Benvenuti alle rimembranze rosa, quelle che si occupano della storia del Giro d’Italia.
Per questa puntata ci siamo dati una consegna rigorosa, solo rarità, anche perchè il web è pieno di tappe del Giro, disseminate con regolarità da molti canali YouTube e naturalmente anche da Archeosport, che nel 2018 ha percorso a tappeto la storia dal 1946 al 1992, rinvenibili sul web, anno per anno per anno: basta solo digitare “Raccolta Giro d’Italia…..(con l’anno dell’edizione)” per trovare la corrispondente compilation.
Prima di dare inizio alle danze, è opportuno un chiarimento al titolo della puntata.
Come ormai si sa, al Giro di Toscana 1978, ad un operatore Rai sfuggì la registrazione dell’arrivo solitario di Giuseppe Perletto. Come ha ricordato Adriano De Zan nel suo libro “Gentili signore e signori buongiorno” e come si è potuto constatare dalle riedizioni di Raisport2, Perletto accettò l’invito di De Zan a ripetere l’arrivo per essere immortalato con le braccia alzate.
Ma c’è un altro caso in cui il corridore ligure non è stato mostrato nel momento del successo, nel lungometraggio della Bavaria film “Giro 1974, The Hardest show in the world”. La tappa è quella esiziale per Fuente con arrivo a Sanremo: è la frazione, in una giornata di tregenda, in cui Merckx soffia la maglia rosa allo spagnolo in giornata no. Immagini bellissime, come in tutto il film, ma al traguardo….non si vede PERLETTO. Non sono mai tornate nemmeno le immagini Rai.
Che fare allora…chiedergli di ripetere l’arrivo con la maglia Sammontana e la bicicletta di allora per un altro arrivo fiction? Un paradosso improbabile di cui non abbiamo necessità, basta aprire il video per vedere la tappa di Sanremo e l’arrivo del ligure, ripreso… da altra fonte con le braccia alzate. Gran parte del filmato è tratto da “Dedicato a…”, la rimpianta trasmissione di Raisport.
Da quel Giro 1974, una ricostruzione della tappa di Chieti, precedente a quella di Sanremo, anche per onorare la figura di UGO COLOMBO, gregario esemplare e professionista di grande spessore della storica formazione Filotex. In questa tappa abruzzese vinse con uno… scherzo. Andò in fuga per visita parenti (lui era lombardo e chiaramente scherzava, molti in gruppo lo avevano capito, tranne Fuente) ma il vantaggio divenne improvvisamente importante e giunse al traguardo solitario al traguardo teatino, mentre un Fuente, furente per uno scherzo evidentemente non compreso, dovette faticare più del previsto al traguardo, con Merckx e Gimondi che gli rosicchiarono alcuni secondi. La clip sulle note di Soleado, hit famosa del 1974, cover di un brano di Ciro Dammicco del 1972, dal titolo “Le rose blu”.
Ed eccoci al 1975, l’anno più parsimonioso in fatto di immagini tornate dal passato. Ai video di Frosinone ed al tappone finale sullo Stelvio (da tempo sul web), possiamo aggiungere finalmente anche quelle della cronoscalata del Ciocco che cambiò le sorti della maglia rosa, pur restando in casa “Jollyceramica”. È qui che BERTOGLIO toglie la maglia rosa a BATTAGLIN, aggiudicandosi la tappa e conquistando una maglia rosa che non cederà più. Clip sul note del progressive rock dei “Latte e Miele”.
Un salto di tre anni per vedere un colpo di mano di Algeri ad Inverigo nel 1978, sotto una pioggia battente. La voce dello speaker Proserpio ci riporta all’atmosfera di gara al traguardo, dove il bergamasco precede Martinelli, De Caro, Gavazzi e Saronni. È il penultimo giorno di un Giro corso nell’angoscia per il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, vinto dal belga De Muynck.
È il 1981: si arriva a Cascia. Domina la formazione Bianchi-Piaggio, finalizzando un attacco concentrico con il successo di tappa di BARONCHELLI su Bortolotto e Contini a 3”, Vandi e Battaglin a 5”, Prim a 7”.
Telecronaca di Adriano De Zan con Vittorio Adorni.
Dal 1982 la crono finale di Torino. Il commento di Giorgio Martino in una telecronaca
che chiude una serie di scioperi Rai che condizionarono le telecronache degli ultimi tre giorni.
In quella crono sabauda, con partenza da Pinerolo, il bretone BERNARD HINAULT supera di 10 secondi Francesco Moser e mette il sigillo al suo secondo Giro.
Arrivo di Arabba 1983: vince un forte corridore della formazione Bianchi, ALESSANDRO PAGANESSI, a suo agio nel tappone alpino caratterizzato da Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, ed ancora Campolongo. Gli inseguitori arrivano dopo due minuti, Visentini rosicchia circa trenta secondi a Saronni. Telecronaca di Adriano De Zan.
La crono finale di Udine 1983 (praticamente a casa di Simone Salvador, che salutiamo) con immagini molto più compiute rispetto a quelle che avevamo messo sul web nel 2010. A VISENTINI la tappa, a SARONNI il Giro. Telecronaca di Adriano De Zan con Vittorio Adorni e Giorgio Martino.
Un video breve: Enrico Mentana, per il Tg1 ci dà notizia ed offre le immagini della vittoria di VISENTINI nel prologo di Sanremo 1987.
Sempre nel 1987 con la maxi caduta nella volata di Termoli, vince ROSOLA. ma la scena di 50 corridori a terra fu davvero drammatica. Questa volta il video è proposto con le voci di Adriano De Zan e Giacomo Santini. Ai posti d’onore Freuler, Boffo e Gavazzi.
Tappa di Como 1987. Dapprima una caduta, vista dall’alto; Giacomo Santini si sta dirigendo verso il traguardo, non si crea stavolta un passaggio di linea con De Zan come gli esilaranti siparietti che realizza l’imitatore Gianfranco Butinar nel corso delle radiocronache della Gialappa’s Band. Poi la volata con vittoria di PAOLO ROSOLA su Volpi e Planckaert.
Quando ancora si svolgevano le semitappe, Giacomo Santini (stavolta è lui l’enfant du pays) ci descrive questo arrivo mattutino di Trento nel 1989 dove l’olandese VAN POPPEL precede Alessio Di Basco. Al termine un’intervista al velocista toscano, diventato poi allevatore ed allenatore di livello nel mondo del trotto.
Una rarità. Giorgio Martino e Gigi Sgarbozza commentano per Eurosport Rai il finale della tappa di Asiago 1998. Vittoria di FABIANO FONTANELLI su Bettini e Scirea.
Per finire, un salto a ritroso nel tempo, un lungo documento sul Giro 1936, senza audio, che celebra il successo di GINO BARTALI.
SCUSATE AVETE VISTO PASSARE IL ’73?
Eccoci ancora con la nostra rubrica di chiusura dedicata ai Cinquant’anni; stavolta non ci si vuole staccare dalle due ruote. Ricordate che il Giro 1973 rischiò di non partire? Tra fine aprile ed inizio maggio, infatti, sorse la vibrata protesta delle case italiane per la scelta della Rai Tv, di mandare solo una sintesi della tappa intorno alle 19:00. La formazione Magniflex subito decise di dare forfait, le altre formazioni meditavano il da farsi. Sarà necessario un lungo parlamentare prima di convincere tutte le squadre, Magniflex compresa, a schierarsi regolarmente alla partenza il 18 maggio 1973 a Verviers, senza tuttavia tornare alla diretta Tv che come è noto, tornerà nel 1976. Un Giro che farà tappa anche in Germania Ovest, dove intanto si gareggia nel Gran Premio di Francoforte (allora Henninger Turm) con vittoria del belga PINTENS. Non pensiamo sia un’idea pazza mostrarvi il video con un brano coevo di Patty Pravo, cantato in tedesco, dato il teatro di gara.
Dobbiamo però rendere omaggio al centauro finnico JARNO SAARINEN. Sembra un fuoriclasse predestinato ma troverà la sorte più avversa. Prima di andare incontro al fatale destino di Monza in cui perirà con Renzo Pasolini (lo abbiamo visto la scorsa puntata), un successo a Salisburgo nel Gran Premio d’Austria (domenica 6 maggio 1973). Ci piange il cuore nel vedere il centauro finnico in trionfo dopo quell’affermazione.
È tutto dal Giro d’Italia e dal 1973: prossima puntata dedicata al tennis e agli Internazionali d’Italia.
Grazie agli appassionati del pedale che hanno seguito questa puntata dedicata al Giro ed a Sportinmedia che ci ospita.
Telesciando.it | Canale YouTube Archeosport
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