Ieri sera l’amico Lucio Celletti ha pubblicato un’altra perla assoluta nel percorso di Telesciando. Una puntata interamente dedicata a uno dei più grandi telecronisti sportivi di sempre: Bruno Gattai. La potete trovare qui.
Il post che ho condiviso sulla pagina Facebook di Sport in Media ha suscitato molto interesse e ha risvegliato diversi ricordi tra gli appassionati (in questi giorni va di moda l’espressione, francamente inascoltabile, “ha sbloccato un ricordo”). Anche perché, alla voce iper-competente, appassionata e appassionante di Bruno Gattai, sono legati i trionfi di Alberto Tomba e di Deborah Compagnoni. Un’epoca probabilmente irripetibile in cui l’Italia si fermava per seguire le imprese degli azzurri. Da lì, l’espressione che abbiamo coniato tempo fa di “Tombismo“, vale a dire la moda, tipicamente italiana, di seguire in massa una determinata disciplina sportiva in presenza di un atleta italiano vincente e allo stesso tempo spendibile nelle situazioni extra-sportive (seppur con delle differenze sostanziali, possiamo far rientrare in questa categoria Marco Pantani e Valentino Rossi). Per dare un numero, il 12 dicembre 1994, lo slalom speciale di Coppa del Mondo al Sestriere, vinto da Alberto Tomba davanti allo svedese Tomas Fodgoe (vittima di un grave incidente durante un fuoripista), certamente favorito dall’orario serale, fu seguito da oltre 6 milioni di telespettatori.
ALDO GRASSO SU FURIO FOCOLARI vs BRUNO GATTAI
Tornando al post su Bruno Gattai, qualche lettore ha ricordato che ai tempi d’oro dello sci alpino italiano, vi era la possibilità di seguire le gare su due canali: Rai, dove le telecronache per alcuni anni furono affidate a Furio Focolari, e Telemontecarlo, dove appunto regnava sovrano Bruno Gattai. Per tutti, ovviamente, non ci poteva essere paragone tra i due, visti e considerati i rispettivi background: Gattai era un ex promessa dello sci, conoscitore profondo della disciplina e futuro avvocato di successo, mentre Focolari (oggi apprezzato opinionista calcistico su Radio Radio) era il classico esempio di telecronista sportivo Rai catapultato in un mondo non suo. Succede ancora oggi.
Mentre scrivevo il libro sulla storia della Pay-Tv sportiva in Itaila, spulciando tra gli archivi storici dei quotidiani, mi sono imbattuto in diversi articoli di Aldo Grasso sulle telecronache sciistiche degli anni ’90 e sul confronto Focolari-Gattai. Devo dire che raramente ho trovato una stroncatura così netta e impietosa come quella che il critico televisivo del Corriere della Sera ha riservato al povero Focolari (a volte preso di mira anche dalla Gialappa’s Band). Qui sotto trovate un articolo del 1990 e due estratti di un articolo del dicembre 1991.
Allo stesso tempo sono contento che il grande Lucio Celletti dedichi la prossima puntata di Telesciando proprio a Focolari, in un approfondimento che, parole dello stesso Lucio, ” (…) cercherà di capire i difetti di Focolari, le ragioni di certe critiche, cercando in qualche modo di riabilitarlo“.
Adoravo vedere le gare di sci negli anni di Tomba. Le guardavo alla Rai e poi le rivedevo, grazie al videoregistratore, commentate da Gattai. Di sicuro Bruno era il più competente, ma Focolari era quello vicino al fenomeno che negli anni si era consumato nei telespettatori, quello di uno sci divenuto seguitissimo anche tra coloro che prima, o non lo seguivano, o che comunque ne capivano poco ma amavano un personaggio, quello dell’Albertone nazionale che era fuori dagli schemi soliti nel panorama montano e più vicino all’italiano medio. E chi meglio poteva raccontarlo se non un telecronista catapultato in uno sport non suo? Non per niente la Rai sperimentò con successo l’abbinamento del telecronista a un commentatore tecnico, prassi, oggi copiata da tutti in tutti gli ambiti sportivi, prima Piero Gros e poi Paolo de Chiesa. Gattai ha praticamente fatto sempre tutto da solo. Per questo non me la sento di criticare il buon Furio. Comunque una volta hanno buttato dentro anche Bragagna, in un gigante a Kranjska Gora, inutile dire che se la cavò alla grandissima, come sempre, in qualunque sport lo si metta a commentare.