiadi e Mondiali. Ma forse il poter concentrare ogni sforzo per la sfera di cristallo risulta decisivo.
Stagione 1995/96: il successo di Lahti in una 10 KM A PASSO PATTINATO. Nella località finlandese che ospitò i mondiali del 1989 (dove la Manu, per la prima volta si affacciò ai quartieri alti), ancora una franca affermazione. È un passo fondamentale per la Coppa del Mondo con la Vaelbe più staccata. La Belmondo completa il successo azzurro con il secondo posto. È una sorta di festa della donna anticipata al 2 marzo, dal momento che, in Norvegia, nello stesso giorno lo slalom gigante di Narvik aveva visto classificate tre azzurre sul podio. In telecronaca Sandro Vidrih e Mario Cotelli.
Stagione 1995/96: per Manuela Di Centa la coppa si materializza ad Oslo. La prova, una delle prime MASS START della storia sui 30 KM. A TECNICA CLASSICA, è vinta dalla russa Gavrilyuk. Ma per Manuela arriva il successo globale in Coppa del Mondo, coronato da una storica frase di Mario Cotelli. in cabina con Fabio Guadagnini, il DT della Valanga Azzurra dice: “La torre di controllo di Linate ha dato l’autorizzazione all’aereo di atterrare a Milano. In questo momento la Coppa è nostra”.
STEFANIA BEL…FONDO
Per la piemontese un percorso verticale di vittorie in un arco di 13 anni. Manca il sigillo di una Coppa del Mondo, purtroppo.
STAGIONE 1989/90: sulle nevi nordamericane di Salt Lake, una giovanissima Trapulin si impone in una prova sui 15 KM A TECNICA LIBERA. È il primo successo femminile italiano in Coppa del Mondo per lo sci nordico. Le immagini dagli splendori di Telecapodistria con Giovanni Bruno ed un sottofondo mozartiano.
STAGIONE 1996/97: Un successo a Brusson, in Valle d’Aosta, in una prova sui 15 KM A TECNICA LIBERA. Come si può notare dal commento del magister Franco Bragagna, lo sci nordico, da quella stagione è tornato ad essere seguito dalla Rai, al posto di Tele+, che ne aveva detenuto i diritti per un paio d’anni.
STAGIONE 1996/97: uno storico sabato italiano ad Oslo-Holmekollen (30 KM A TECNICA LIBERA). Al successo della Belmondo, documentato con la telecronaca di Franco Bragagna, segue una clamorosa affermazione di Pietro Piller Cottrer (che potremo vedere, lo anticipiamo, la prossima settimana, con una clip analoga). La russa Vaelbe, seconda, conquista la Coppa del Mondo.
STAGIONE 1999/00: finalmente un successo a Trondheim (5 KM A TECNICA LIBERA), in quella località che le regalò soddisfazioni ed amarezze ai mondiali del 1997, con 4 argenti. Come ci ricorda Roberto Dalla Torre, al microfono di Stream Tv insieme a Luca Reboa, è la ventesima affermazione dell’azzurra in Coppa del mondo. Anche qui un’anticipazione. La pagina della prossima settimana sarà dedicata alla rassegna iridata di Trondheim 1997.
STAGIONE 2001/02: all’indomani degli allori olimpici di Salt Lake, Stefania chiude la carriera con un altro trionfo ad Oslo nella 30 KM A TECNICA LIBERA, come nel 1997. La campionessa olimpica della distanza, Gabriella Paruzzi, è terza. La telecronaca è di Dario Puppo.
SECONDE VISIONI
Video affine dedicato alla signora del fondo e della carabina, altra grande donna del nostro sci, Nathalie Santer, campionessa del nostro biathlon. Qui il successo nel tempio di Ruhpolding del 2000 in una prova sprint, in Coppa del Mondo.
CONTROVIALE DELLA MEMORIA
Cosa può essere che accomuna una pagina di sci nordico ad una prova di trotto?
All’aggancio ci arriviamo per strade contorte, finanche fantasiose, partendo da un fatto spiacevole: l’operazione di Manuela Di Centa del 1994. Una curiosità che allora non fu evidenziata dai giornali, ma ovviamente la preoccupazione per la salute di Manuela era in primo piano.
Ebbene, l’azzurra fu operata dal PROF. IPPOLITO DONINI, ferrarese, compianto luminare della chirurgia, con la passione del trotto ed un allevamento in provincia di Ferrara. Un cavallo da lui allevato, il sauro INFLATED, è stato secondo nel Derby 1988 e vincitore del Gran Premio Tino Triossi del 1989, corsa che rivediamo da Tor di Valle, con il commento di Claudio Icardi. Per chiudere il cerchio di questo gemellaggio improvvisato, va aggiunto il nome della fattrice madre di Inflated: si chiamava ANTERSELVA (nota capitale del biathlon). Per Donini non è stato un hobby di pochi anni, ma una vera e propria dedizione, evidenziata grazie ai cavalli di razza trottatore con sigla “d’Este”, che hanno corso nelle piazze italiane per più di vent’anni.
Grazie a tutti. Appuntamento a giovedì prossimo, dove, come anticipato, faremo tappa a Trondheim per i mondiali di sci nordico 1997 con bonus track dedicato al successo di Piller Cottrer ad Oslo qualche settimana dopo.
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